Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Un nuovo vescovo per Rumbek

Padre Christian Carlassare è il nuovo vescovo di Rumbek. Originario di Schio (Vi), a 43 anni, è il più giovane vescovo della Chiesa cattolica. A lui, i migliori auguri di buon cammino come pastore di questa gente, che non deve essere dimenticata e abbandonata.

Condividi con i tuoi amici:

    Siamo molto contenti di questa nomina. Ho sentito padre Christian questa mattina, per esprimergli le mie congratulazioni ed è stata una telefonata molto intensa, tra amici. Sarà un bravo vescovo, vicino ai poveri, perché è stato un prete e un missionario comboniano vicino ai poveri. Per dieci anni ha lavorato nel nord del Sud Sudan, al confine con il Sudan, in una zona profondamente segnata dalla guerra, dimenticata da tutti, alle estreme “periferie del mondo”. La gioia più grande è per la Chiesa: ha bisogno di preti e di vescovi come padre Christian, vicini ai poveri.

    Don Dante Carraro, direttore del Cuamm, commenta così la bella notizia della nomina di padre Christian Carlassare a vescovo della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan.

    Ieri, su nomina diretta di papa Francesco, padre Christian Carlassare è diventato vescovo e, a soli 43 anni, è il più giovane vescovo della Chiesa Cattolica. Originario di Schio, la città in cui è nato il fondatore del Cuamm, Francesco Canova; la città che ha accolto Santa Giuseppina Bakhita, prima santa africana.

    Il bene che si semina, genera sempre frutti. Ed è proprio l’esempio di Suor Bakhita a guidare padre Christian che al Corriere del Veneto ha detto: “La passione per quest’area dell’Africa la devo a Santa Giuseppina Bakhita (religiosa sudanese vissuta per molti anni a Schio, ndr). Lei fu adottata dagli scledensi e io mi sentivo adottato da questo Paese, al quale cerco di ridare lo stesso contributo che Santa Bakhita ha dato a noi vicentini”. E prosegue: “A livello sanitario qui c’è un numero di medici e cliniche molto inferiore ai reali bisogni. Come Chiesa abbiamo dei dispensari in ogni missione, si cerca di fare quel che si può. Ma l’impegno è molto vasto: ci sono persone che muoiono di malaria, di tubercolosi, di parassiti intestinali e le persone sono così abituate a questi gravi malanni che sentono il Covid come uno di questi”.

    “Vengo a casa vostra!”: così mi ha detto padre Christian al telefono – conclude don Dante -. Non vedo l’ora di collaborare insieme a voi. Conosco già alcuni dei vostri medici impegnati a Rumbek e sono certo che insieme, con grande umiltà, cercheremo di dare una spinta a questa regione così povera e martoriata da un’insicurezza che ormai è diventata cronica. Come vescovo, come Chiesa locale, dobbiamo darci da fare per migliorare la condizione di questa gente, ma abbiamo anche il dovere di raccontare e testimoniare queste realtà al mondo occidentale, che rischia di cancellare e non vedere questi poveri. Dobbiamo dare voce a chi non ce l’ha.

    Il Cuamm è presente a Rumbek dal 2016. Lavora nell’ospedale, dedicando particolare attenzione a i servizi destinati a mamme e bambini, incluso il trattamento delle complicanze ostetriche e nutrizionali. L’intervento a livello ospedaliero è parte di un programma più ampio, a supporto dell’intero sistema sanitario della Contea di Rumbek Centre e dell’area di riferimento dell’ospedale stesso, a cui sono collegate, da un servizio di ambulanza permanente e gratuito, 52 strutture periferiche. Nel 2020, l’ospedale di Rumbek ha condotto 17.957 visite ambulatoriali ai minori di 5 anni e ha ricoverato e trattato con successo 7.681 bambini e 328 bambini malnutriti severi gravi. Ha assistito 2.262 parti, effettuando 141 tagli cesarei.

    A padre Christian Carlassare vanno i nostri migliori auguri di buon cammino e un grande “in bocca al lupo” per l’incarico che, siamo certi, svolgerà al meglio. Come compagni di viaggio, noi ci saremo, per fare la nostra parte per la salute dei più poveri tra i poveri, in Sud Sudan, a Rumbek.

    Argomenti: Protagonisti: Luoghi: