Medici con l'Africa Cuamm

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UNA MIGLIORE ASSISTENZA PER MAMME E BAMBINI

Il Cuamm si impegna a migliorare la qualità dell’assistenza per mamme e bambini nei contesti più vulnerabili e di emergenza. Lo fa anche nella Repubblica Centrafricana attraverso la formazione degli operatori e l’equipaggiamento delle unità neonatali.

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    Medici con l’Africa CUAMM si impegna a migliorare la qualità dell’assistenza per mamme e bambini nei contesti più vulnerabili e in situazioni di emergenza. Lo fa anche nella Repubblica Centrafricana, a partire da giugno 2018, e oggi in particolare nell’ambito di un progetto supportato da Unicef: “Sostegno all’implementazione del centro di eccellenza per l’assistenza medica alle donne in gravidanza e ai neonati nella Repubblica Centrafricana”. In linea con il Piano nazionale di sviluppo sanitario 2022-2026 (PNDS III), questo progetto contribuisce a rafforzare gli ospedali dei distretti sanitari di Bouar, nella Regione Sanitaria 2, Bossangoa e Bouca, nella Regione Sanitaria 3.

    Tra gli obiettivi, rendere gli ospedali distrettuali in grado di offrire un’adeguata assistenza materna e neonatale attraverso la formazione degli operatori e l’organizzazione e l’equipaggiamento delle unità neonatali. È in questo contesto che Medici con l’Africa Cuamm, in collaborazione con i centri Complexe Hospitalier Universitaire de Bangui (CHUPB) e Bangui National University Centre Hospital Centraux (CHUC), ha organizzato a Bangui dei corsi di formazione e capacity-building per gli operatori sanitari dei 3 ospedali distrettuali interessati dal progetto. 18 partecipanti, divisi in due gruppi: un gruppo ha iniziato la formazione nel dipartimento di neonatologia del CHUPB e l’altro nel dipartimento di ginecologia e ostetricia del CHUC. Dopo sette giorni, c’è stata una rotazione dei partecipanti.

    “Il contenuto della formazione è stato molto ricco: a livello teorico abbiamo approfondito diverse problematiche e patologie e poi abbiamo svolto anche una parte pratica, imparando a fare delle manovre specifiche in caso di complicanze ostetriche – racconta Flore Ngare, specializzanda del reparto maternità dell’ospedale di Bouar -. Rimangono comunque delle grandi difficoltà: la mancanza di attrezzature nelle nostre strutture sanitarie periferiche e anche la mancanza di personale qualificato”.

    “Durante la formazione abbiamo esaminato le diverse patologie del neonato, l’ittero, l’asfissia e la rianimazione neonatale. Poi abbiamo acquisito familiarità con le diverse apparecchiature utilizzate per il monitoraggio e la rianimazione dei piccoli, e imparato il metodo canguro per regolarizzare la loro temperatura corporea – ha aggiunto Perfect Dissle, infermiere supervisore della neonatologia e terapia intensiva dell’ospedale di Bossangoa, che ha iniziato la formazione nel dipartimento di neonatologia del CHUPB -. La formazione ci ha ricordato alcuni aspetti che spesso tendiamo a trascurare, come l’esame obiettivo del neonato alla nascita che deve essere completo, perché permette di individuare alcune anomalie fin da subito, facilitando così la cura. Ciò che abbiamo acquisito ci permetterà di migliorare il nostro modo di prenderci cura dei neonati e quindi di salvare molte vite”.

     

    “È un onore per me avviare questa formazione. Ringrazio i facilitatori, il Ministero della Salute e il Cuamm per la collaborazione, l’Unicef per il suo sostegno. Al termine di questo corso, diventerete dei professionisti migliori e potrete trasmettere le conoscenze acquisite ai vostri colleghi sul campo. Impegnatevi ad assimilare tutto ciò che potete”, ha concluso Jean Baptiste Madoundji, Direttore generale della Farmacia e dell’Organizzazione sanitaria presso il Ministero della Salute e della Popolazione di Bangui.