Medici con l'Africa Cuamm

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Elisabetta Belloni segretaria generale del ministero degli Affari Esteri

L’intervento di Elisabetta Belloni all’Annual Meeting 2020

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    In questi tempi di conoscenza, che cos’è che ha apprezzato di più di Medici con l’Africa CUAMM?

    Elisabetta Belloni: “Innanzitutto lasciami dire che mi dispiace moltissimo non essere oggi a Padova a riflettere insieme a voi in questo Special annual meeting che propone il CUAMM e sono però felice di dare un mio contributo, almeno virtuale. Un contributo che, come ricordavi, nasce dall’esperienza dal fatto che nei diversi incarichi che ho ricoperto al Ministero degli Esteri ho visto crescere il CUAMM e l’ho visto soprattutto operare sul terreno. Quindi mi è molto facile parlare delle caratteristiche del CUAMM. Le qualità, le doti del CUAMM sono tantissime. Ma io me limiterei a dire che quella principale è la determinazione a fare bene e a fare del bene, senza la presunzione che caratterizzano magari tante attività nel mondo di oggi, ma con la consapevolezza che ciascuno deve dare un proprio contributo. Questo vuol dire tante cose, voler fare bene del bene vuol dire essere dei professionisti quindi prepararsi, informarsi ma vuol dire anche avere compassione, vuol dire essere solidali, essere pronti all’ascolto e al dialogo nei luoghi dove si opera. E questo fa sì, e l’ho visto personalmente in tante occasioni, che il CUAMM riscuote l’apprezzamento innanzitutto della popolazione, gli viene riconosciuta l’autorevolezza da parte delle autorità con le quali nei vari paesi si interfaccia, ma non solo in Africa direi anche a Roma. Questo vale Certamente per il Ministero degli Esteri che ne riconosce la grande capacità di operare e quindi anche a contribuire all’immagine del nostro paese. In sintesi, è un bellissimo esempio di quello che la società civile può fare e come può la società civile aiutare anche ad esportare il meglio del nostro paese.

    Qualcuno si chiede, ma ha senso oggi impegnarsi in Africa visto il casino che c’è nella nostra nazione?

    Elisabetta Belloni: “Ma io credo che sia addirittura indispensabile in un mondo globale, interconnesso come quello in cui viviamo oggi. È del tutto evidente che il bene degli altri diventa il nostro bene e le crisi che ci possono essere al di là dei nostri confini possono avere un impatto anche nelle nostre società. Quindi dare un contributo per il miglioramento e per lo sviluppo di altri popoli e soprattutto di quelli a noi un po’ più vicini è certamente un contributo anche alla nostra stabilità e la nostra sicurezza”.