Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

La tubercolosi al tempo del Covid in Angola

Il 30 ottobre si è svolto l’evento “Tubercolosi al tempo del Covid” con l’obiettivo di diffondere le linee guida e le procedure per la cura dei pazienti affetti da tubercolosi e di promuovere il confronto tra professionisti della salute.

Condividi con i tuoi amici:

    Venerdì 30 ottobre presso l’Ospedale Sanatorio di Luanda, in Angola, si è svolta la settima giornata scientifica “Tubercolosi al tempo del Covid” ed evento conclusivo del progetto “Stop TB e TB/HIV in Angola: migliorare l’accesso alle cure per la TB e HIV potenziando la qualità diagnostica e la gestione dei pazienti nella Provincia di Luanda”, finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da Medici con l’Africa Cuamm in partnership con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e partner locali. L’evento scientifico si è svolto con l’obiettivo di diffondere le linee guida e le procedure per la cura dei pazienti affetti da tubercolosi, ma anche per promuovere il confronto tra professionisti della salute da cui sono emerse importanti raccomandazioni: l’importanza della formazione continua e l’aggiornamento dei professionisti coinvolti, in particolare la formazione dei tecnici a livello provinciale sull’uso dei nuovi strumenti di raccolta dati standardizzati dall’OMS.

    La giornata ha visto la partecipazione virtuale di molti ospiti importanti. Il Segretario di Stato per la Sanità, Leonardo Europeu Inocêncio, ha tenuto il discorso di apertura in rappresentanza della Ministra della Salute, Silvia Lutucuta. Hanno seguito gli interventi di Carlo Alberto Masseca, Direttore dell’Ospedale Sanatorio, di Cristiano Gallo, Ambasciatore italiano in Angola e di Don Dante Carraro, Direttore di Medici con l’Africa Cuamm. Tra gli altri, hanno partecipato inoltre Emanuela Forcella, rappresentante dell’AICS, Maria Grazia Dente e Maria Elena Tosti, ricercatrici dell’ISS e Giampaolo Mezzabotta, esperto di Tb.

    L’impegno di Medici con l’Africa Cuamm in Angola inizia nel 1997 a fianco del Ministero della Salute angolano per migliorare i servizi di salute materno infantile e i servizi di prevenzione e trattamento delle malattie croniche come il diabete, e di quelle infettive come HIV/AIDS e tubercolosi. In particolare, dal 2005 al 2009 Medici con l’Africa Cuamm ha supportato l’implementazione del Programma nazionale per il controllo della tubercolosi in 11 province del paese, raggiungendo importanti risultati: l’aumento del tasso di pazienti con Tb trattati dal 69% al 73% e la diminuzione del tasso di abbandono del trattamento dal 23% al 19%. Successivamente dal 2010 al 2016, il Cuamm ha continuato a fornire assistenza tecnica al Ministero in aree specifiche come diagnosi precoce e formazione del personale sanitario specializzato, e dal 2017 ha dato avvio all’implementazione di un progetto pilota di community-based directly observed treatment (CB-DOTS) per contrastare il dilagare della malattia in 6 municipi di 5 province del paese. Nel 2018 ha preso poi avvio il progetto “Stop TB e TB/HIV in Angola” finanziato dall’AICS con l’obiettivo principale di migliorare la qualità dei servizi di diagnosi e gestione dei pazienti affetti da Tb nella provincia di Luanda. Tra i principali risultati raggiunti, il miglioramento delle capacità diagnostiche attraverso l’installazione di specifici macchinari; il rafforzamento delle capacità del personale sanitario attraverso corsi di formazione sulla diagnostica e la gestione dei dati; la sperimentazione di un sistema digitale per il tracciamento e la gestione dei pazienti con Tb.

    «Questi sono passi davvero importanti per la lotta contro la Tb in Angola – afferma Don Dante Carraro -. Rimangono molte sfide da affrontare, come la pandemia da Covid-19 sta dimostrando, acuendo le disuguaglianze socio sanitarie ed economiche nella popolazione. Perciò, ancora di più oggi vogliamo essere a fianco dei più vulnerabili e continuare a fornire servizi sanitari di qualità».

    Grazie al contributo di

    AICS