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Rubrica appunti africani

Appunti africani è una rubrica di storia e attualità politica africana e internazionale curata dal gruppo.

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    A cura del Gruppo Medici con l’Africa Cuamm Modena Reggio Emilia, un podcast sull’Africa a cui da voce Maurizio Murru: Appunti africani è rubrica di storia e attualità politica africana e internazionale.

    Maurizio Murru ha vissuto e lavorato in diversi paesi Africani dal 1978. Ha iniziato con una attività clinica come medico volontario Cuamm in due ospedali rurali nel sud della Tanzania. E’ stato poi per molti anni “coordinatore e rappresentante paese” per il Cuamm in Tanzania dove ha collaborato come docente con la Facoltà di Medicina particolarmente nel Dipartimento di Public Health. Passato in Uganda con analogo ruolo di “coordinatore e rappresentante paese”, è stato docente all’Institute of Public Health” dell’Università di Makerere e, in seguito, ha creato presso la “Uganda Martyrs University” di Nkozi la Facoltà di Scienze Sanitarie dove ha svolto attività di docente e Direttore del Master in “Health Services Management”.

    Da quel periodo il suo lavoro e i suoi interessi si sono spostati principalmente su politica ed economia sanitaria, organizzazione e gestione dei servizi sanitari da cui nasce Appunti Africani.

     

    RESOCONTO AFRICA 2022

    7 gennaio 2023 – Il bilancio di un anno su ciò che è avvenuto in un continente è una impresa impossibile, ma per chi vuole essere CON l’Africa penso sia un dovere almeno lo sforzo di avere un quadro generale in cui si inseriscono tante realtà nazionali e locali. Il 2023 ha visto in Africa molti eventi. Colpi di stato, riusciti e non; varie elezioni, più o meno espressione reale della volontà popolare; l’espandersi del terrorismo jihadista, espressione del disagio delle giovani generazioni più che fondato su motivazioni religiose; qualche tentativo di pace o almeno di cessazione di conflitti come in Etiopia. Sullo sfondo gli effetti della guerra in Ucraina e della crisi climatiche e le loro conseguenze a cui anche i vari tentativi di soluzione (COP 27 e COP15) non sembrano capaci di dare risposte. L’augurio di un BUON 2023 è più che mai opportuno.

     

    AFRICA DICEMBRE 2022

    2 gennaio 2023 – Oltre ad un aggiornamento sulla situazione del difficile processo di pace tra Etiopia e Tigray e a tentati colpi di stato, veri o presunti, in Gambia e Ciad una particolare attenzione questo mese è rivolta all’incontro USA – Africa che si inquadra nella “corsa all’Africa” in corso da qualche tempo e alla Conferenza sulla protezione della Biodiversità COP 15 di cui ben poco abbiamo sentito parlare dai media. Un risarcimento pagato dalla Shell per i gravi danni ambientali arrecati nella Nigeria meridionale durante i processi di estrazione petrolifera è, al di là della cifra, almeno un precedente importante perché sancisce la responsabilità delle grandi compagnie nei confronti delle popolazioni locali gravemente danneggiate. Rimane sempre instabile la situazione nella RDC e sull’orlo del deflagrare di una guerra aperta con il Rwanda. Intanto si succedono i ritrovamenti nel Deserto del Sahara dei corpi di molti migranti morti nel corso dell’attraversamento e si continua una riflessione sui processi migratori in corso in Africa.

     

    HAITI pt.2

    14 dicembre 2022 – Della situazione di Haiti ci si era già occupati in precedenza e l’aggiornamento odierno fornisce un quadro ancora peggiore. La violenza e l’insicurezza sono un fatto generalizzato, frutto della stretta commistione tra politica e criminalità comune. Rapimenti, violenze e uccisioni sono un fenomeno quotidiano che colpisce anche la gente comune. Il traffico di armi dagli USA è fiorente e alimenta tutte le varie bande che dominano il paese, paralizzandolo. Anche le indagini sull’assassinio del Presidente nel luglio 2021 non stanno portando ad alcun esito. Numerosi interventi dall’estero e anche delle Missioni delle Nazioni Unite non hanno dato esito e anzi talora hanno peggiorato la situazione. Epidemie di colera, morte per fame ed eventi climatici catastrofici completano il quadro. Che speranze ci sono perché questo paese possa trovare una via di uscita da questa situazione? il mondo non sembra preoccuparsene molto. Per tanti, l’unica soluzione è fuggire anche se ci sono ancora persone di grande coraggio ed associazioni che tentano di fare la loro parte.
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    AFRICA NOVEMBRE 2022

    1 dicembre 2022 – Alcuni spiragli di pace, tutti da verificare, sembrano aprirsi per la guerra tra Etiopia e Tigray le cui vittime soprattutto per fame, violenze e malattie si stimano a oltre 600.000. Eventi apparentemente positivi in termini di democratizzazione in Guinea Equatoriale e RCA sono da leggere invece in chiave molto critica essendo spesso solo operazioni di cosmesi. Qualcosa si muove anche nella R.D. del Congo: molti paesi africani sembrano interessati a contribuire alla normalizzazione del paese, ma le tensioni con il Rwanda sono sempre ai limiti del conflitto. Mentre un diffuso sentimento anti-occidentale sembra pervadere molte aree, cambia la posizione della Francia in alcuni paesi del Sahel. Uno sguardo attento viene riservato alla COP 27 che si è svolta in Egitto e alla situazione del Mozambico, le cui riserve di gas naturale attirano l’attenzione di molti paesi europei. Una fotografia della situazione demografica globale ci dice cosa avverrà in Africa.

     

    AFRICA OTTOBRE 2022

    1 Novembre 2022 – Con l’attenzione del mondo occidentale tutta concentrata sulla guerra in Ucraina, gli eventiafricani restano ancora maggiormente nell’ombra. Così ben poco si sa di una guerra ancora più sanguinosa e in atto da molto più tempo come quella nella regione del Tigray in Etiopia. Il terrorismo jihadista intanto continua ad espandersi facendo numerose vittime e destabilizzando governi in varie zone dell’Africa, dal Corno d’africa fino all’africa occidentale. Il panorama offertoci degli eventi del mese di ottobre vede anche, dal punto di vista sanitario, il riaffacciarsi della epidemia di Ebola e conferma la fragilità dei sistemi sanitari di fronte anche al controllo della qualità dei farmaci importati. Alcune note di cronaca spicciola, come le esternazioni del figlio del presidente dell’Uganda, che farebbero normalmente sorridere, ci danno però la misura della futura classe politica in molti paesi africani.

     

    AFRICA SETTEMBRE 2022

    3 ottobre 2022 – Alcune buone notizie: la chiusura delle elezioni in Kenya e Angola è avvenuta, a differenza del passato, senza incidenti o disordini. L’apertura della fase elettorale in Nigeria, che sta perdendo la sua storica posizione di primo Paese africano produttore di petrolio, si spera avvenga in modo altrettanto pacifico. L’abolizione della pena di morte in Guinea Equatoriale è un’altra buona notizia anche se questo non si traduce in un ritorno alla vita democratica: il capo dello stato è al potere da 43 anni. Si esauriscono due epidemie (Marburg in Ghana e Ebola in Congo) ma Ebola si riaffaccia in Uganda. In Burundi è in corso un riassestamento del potere ai vertici dello stato. Rimane tragica e si aggrava la guerra in Etiopia contro i separatisti del Tigray. Da ultimo, la scomparsa della regina Elisabetta II° ci fa riflettere sulle relazioni del Regno Unito con l’Africa e in senso lato sulle colpe e i misfatti delle potenze coloniali in questo continente.



     

    AFRICA AGOSTO 2022

    1 settembre 2022 – Un ampio giro d’orizzonte sul continente africano ci porta questo mese in Senegal, Sierra Leone, Mali, Kenya, Angola, Sud Sudan e Sud Africa. A questo si aggiungono osservazioni sul recente viaggio di A. Blinken, Segretario di Stato USA, in Africa. Vengono forniti i risultati delle elezioni in Senegal, Kenya e Angola: tra contestazioni dei risultati ufficiali e difficoltà nella formazione dei governi, l’esito di questi processi democratici non è sempre foriero di pace e di sviluppo. Ma almeno le elezioni si sono svolte…cosa che non si può dire del Sud Sudan dove il periodo di transizione che doveva portare ad elezioni è stato ulteriormente prolungato. Accanto alle tragiche vicende del Sud Africa, dove la violenza, soprattutto contro le donne ha raggiunto livelli tali da suscitare reazioni violente della popolazione che si rivolgono soprattutto contro gli immigrati dai paesi vicini, viene riportata la notizia, interessante, della promulgazione, in Sierra leone, di un corpo di leggi riguardanti la concessione dei terreni e viene conferito alle donne , per la prima volta, il diritto di possedere terreni. Come sempre, su uno sfondo di povertà e violenza, l’Africa offre un caleidoscopio di situazioni in cui si fatica a trovare sprazzi di luce ed elementi di speranza…ma ci possono essere.



     

    AFRICA LUGLIO 2022

    2 agosto 2022 – Le violenze e i rapimenti in aumento in Kenya spingono i giovani a dichiarare in massa di volersene andare in RDC. Il persistente stato di conflitto nelle regioni orientali con il vicino Rwanda; la morte di José Dos Santos storico presidente dell’Angola, dove il Cuamm è presente dal 1997; le prossime elezioni in Kenya e quelle appena svoltesi in Senegal aprono finestre inquietanti sul futuro di questi Paesi. In Burkina si riaffaccia sulla scena per un breve ritorno la figura di B. Compaoré che chiede perdono per la sua partecipazione all’assassinio dell’ “amico fraterno” T. Sankara…ma lo fa mentre si trova nella sua villa in Nigeria e non di fronte ad un tribunale nel suo paese.
    Due notizie di ambito specificamente sanitario: un’epidemia di Marbourg, che era costato la vita alla dott.ssa Bonino del Cuamm, si riaffaccia in Ghana; mentre una doccia fredda è rappresentata dalla decisione del Fondo Bill & Melinda Gates di non investire nella diffusione del vaccino antimalarico.



     

    SRI LANKA

    14 luglio 2022 – Dopo la fuga del Presidente Gotabaya a seguito delle manifestazioni della popolazione scesa in piazza contro la malgestione, l’incompetenza e la corruzione del governo, lo Sri Lanka sta vivendo oggi un grave tracollo economico e un caos politico, risultato di più crisi che da anni caratterizzano il Paese. Dopo la repressione iniziale dell’etnia Tamil da parte dei cingalesi, seguita dalla violenza delle Tigri Tamil (gruppo terrorista secessionista), nel 2019 importanti attacchi jihadisti hanno scosso quest’isola che a partire dallo stesso periodo ha subito un crollo del turismo e delle rimesse dei migranti (- 48% nel 2022). Oggi l’aumento dei prezzi del carburante è alle stelle e si riversa in primis sull’aumento dei prezzi del trasporto via mare, su cui si erge l’approvvigionamento del Paese.



     

    AFRICA GIUGNO 2022

    2 luglio 2022 – Inizia con questo numero un resoconto che, sempre grazie all’impegno del dott.Murru, si vuole presentare in maniera regolare con scadenza mensile sui principali eventi verificatisi in Africa nel corso del mese. A questo si affiancheranno, come in passato, presentazioni monografiche su specifici argomenti.
    Il mese di Giugno 2022 si incentra sulle vicende interne all’Etiopia e sui suoi rapporti con il Sudan. In questo paese si intrecciano, con le autorità statali, rapporti e trame con la compagnia Wagner di mercenari russi. Una attenzione particolare viene rivolta anche al Rwanda e alla vicenda dei migranti illegali che sbarcano in Inghilterra e che il governo inglese si propone di trasferire forzatamente in Rwanda. Il ricollocamento dei migranti si complica con la carenza di fondi, dirottati verso i rifugiati per la guerra in Ucraina. Una ultima nota è riservata alla tormentata regione delle province orientali della Repubblica democratica del Congo. Se il racconto del mese è “un resoconto deprimente”, non è per colpa dell’autore ma sono i fatti che avvengono in Africa e che sono poco o per niente riportati dai “media”: è quello che ci si propone di fare nel nostro intento di essere sempre CON l’Africa.



     

    LA RUSSIA IN AFRICA

    30 marzo 2022 – La presenza della Russia nel continente africano rivela una strategia di penetrazione molto differente da quella di altri paesi e più incentrata su temi specifici. Approfittando della mancanza di un retaggio coloniale e appoggiando soprattutto all’inizio alcune lotte per l’indipendenza di vari paesi, la Russia ha dato alla propria presenza un aspetto di aiuto disinteressato del tutto mistificatorio.Al primo posto tra i fornitori di armi, la Russia ha sempre investito sulla formazione, nella propria Università, di molti leader e futuri capi di Stato africani. Inoltre, la presenza russa in Africa si sta consolidando con l’utilizzo di soldati mercenari della Wagner Group e attraverso un uso mirato dei social media. Importante infine il suo interessamento allo sviluppo del settore dell’energia nucleare.Con l’attuale guerra in Ucraina si aprono gravi conseguenze per le forniture alimentari in molti paesi africani che avranno effetti sulla futura presenza russa nel continente.


     

    FIGLI DI UN DIO MINORE

    7 marzo 2022 – Il forte impatto emotivo che suscita la guerra in Ucraina e il tragico esodo di tante persone ci coinvolge profondamente. Analoghe situazioni hanno visto da parte di molti un atteggiamento decisamente meno empatico e anche nell’attuale tragedia si sentono avanzare delle distinzioni che hanno un sottofondo razzista su cui non si può tacere. Essere dalla parte degli ultimi, degli oppressi e delle vittime non lascia spazio a riserve e discriminazioni. Sapere riconoscere e contrastare questi atteggiamenti è fondamentale perché non esistano, anche nei momenti più bui in cui si dovrebbe essere tutti uniti, “figli di un Dio minore”.


     

    BURKINA FASO

    2 febbraio 2022 – Ancora una volta un colpo di stato – il settimo nella sua storia – ha sconvolto questo Paese del Sahel, diventato il crocevia di contrabbando di oro, droga, armi ed esseri umani. Gruppi armati che spesso si richiamano alla Jihad non sono controllati né dagli eserciti regolari, né dai vari contingenti inviati dai paesi europei e mercenari di varia provenienza che offrono il loro servizio ai governi. Oggi il Burkina, che era stato visto come una speranza nel brevissimo ma illuminante governo di Thomas Sankara, il “Che Guevara Africano”, cade nuovamente nel caos.


     

    KAZAKISTAN

    19 gennaio 2022 – La recente crisi in Kazakistan di cui non si parla sui media ha una origine e un’evoluzione di cui si sa ben poco. In tante parti del mondo assistiamo ad enormi ricchezze e potenzialità concentrate nelle mani di pochi individui. Qui, le manifestazioni popolari con le conseguenti vittime e repressioni, sono sempre più e soltanto lotte di potere tra gruppi oligarchici: un quadro che non porta a visioni ottimistiche del futuro.


     

    AFRICA

    4 gennaio 2022 – Cosa è successo in Africa nel 2021? Il dott. Murru tenta un bilancio dei principali eventi che hanno caratterizzato l’Africa nell’anno appena concluso. In pochi minuti, si cerca di dare contorni più definiti alla pandemia di Covid-19, ai Colpi di Stato (riusciti o mancati), alle elezioni (avvenute o rinviate), alle guerre di cui sentiremo anche in questo nuovo anno e alle morti di personalità di rilievo che hanno attirato l’attenzione del mondo. Il quadro si chiude con uno sguardo alla letteratura e alla cultura africana, che nel 2021 hanno iniziato a ricevere maggiori riconoscimenti internazionali.


     

    GAMBIA

    12 Dicembre 2021 – Il Gambia è un piccolissimo paese di cui si sa poco. Non aggiunge notizie particolari al quadro che spesso si ha della situazione di molti paesi dell’africa occidentale: enorme povertà, analfabetismo diffuso, presidi sanitari molto scarsi e, tanto per cambiare, un ex presidente che dopo 30 anni di governo dittatoriale è scappato con le valige piene di dollari. La sua storia recente, con elezioni appena completate e definite “corrette” dagli osservatori, lascia però sperare in una evoluzione favorevole.


     

    YAZIDI

    23 novembre 2021 – Il genocidio degli Yazidi non è molto noto e si confonde con le migliaia di vittime e gli innumerevoli conflitti che avvengono nella zona del Kurdistan iracheno e che si sono accentuati con l’avvento dell’ ISIS. Così pure non sono nuove le storie di donne, ragazze e bambine schiavizzate e vendute in veri e propri mercati, anche via web. In questo senso, la storia degli Yazidi ci fa riflettere sulla definizione che si dà in ambito internazionale al termine “genocidio”: una parola a cui non ci si può abituare.


     

    KASHMIR

    10 novembre 2021 – Il Kashmir è un vasto territorio a lungo conteso tra India e Pakistan con la presenza sempre incombente della Cina. Numerose guerre hanno portato a enormi migrazioni e orrendi massacri della popolazione. Dall’uccisione di Gandhi, l’India ha vissuto grandi cambiamenti rispetto alla questione Kashmir. L’attuale governo di indirizzo chiaramente nazionalista e discriminatorio nei confronti delle minoranze sta portando il Paese verso un’ instabilità e un’ involuzione culturale drammatica e pericolosa. Infine, la lotta tra induisti e musulmani e il possesso di armi nucleari da ambo le parti aumentano il rischio delle tensioni in corso.


     

    HAITI

    24 settembre 2021 – Un paese dalla storia lunga e complessa che compare nelle cronache sempre in relazione a grandi disastri o calamità: terremoti, epidemie, uragani e una persistente instabilità politica hanno reso Haiti uno dei paesi più poveri al mondo. Oggi, il rimpatrio forzato di migliaia di haitiani dal confine con gli USA ripropone il tema, comune a molti paesi, della pressione delle popolazioni povere alle porte del mondo ricco.


     

    GUINEA

    24 settembre 2021 – Dal 1956 al 2010 si sono contati in Africa oltre 200 colpi di stato. Non è stato un evento inatteso quello verificatosi nel settembre 2021 in Guinea… Che questo porti a democrazia e miglioramento delle condizioni del paese lascia però molti dubbi. La Guinea è al 178° posto su 189 nel ISU (Indice Sviluppo Umano). Nonostante la ricchezza del sottosuolo (soprattutto bauxite da cui si ricava alluminio), oltre il 75% della popolazione sopravvive con meno di 3 USD al giorno. La grande epidemia di Ebola nel 2014 ha sottolineato la sua grande fragilità in campo sanitario.


     

    ESSERE DONNA IN AFGHANISTAN

    30 maggio 2021 – “Sono una donna afghana e il lamento è il mio destino…Sempre”. E’ uno dei versi costati la vita a Nadia Anjuman. Uccisa perchè donna e perchè poetessa. Se il diritto di voto alle donne in Afghanistan è stato ottenuto nel 1919 (27 anni prima che in Italia), le loro condizioni attuali non parlano certo il linguaggio dei diritti. Attraverso le vite di alcune donne si cerca di leggere la storia di un Paese di innumerevoli lotte, morti, atrocità a cui si aggiunge una sistematica persecuzione nei confronti delle donne.


     

    AFGHANISTAN

    23 maggio 2021 – Negli ultimi 40 anni abbiamo più volte sentito parlare delle guerre e interferenze straniere che tormentano questo Paese dove il terrorismo internazionale e l’instaurarsi di uno Stato Islamico violento e dispotico si sono intrecciati con gli interessi delle grandi potenze mondiali. A pagarne il prezzo sono state le popolazioni civili e soprattutto le donne, che hanno vissuto un’oppressione particolarmente violenta. Nonostante il ritiro delle truppe straniere, il futuro si presenta incerto.


     

    NIGERIA pt. 2

    4 maggio 2021 – Proseguendo un precedente podcast sulla situazione in Nigeria, se ne sottolinea il crescente clima di violenza che coinvolge tutto il Paese. Si levano nuovamente le istanze separatiste che avevano portato alla tragica guerra del Biafra degli anni 60 con oltre un milione di morti. E’ forte il pericolo di implosione del Paese e del suo dissolversi in una miriade di aree in guerra tra loro. Il petrolio, di cui la Nigeria è il primo produttore africano, avvelena non solo le terre e le acque ma anche il clima politico e sociale.


     

    CIAD

    3 maggio 2021 – Come per molti Paesi africani, anche per il Ciad la ricchezza petrolifera rappresenta una maledizione. Crocevia tra Paesi instabili, in oltre 60 anni di indipendenza in Ciad non c’è mai stato un cambio pacifico e democratico di potere al governo. L’ultimo presidente è morto il giorno della sua elezione mentre combatteva al fronte contro alcuni dei numerosi gruppi ribelli. Con indici di sviluppo tra i più bassi dell’Africa, si intravede per questo Paese un futuro burrascoso e difficile come il passato.


     

    DARFUR

    5 aprile 2021 – Di questa regione e dei conflitti che vi si verificano si sente parlare saltuariamente come un conflitto a bassa intensità che ha come principale vittima la popolazione civile, con picchi di gravità tale da fare parlare di genocidio. Una disastrosa carestia segna il punto di inizio della guerra, definita come il primo conflitto scatenato dai cambiamenti climatici. Infatti, l’aumento della temperatura e la siccità hanno provocato una lotta esacerbata successivamente dalla scoperta di grandissimi giacimenti di oro.


     

    SUD SUDAN

    27 marzo 2021 – La storia di questo “Paese senza uno stato” è un susseguirsi di lotte, accordi di pace violati, massacri con milioni di sfollati e rifugiati in un contesto di miseria, carestia e sofferenze. Il gesto del Papa, inchinato per implorare i rappresentanti delle varie fazioni a dare un seguito all’ennesimo accordo di pace, non sembra avere dato frutto. In questo contesto difficile e pericoloso, il Cuamm continua ad operare da 15 anni.


     

    SUDAN

    21 marzo 2021 – Anche in Sudan, come in molti Paesi Africani, incontriamo grandi ricchezze naturali accompagnate da povertà, disastri naturali frequenti e corruzione dei governanti. Eventi recenti tengono il Paese in bilico tra una possibile evoluzione in senso meno autoritario e una ricaduta nelle precarietà del passato. La condizione femminile, dove le Mutilazioni Genitali Femminili costituiscono il segno di uno stato di sottomissione più accentuato che in altri Paesi, potrebbe essere in miglioramento in un futuro che rimane sempre incerto.


     

    GUINEA EQUATORIALE

    12 marzo 2021 – Un Paese grande come l’Emilia Romagna e abitato da appena 1.4 milioni di persone. Anche se il PIL è il più alto di tutta l’Africa, in realtà la ricchezza della Guinea Equatoriale è concentrata nelle mani di una classe politica dittatoriale, crudele e corrotta, che tiene la popolazione in condizioni di povertà estrema. Compagnie straniere e soldati mercenari contribuiscono a mantenere questa situazione, che sta trascinando il Paese verso l’esaurimento delle risorse e verso un futuro desolante.


     

    CONGO (RDC)

    4 marzo 2021 – L’uccisione dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio ha acceso le luci su un Paese che da troppo tempo è oggetto di sfruttamento, oppressione e terrore. La regione orientale, dove si intrecciano gli interessi economici di molte nazioni e l’azione di numerose milizie armate, è lo specchio di un Paese le cui ricchezze naturali sono la ragione della sua rovina: un destino che accomuna molti stati africani, ma che qui è ancora più evidente.


     

    REPUBBLICA CENTRAFRICANA

    19 febbraio 2021 – Un Paese fertile con grandi potenzialità di sviluppo agricolo e un sottosuolo ricchissimo di ogni genere di minerali farebbero della RCA uno stato fortunato anche per la popolazione relativamente poco numerosa che lo abita. Ma il succedersi di governanti rapaci e di milizie di ogni tipo hanno reso questo Paese uno dei più poveri dell’Africa, con oltre 2/3 della popolazione sotto la soglia di povertà assoluta. Dal 2018, dopo la visita di Papa Francesco, il Cuamm lavora presso l’ospedale Pediatrico della Capitale Banguì.


     

    CAMERUN

    10 febbraio 2021 – Nato già diviso fin dalla sua indipendenza nel 1960, il Camerun ha visto accentuarsi le differenze al suo interno che si sono trasformate in ostilità e conflitti. Alla decennale lotta tra aree anglofone e francofone, alle azioni di guerriglia di Jihadisti e ai milioni di sfollati e rifugiati, si aggiunge la disastrosa crisi del Lago Chad, che dal 1960 ha visto ridursi la sua superficie del 90% con inevitabili conseguenze sulla vita delle popolazioni circostanti.


     

    ROHINGYA

    4  febbraio 2021 – La popolazione dei Rohingya perseguitata in Myanmar e costretta a rifugiarsi in campi profughi in Bangladesh ritorna di tanto in tanto sotto i riflettori della cronaca, specialmente in questi giorni in cui il colpo di stato in Myanmar riaccende l’attenzione del mondo. Individui senza patria né cittadinanza, i Rohingya sono “apolidi” e, come è tristemente capitato ad altri popoli nella storia, si è fatto di loro il nemico comune odiato e perseguitato, per cui si cerca invano una collocazione.


     

    UIGURI

    31 gennaio 2021 – Gli Uiguri costituiscono una minoranza etnica, religiosa e culturale nella regione autonoma dello Xinjiang, nella vasta Cina. Conoscere la persecuzione che questa popolazione subisce da parte del governo di Pechino e gli attentati ad essa connessi è importante per capire il vero e proprio genocidio in corso, condannato dal mondo Occidentale. Infatti, la repressione cinese alimenta pericolose radicalizzazioni degli Uiguri: una spirale distruttiva di cui non si vede la fine.


     

    PARTIGIANI D’OLTREMARE

    4 gennaio 2021 – Quella degli africani portati in Italia dalle colonie in occasione della 1° Mostra Triennale delle Terre d’Oltremare del 1940 è una vicenda poco conosciuta che ci dà occasione di riflettere. In quegli anni, si sono susseguite numerose “etno-esposizioni”, o meglio “zoo umani”: rappresentazioni viventi di villaggi africani, che altro non erano che una manifestazione di puro razzismo. Alcune di queste persone rimasero bloccate in Italia durante la guerra e si unirono ai partigiani nella resistenza: un contributo numericamente piccolo ma simbolicamente importante.


     

    ARTE AFRICANA RUBATA

    11 dicembre 2020 – Nel corso dei secoli sono stati acquisiti illegittimamente oggetti africani che troviamo esposti nei musei dei Paesi “ladri”: la restituzione di queste opere ai Paesi di origine è un tema che investe tutto il mondo. Interrogarsi sulla restituzione dell’arte africana rubata è un atto doveroso nei confronti dell’Africa, che ribadisce l’importanza di un’arte e di una cultura, il cui rispetto non è meno importante di quello per la salute delle persone. Come si sta sviluppando e a che punto è questo dibattito?


     

    REPUBBLICA SAHARAWI

    28 novembre 2020 – La Repubblica Saharawi è “uno stato che c’è e non c’è”: una striscia di territorio conteso tra vari stati confinanti a cui è perfino difficile dare un nome esatto. La sua posizione strategica e i suoi ricchi giacimenti – come accade in tanti Paesi africani – sono maledizioni che affliggono anche la popolazione Saharawi, che da decenni si batte per la sua autodeterminazione opponendosi al Marocco, nemico sempre più forte e sempre più appoggiato dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea.


     

    ISOLE CHAGOS

    12 novembre 2020 – Essere dalla parte degli ultimi vuol dire anche conoscere le condizioni di estrema povertà in cui vivono gli abitanti delle Isole Chagos, arcipelago dell’Oceano Indiano sconosciuto ai più. Infatti, le espropriazioni, deportazioni e violenze che la popolazione subisce sono spesso ignorate dai media ma soprattutto dagli USA e dall’Inghilterra che, incuranti dei pronunciamenti legali degli organismi internazionali, continuano la loro occupazione di questo territorio geograficamente strategico.


     

    JIHAD IN MOZAMBICO

    3 novembre 2020 – Dall’inizio della sua presenza in Mozambico nel 1978, il Cuamm si è concentrato nelle aree centrali e settentrionali del Paese, dove subito dopo l’indipendenza dal Portogallo, la feroce guerra civile del 1976 aveva provocato povertà, corruzione e sfruttamento. Successivamente, nel 2014, il Cuamm ha iniziato il suo intervento anche nella provincia di Cabo Delgado, territorio ricco di risorse naturali che oggi riversa in una condizione di grave disagio sociale, in cui è in atto un’insurrezione jihadista pericolosa, che si sta trasformando in una crisi transnazionale con migliaia di sfollati.


     

    ERITREA

    21 ottobre 2020 – Nonostante il passato coloniale dell’Italia, dell’Eritrea sappiamo poco. La sua posizione geografica strategica rende questo Paese vulnerabile alle mire delle grandi potenze mondiali: una sorte comune a quella di tanti vicini africani. Oggi, la nostra storia e quella dell’Eritrea continuano ad intrecciarsi attraverso gli arrivi di tanti migranti. I giovani, soprattutto, cercano di fuggire da un servizio militare obbligatorio e di durata indefinita: un fenomeno che impoverisce il Paese e che contribuisce a precludere ogni tipo di cooperazione, anche in campo sanitario.


     

    INDIA: LA PANDEMIA OMBRA

    06 ottobre 2020 – L’India è spesso citata come uno dei Paesi in cui è più evidente il fenomeno della violenza contro le donne. Ma questa tremenda violazione dei diritti umani definita dalle Nazioni Unite “the shadow pandemic (la pandemia ombra) si è aggravata ovunque con la crisi da Covid-19. Il Cuamm da sempre vede le donne come un fondamentale motore di sviluppo delle comunità e le pone, insieme ai bambini, al centro dei propri obiettivi di cura, battendosi ogni giorno contro ogni forma di discriminazione e violenza nei loro confronti.


     

     RUSESABAGINA (RWANDA)

    1 ottobre 2020 – Il genocidio del Rwanda del 1994 è stata una pagina atroce nella storia dell’Africa, che ha coinvolto direttamente anche il CUAMM, impegnato in quegli anni a fianco degli orfani e dei bambini non accompagnati. Oggi, dopo 26 anni, la figura di Rusesabagina, direttore dell’Hotel Rwanda a cui si ispira l’omonimo film del 2004, ci aiuta a rileggere con spirito critico le pagine di questa tragica storia.


     

    LIBANO

    21 settembre 2020 – L’esplosione nel porto di Beirut del 4 Agosto 2020 evidenzia quanto le divisioni religiose, le interferenze straniere, le guerre civili, i milioni di rifugiati e soprattutto una guida politica corrotta e inefficiente possano portare un Paese alla rovina economica, sociale e ambientale. Di fronte alla tragica situazione del Libano, esasperata dagli effetti della pandemia covid-19, le autorità e il Parlamento non possono continuare ad essere divisi da interessi contrastanti. Lo stile del Cuamm, il lavorare “CON” per suscitare cambiamenti reali, è una strada difficile ma è l’unica percorribile.


     

    MALI

    15 settembre 2020 – La crisi del Mali è la crisi del Sahel. L’ultimo golpe del 18 agosto, a fronte delle elezioni presidenziali nei Paesi limitrofi, è sintomo di una instabilità che rischia di essere contagiosa. La rivolta dei Tuareg, la presenza di numerosi gruppi Jihadisti e di eserciti nazionali, stranieri e internazionali, rendono la pace difficile.  Queste analisi sono essenziali per chi, come il Cuamm, si pone obiettivi di sviluppo e cooperazione in campo sanitario.


     

    YEMEN

    15 settembre 2020 – Lo Yemen è una delle aree strategiche più importanti del mondo. In guerra ormai da 5 anni, le Nazioni Unite hanno definito quella di questo Paese la più grande crisi umanitaria al mondo. Le tensioni religiose tra sunniti e sciiti, l’ombra permanente di Al-Qaida, la lotta tra Iran e Arabia Saudita stanno mettendo in ginocchio la popolazione, oggi già duramente colpita da sistematiche violazioni di diritti umani e dagli effetti della pandemia covid-19. Conoscere questo scenario significa capire meglio la realtà che circonda il mondo africano.


     

    ETIOPIA

    25 agosto 2020 – Il Cuamm è presente in Etiopia da 40 anni. La guerra con l’Eritrea, il crescente numero di rifugiati e il rinvio delle elezioni a causa dell’attuale pandemia covid-19 sono notizie che meritano approfondimenti. Così come le conseguenze economiche della Grande Diga della Rinascita Etiope che, incidendo sulla portata d’acqua del Nilo, condiziona i rapporti con l’Egitto e con i Paesi limitrofi.


     

     NIGERIA

    21 agosto 2020 – Nei suoi 70 anni di attività, il Cuamm ha lavorato anche in Nigeria fino al 1976. Conosciuto come “il gigante d’Africa“, la Nigeria è un Paese ricco abitato da milioni di poveri, ma anche patria di grandi scrittori e musicisti. Il crollo del prezzo del petrolio dovuto agli effetti della pandemia Covid-19, il commercio di farmaci contraffatti, la presenza di Boko Haram e di altri gruppi jihadisti rappresentano oggi grandi minacce per la popolazione civile e, soprattutto, per le mamme e i bambini.


     

    TANZANIA

    8 agosto 2020 – Il gruppo Cuamm di Modena e Reggio Emilia fin dalla sua nascita nel 2004 ha sempre sostenuto progetti di cooperazione in Tanzania, dove il Cuamm è presente dal 1968. Figlio di una storia di grande stabilità e di una relativa pace, soprattutto sotto la guida del Presidente J.K.Nyerere, questo Paese è oggi alle prese con nuove sfide: la pandemia covid-19, le migrazioni e le attuali elezioni politiche sono passi decisivi per il futuro dei tanzaniani.


     

     AFRICA 2020: bilancio di un anno difficile

    4 gennaio 2021 – Un bilancio dei principali eventi africani del 2020 difficilmente può essere ottimista, soprattutto se pensiamo alla pandemia di Sars-Cov-2. Ma anche i problemi economici e gli esiti dei numerosi eventi elettorali del continente non suscitano grande ottimismo: una gerontocrazia con regimi spesso dittatoriali governa un continente popolato soprattutto da giovani. Focolai di violenza si evidenziano in più aree, dove il terrorismo Jihadista trova terreno fertile. Un elemento di speranza è dato dal progressivo sviluppo della letteratura africana, che si sta affermando nel panorama culturale mondiale.