Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Uno su trecento

Da gennaio ad oggi, nel reparto di neonatologia dell’ospedale di Tosamaganga, sono stati curati 300 bambini. Il latte materno è stato fondamentale per lo sviluppo di ognuno di loro, salvo di uno su trecento, che ha necessitato di un trattamento differente: il piccolo Petro, nutrito con il latte artificiale, a causa di difficoltà respiratorie di cui ha sofferto.

Condividi con i tuoi amici:

    «Petro nasce all’ospedale di Tosamaganga lo scorso aprile. Il parto avviene per vie naturali, ma il piccolo ha bisogno di ossigenoterapia. Viene, allora, ricoverato nel reparto di neonatologia, dove riceve tutte le cure necessarie. A causa di difficoltà respiratorie, durante i primi giorni di degenza, il bambino non riesce a bere il latte. Al quarto giorno di ricovero, Petro sta meglio e, come avviene abitualmente nel reparto, chiediamo alla mamma di spremere dal seno il latte per il suo bambino. Tuttavia, è solo in questo momento che la donna ci riferisce di non essere mai riuscita ad allattare nemmeno i due figli precedenti, mancati dopo pochi mesi dalla nascita. Data la situazione eccezionale, decidiamo di aiutare mamma e bambino, offrendo loro il latte artificiale», spiega Martina Borellini, pediatra di Medici con l’Africa Cuamm in Tanzania.

    Da gennaio a luglio 2022, nel reparto di neonatologia dell’ospedale di Tosamaganga, sono stati ricoverati 300 neonati. Petro è uno di questi, l’unico ad essere stato dimesso con il latte artificiale. I neonati ospitati, infatti, ricevono al più presto il latte materno e le donne vengono istruite dallo staff locale sull’importanza dell’allattamento al seno, per se stesse e per il proprio bambino. In tutto il mondo, in particolare in un Paese a basso-medio reddito, come la Tanzania, il latte materno è un alimento essenziale, non solo per le sue singolari proprietà nutritive, ma anche per la sua sostenibilità economica. Non poterlo garantire mette a rischio la vita dei più fragili, come dimostra la storia dei due fratellini di Petro.

    Oggi come non mai il latte materno diventa la migliore difesa alla malnutrizione per i bambini africani: l’aumento del costo della vita e dei beni di prima necessità, conseguenze tangibili della guerra in corso in Ucraina, provoca una crescita esponenziale dei casi di bambini affetti da malnutrizione acuta grave. Senza considerare anche l’impatto sanitario ed economico causato dalla pandemia di Covid-19. In Tanzania, soltanto il 59% dei neonati sotto i sei mesi è allattato esclusivamente al seno. Talvolta, le mamme tendono a nutrire troppo precocemente i piccoli con alimenti solidi che, in così tenera età, possono provocare danni permanenti. L’impegno del Cuamm è costante in attività di sensibilizzazione sul tema dell’allattamento. Con il sostegno di professionisti formati nei centri di salute e attraverso visite domiciliari, si cerca di educare ad una corretta alimentazione, che inizia sempre con il latte materno per il proprio bambino.

    «Ora Petro ha 4 mesi, – conclude Martina – cresce e sta bene. La mamma torna regolarmente all’ospedale di Tosamaganga per i controlli e lo staff Cuamm continua a supportare la famiglia. La storia di questo bambino, uno su trecento, rafforza ulteriormente la necessità, a livello globale, di proteggere e promuovere l’allattamento al seno, base per uno sviluppo equo e sostenibile».

    Argomenti: Luoghi: