Medici con l'Africa Cuamm

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Proteggere l’allattamento una responsabilità da condividere

Anche quest’anno Medici con l’Africa Cuamm partecipa alla settimana mondiale per l’allattamento materno, sostenendo e promuovendo l’allattamento al seno come diritto universale, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

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    Anche quest’anno Medici con l’Africa Cuamm partecipa alla settimana mondiale per l’allattamento materno, un’iniziativa lanciata dalla World Alliance for Breastfeeding Action (WABA), un network globale di singoli e organizzazioni (tra cui Unicef, Oms, Fao) che proteggono, sostengono e promuovono l’allattamento al seno come diritto universale, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Medici con l’Africa Cuamm fa proprio il motto “Proteggere l’allattamento: una responsabilità da condividere”, parole che trovano espressione concreta nella promozione e supporto di una serie di iniziative per sensibilizzare ed educare sull’importanza dell’allattamento esclusivo al seno, in particolare nei primi sei mesi di vita del bambino, determinante per la salute, il benessere e lo sviluppo di donne e bambini e quindi dell’intera società. La promozione e il sostegno all’allattamento deve essere considerato un tema di salute pubblica, una responsabilità collettiva che richiede un investimento a tutti i livelli. Questa settimana rappresenta per il Cuamm un’ulteriore opportunità per rafforzare il lavoro fatto nei vari paesi in cui interviene da anni anche nell’ambito del progetto “Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni”.

    E ancora, dalla Tanzania al Sud Sudan e alla Sierra Leone, sono tante le attività organizzate dalle autorità e istituzioni locali e supportate da Medici con l’Africa Cuamm nel rispetto delle misure anti-Covid: sensibilizzazione radiofoniche sul tema dell’allattamento, dimostrazioni alimentari per la preparazione dei cibi nutrienti e salutari, e sessioni di giardinaggio per la coltivazione di alimenti locali. «La consulenza per l’allattamento può aiutare le mamme ad essere più sicure nell’affrontare la maternità, sempre con un’attenzione alla loro condizione e delle loro scelte personali. Grazie al supporto da parte di figure formate, sia nei centri di salute che attraverso le visite domiciliari, si cerca di prevenire le pratiche di alimentazione e cura che possono interferire con l’allattamento al seno, come la somministrazione di liquidi, cibi e sostituti del latte materno non necessari a neonati e bambini piccoli – racconta Felicia, capo progetto del programma “Saving Lives” in Sierra Leone -. Durante la pandemia di COVID-19, è ancora più importante trovare soluzioni innovative per assicurare che l’accesso a questi servizi essenziali non sia interrotto e che le famiglie continuino a ricevere la consulenza sull’allattamento di cui hanno bisogno».

    «La situazione nel distretto di Bonthe e Pujehun ha bisogno di un intervento specifico in quanto il tasso di inizio precoce dell’allattamento al seno entro un’ora dalla nascita e l’allattamento esclusivo sono del 47,5% e 45,7% a Bonthe, e 52,7% e 61,3% a Pujehun, mentre il dato a livello nazionale è rispettivamente al 56,8% e 61,6% (SLNNS 2017) – continua Felicia -. Da qui la necessità di generare una maggiore consapevolezza tra le persone sul ruolo proattivo dell’allattamento al seno».

    Secondo un articolo di “The Lancet”, la diffusione e la promozione dell’allattamento al seno può prevenire 20.000 morti materne e 823.000 morti infantili l’anno, oltre a ridurre le perdite economiche e il carico sui sistemi sanitari dei paesi. Perciò proteggere e promuovere l’allattamento è una grande sfida, una responsabilità condivisa che chiama ognuno di noi a fare la propria parte per il benessere dell’intera società.