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Nutrire il futuro per il benessere della comunità

La malnutrizione rimane un problema complesso e diffuso in molti paesi, anche in Tanzania.  Combatterla non significa esclusivamente fornire cibo terapeutico e cure cliniche ai bambini, ma anche e soprattutto favorire un cambiamento culturale.

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    La malnutrizione rimane un problema complesso e diffuso in molti paesi, anche in Tanzania. Un problema che si risolve non solo nelle strutture sanitarie ma a partire dalla comunità. Combattere la malnutrizione non significa esclusivamente fornire cibo terapeutico e cure cliniche ai bambini, ma anche e soprattutto favorire un cambiamento culturale. Per questo, Medici con l’Africa Cuamm promuove e supporta l’organizzazione di giornate di sensibilizzazione per le madri e i padri nei villaggi (Village Health and Nutrition Days), sui temi della salute, dell’educazione alimentare, delle buone pratiche igienico-sanitarie, della stimolazione cognitiva dei bambini: tutto ciò che può prevenire ed aiutare a combattere la malnutrizione, soprattutto nei primi 1000 giorni di vita del bambino.

    “Lavoro come operatrice di salute comunitaria da cinque anni. Da quando è iniziato il progetto e abbiamo incominciato a svolgere le diverse attività nei nostri villaggi, ho visto un grande cambiamento, per esempio nell’organizzazione e realizzazione delle giornate di sensibilizzazione alla salute e alla nutrizione” racconta Isidory Nyikonde, operatrice comunitaria nel villaggio di Lugodalutali, nel distretto di Mufindi in Tanzania. “Prima di tutto, grazie ad un piccolo budget, possiamo disporre di tutto l’occorrente come farina, latte, verdura ecc. per le “dimostrazioni alimentari”: sono attività per mostrare alla comunità, in particolare alle donne, come preparare adeguatamente i cibi. Queste azioni dimostrative sono fondamentali perché ci permettono di dare informazioni sulle corrette pratiche alimentari e mostrare direttamente ai genitori dei bambini come utilizzare in modo bilanciato i diversi cibi – continua Isidory –. Prima dell’avvio del progetto, avevamo sempre una carenza di personale durante le attività di nutrizione nei villaggi; ora invece ci aiutano, in particolare durante gli eventi, anche i Community Health Workers, gli operatori di salute comunitaria, dai villaggi limitrofi. Grazie a questo lavoro di squadra, le attività di screening per i bambini sotto i 5 anni sono migliorate notevolmente e un numero maggiore di caregivers riceve un’educazione sanitaria e nutrizionale più solida”.

    Queste giornate rappresentano non solo un momento di convivialità ma anche uno spazio di apprendimento, di confronto e di crescita per il benessere dei bambini e dell’intera comunità.

    “Lavoro come operatore di salute a livello comunitario da oltre dieci anni e ho avuto l’opportunità di vedere un miglioramento del problema della malnutrizione nei villaggi dove il progetto opera – aggiunge Haward Mgevenza –. Le giornate di sensibilizzazione hanno l’obiettivo di promuovere un cambiamento di comportamento, specialmente in materia di igiene e di nutrizione. E sembrano funzionare: oggi le famiglie sembrano prestare più attenzione al tema dell’alimentazione e vengono più regolarmente alle visite nel centro di salute. Rispetto a qualche tempo fa, abbiamo pochi bambini con malnutrizione grave e acuta. Capita anche che per un po’ di tempo non si rilevi alcun bambino con problemi di malnutrizione”.

    Investire sul periodo della prima infanzia, in particolare assicurando una corretta nutrizione, significa crescere adulti in salute e in grado di contribuire al benessere della propria comunità.

    Le attività si svolgono nell’ambito del progetto “Nutrendo il futuro: Intervento integrato in agricoltura, salute, nutrizione a supporto dei primi mille giorni di mamme e bambini a Iringa e Njombe”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato in collaborazione con il Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura Onlus (CEFA).

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