L’Organizzazione mondiale della sanità stima che 10,6 milioni di persone si siano ammalate di tubercolosi (Tb) in tutto il mondo, con 1,6 milioni di decessi a causa della malattia (dati 2021). La tubercolosi, patologia prevenibile e curabile, continua ad essere un importante problema di salute pubblica nel mondo e in particolare in alcuni Paesi come la Repubblica Centrafricana dove ha un tasso di incidenza annuale stimata di 540 casi per 100.000 abitanti. Nonostante gli sforzi per combattere la malattia, anche il tasso di mortalità rimane elevato, pari a 98 su 100.000 abitanti (Oms). Perciò, per provare a contrastare il problema, la Repubblica Centrafricana ha adottato la strategia dell’Organizzazione mondiale della sanità “Put an end to tuberculosis”, i cui obiettivi principali sono ridurre il numero di decessi del 95% entro il 2035 e ridurre il tasso di incidenza della tubercolosi del 90% entro il 2035 rispetto al 2015. Entro il 2035, nessuna famiglia dovrà sostenere i costi catastrofici della tubercolosi.

È in questo contesto che il Ministero della salute della Paese e l’Organizzazione Mondiale della sanità, in collaborazione con la Croce Rossa francese e Medici con l’Africa Cuamm, hanno avviato un’indagine nazionale per valutare le spese esagerate sostenute dai pazienti affetti da tubercolosi e dalle loro famiglie. Queste spese, note anche come costi catastrofici, comprendono sia le spese mediche che quelle non mediche dall’inizio della malattia fino alla fine del trattamento, in particolare il costo dei farmaci, delle analisi biomediche, della radiologia, delle consultazioni e del ricovero. Gli intervistatori sono stati identificati e formati e un’indagine pilota è stata condotta a Bangui. Questa fase sarà seguita dall’invio di addetti alla raccolta dati in tutto il Paese. Saranno visitati 33 centri di diagnosi e trattamento della tubercolosi (CDT) in tutte le regioni sanitarie del Paese, 13 a Bangui e 20 nelle altre sei regioni sanitarie.

Qualche settimana fa, si è svolto a Bangui presso l’Hotel Kitika un evento di avvio della fase di raccolta dei dati per fornire informazioni su tutte le attività previste nell’ambito del progetto a tutti gli stakeholder coinvolti. “A nome del Cuamm, esprimo un sincero ringraziamento per la possibilità di contribuire a questo progetto. Il Cuamm ha esperienza nella valutazione dei costi catastrofici della tubercolosi, avendola effettuata in altri Paesi africani. Il lavoro sarà svolto in stretta collaborazione con il Ministero della salute, in linea con la politica del Paese. Ci tengo a sottolineare la delicatezza della missione affidata agli investigatori – tra cui il professor Gaspard Tekpa, principal investigator e il dottor Ousman, coordinatore – che consiste nel raccogliere direttamente sul campo dati affidabili e di buona qualità, che serviranno a migliorare la lotta alla tubercolosi nel Paese”, ha dichiarato Dieudonné Yazipo, medico coordinatore di Cuamm. Tra i partecipanti all’evento anche Longo Jean De Dieu, responsabile della missione di ricerca e presidente del Comitato Direttivo, il dottor Mbailao Raphael, direttore generale di Epidemiologia, il dottor Madoundji Jean Baptiste, direttore generale della Farmacia e dell’assistenza sanitaria.

Tra gli obiettivi specifici e più operativi ci sono: determinare una misura di base e misure periodiche della percentuale di pazienti affetti da tubercolosi che sostengono costi catastrofici; misurare i costi in base alle varie forme di tubercolosi, alle caratteristiche socio-demografiche ed economiche; descrivere la percezione delle famiglie in merito all’assistenza e al sostegno socioeconomico che ricevono; identificare i fattori associati ai diversi tipi di costi sostenuti dai pazienti affetti da tubercolosi e i fattori economici associati all’esito del trattamento della tubercolosi.

Questa indagine, frutto di una stretta collaborazione tra attori diversi, sarà un importante strumento per acquisire dati chiave per definire una strategia efficace di prevenzione e contrasto alla tubercolosi. Perché è fondamentale conoscere per prevenire e curare.