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Ucraina senza tregua

Mentre si intensificano i combattimenti ad est, la logistica sanitaria diventa la risposta per garantire cure e assistenza.

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    Tre anni fa abbiamo avviato un intervento in Ucraina con il duplice obiettivo di offrire supporto alla popolazione civile colpita dal conflitto e fornire alle strutture sanitarie in difficoltà strumenti e materiali per poter garantire cure, soprattutto nelle zone più vicine alla linea del fronte.
    Ed è proprio l’attività di logistica sanitaria, basata sullo Strumento di Pianificazione e Risposta alle Richieste Sanitarie sviluppato dall’Oms ad aver maggiormente distinto l’intervento Cuamm nel Paese, sin dal suo inizio. L’attività, in linea con l’Obiettivo Strategico 113 del Piano di Risposta Umanitaria per l’Ucraina (Hrp) 2023 e l’Obiettivo Settoriale 114 del cluster sanitario, ha sin dal principio risposto anche all’attività standard del cluster: “Acquistare, preparare e distribuire farmaci essenziali, attrezzature mediche e materiali di consumo alle strutture sanitarie.”

    «I bisogni maggiori sono sempre stati gli strumenti chirurgici e i kit di emergenza, soprattutto per le strutture situate proprio sulla linea del fronte o in prossimità. Punti di sutura, aghi, pinze, forbici chirurgiche ma anche strumenti per la gestione e la cura dei traumi come collari, barelle spinali e barella da evacuazione, sono i materiali più richiesti». – ha detto Francesco Belotti, Project Manager Cuamm in Ucraina.

    Tra le strutture più a rischio, quelle nella zona del Donetsk che alcuni mesi fa, con l’avvicinarsi della linea del fronte, hanno ricevuto ordine di evacuazione.

    «Si tratta di due strutture sanitarie che ad un certo punto si sono davvero trovate ad una manciata di km dai combattimenti. L’area è stata totalmente evacuata e il personale sanitario, ricollocato altrove. Questo ha fatto in modo che i presidi sanitari più prossimi diventassero punti di riferimento senza una reale capacità di gestione. È proprio lì che abbiamo quindi dirottato la nostra attività di distribuzione».

    Proprio la regione di Donetsk, insieme a quelle di Kherson e Sumy sono tra le più colpite dagli ultimi attacchi della scorsa settimana quando, secondo le autorità locali, sarebbero rimaste uccise 45 vittime civili. 500 persone sono invece state evacuate dalle zone vicine alla linea del fronte, nelle regioni di Donetsk e Sumy dove anche abitazioni, scuole, ospedali e infrastrutture sono state danneggiate e parzialmente distrutte.

    Oggi, di fronte ad un conflitto che non sembra volgere al termine ma che invece si fa più intenso nella regione di Dnipropetrovsk, area centro-orientale del Paese, resta la necessità di garantire cure e assistenza come afferma Andrea Atzori – Responsabile delle Relazioni Internazionali di CUAMM.

    «La logistica sanitaria è al centro dell’impegno Cuamm in Ucraina ormai da tre anni. Oggi dare continuità all’intervento è importante per riuscire a garantire il funzionamento delle strutture in difficoltà, assicurare alla popolazione servizi sanitari anche nelle aree più vicine al fronte e facilitare la fase di ricostruzione» ha dichiarato.

    Dall’inizio delle attività, avviate lo scorso luglio e appena terminate, abbiamo coinvolto undici strutture sanitarie situate negli oblast di Dnipropetrovska e Donetska raggiungendo una popolazione target di 30.400 persone.
    Il lavoro di logistica sanitaria rientra nel progetto SAFE-UKR: Support and Assistance for Families in Emergency in Ukraine che è parte di un’iniziativa da 46,5 milioni di euro finanziata da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che raggiunge oltre 900.000 persone colpite dalla crisi ucraina.

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