LA CASA DELL’ATTESA DI FABIO GEDA Segui le presentazioni
Un viaggio intenso e coinvolgente in Angola, alla scoperta dell’impegno dei medici del Cuamm e di una realtà che ruota attorno all’attesa e alla speranza.

È uscito il 25 marzo, in libreria, La casa dell’attesa, il nuovo libro di Fabio Geda, pubblicato da Editori Laterza nel 2025. Un reportage narrativo intenso, ambientato in Angola, tra la capitale Luanda e il sud del paese, a Chiulo, dove sorge una casa molto speciale: la “casa dell’attesa”, accanto all’ospedale rurale sostenuto da Medici con l’Africa Cuamm. È lì che le donne della provincia vanno a vivere prima del parto, per proteggere sé stesse e i loro figli.
Il libro tiene incollato il lettore pagina dopo pagina e lo accompagna a scoprire le diverse dimensioni dell’attesa, dello stare fermo, di un tempo passato e presente, di un fermarsi per aspettare e sperare. Il tutto attraverso lo sguardo speciale dei medici del Cuamm che aiutano l’autore a conoscere un po’ di più questo paese e questa popolazione, tra memorie di guerra, paesaggi mozzafiato e sogni da coltivare.
Le prime presentazioni pubbliche – a Torino, Padova e Bari – hanno segnato l’avvio di un viaggio che proseguirà nei prossimi mesi in altre città italiane. Vi invitiamo a continuare a seguire gli eventi e gli incontri con l’autore, che saranno occasione per immergersi in un mondo che sembra lontano, ma ha molto da dire a ciascuno di noi.
Fabio Geda è autore del best seller Nel mare ci sono i coccodrilli (Baldini+Castoldi, 2010). I suoi romanzi, tra cui Anime scalze (2017), Una domenica (2019) e La scomparsa delle farfalle (2023), sono pubblicati da Einaudi. Con La casa dell’attesa torna al reportage narrativo, raccontando l’Africa con sguardo empatico e profondo.
Fabio Geda, La casa dell’attesa. Editori Laterza 2025
«A Chiulo vedrai, a Chiulo non c’è niente. Niente in che senso? Niente, hanno detto. Ma fai attenzione perché potresti comunque trovare tutto. Tutto cosa? Ciò che stai cercando. E cosa sto cercando? Hanno sorriso. Se ancora non lo sai, lo scoprirai arrivato a Chiulo».