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Paolo Gentiloni Commissario Europeo alla Economia

L’intervista di Paolo Gentiloni per l’Annual Meeting 2020.

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    Abbiamo sentito come anche l’agenzia per la cooperazione americana ha sostenuto il CUAMM e vorrei anche sapere a questo punto come invece l’Unione Europea sostiene il CUAMM. E per farlo ovviamente abbiamo chiesto se fosse disponibile a collegarsi con noi e lo è, e lo ringraziamo per questo, il Commissario Europeo alla Economia, Paolo Gentiloni. Qual è l’impegno dell’Europa per la cooperazione in Africa, a parte l’emergenza covid-19 in Europa, quello l’abbiamo visto ogni giorno c’è una iniziativa della Commissione Europea e questo è importante. Però forse pochi sanno quello che viene fatto sul campo, in Africa.

    Paolo: “Vi sono iniziative concrete, di grande intervento e storie, che traducono questo impegno non per l’Africa ma CON l’Africa. Una di queste storie, ad esempio, che è realizzata con il CUAMM, è la storia dell’ospedale pediatrico di Bangui, la capitale del Centrafrica, paese poverissimo dilaniato da guerre, pur essendo un paese ricco di risorse. In questo ospedale ci sono 277 posti letto, ci sono stati credo 70/80 mila interventi ambulatoriali in un anno, c’è una collaborazione tra l’ospedale di Bangui gestito dal CUAMM e con il sostegno della Commissione Europea e l’ospedale Bambin Gesù di Roma, una delle nostre eccellenze della sanità. Insomma, credo che di queste storie che CUAMM va sempre a cercare nei paesi africani, tra l’altro fra i più complicati, più in difficoltà, anche più pericolosi per certi versi è fatto di questo impegno. E poi è fatto anche dalle grandi strategie perché, non ci dimentichiamo, che l’impatto di questa pandemia sull’Africa sarà un impatto molto serio al di là di quello che è direttamente sanitario. Purtroppo, rilancerà la povertà, aumenterà i paesi indebitati e nei guai e quindi la Commissione Europea cerca di lavorare anche su questi grandi temi globali. Però ricordare le storie concrete, secondo me, è la cosa forse più utile da fare”.

    Da questo punto di vista, questo esempio di collaborazione virtuosa visti i risultati, tra grandi istituzioni e una ONG come il CUAMM, che lavora sul campo, è una strada che vale la pena di continuare a seguire? È un tipo di collaborazione magari da rinforzare e magari da esportare anche in altri paesi?

    Paolo: “Lo è assolutamente. Io credo che lo posso dire da Ministro degli Esteri, in cui come ricordava prima Elisabetta Belloni, da anni c’è una collaborazione di eccellenza della Farnesina con il CUAMM. Lo stesso può valere per la Commissione Europea per il progetto di cui parliamo a Bangui, il quale risale ormai al 2014, quindi ha dimostrato sul campo la sua importanza. Su queste storie io credo debba essere fatta questa collaborazione con l’Africa. E questo CON l’Africa a cui Don Dante tiene molto e il CUAMM tiene molto, deve diventare sempre più anche il messaggio per l’Europa. Noi siamo tra i pochi grandi attori globali che possono avere un rapporto di appoggio all’Africa, non con una tentazione egemonica ma con questa ispirazione, l’Europa CON l’Africa”.