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Diplomi a Wolisso

Un traguardo importante per 59 studenti e studentesse del college di infermieristica e ostetricia che da oggi sono personale qualificato e competente.

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    «Ogni volta che vi prendete cura di qualcuno senza pregiudizi, ogni volta che trattate un paziente con dignità, indipendentemente dalla sua origine, religione o storia — state costruendo la pace.

    State resistendo alle forze che dividono e distruggono.

    Ogni vostro gesto — una medicazione, un conforto, una presenza — è una piccola opera di pace, che si oppone al disinteresse, all’indifferenza, alla violenza invisibile della solitudine».

    L’aula magna dell’ospedale St.Luke di Wolisso era piena, sabato 28 giugno quando centinaia di persone si sono riunite per la cerimonia di consegna dei diplomi. Studenti e studentesse ma anche le loro famiglie, il vescovo Lukas Fikre, le autorità locali e internazionali, lì per festeggiare, orgogliosi, un traguardo importante. Agli studenti e alle studentesse del corso, Flavio Bobbio – medico Cuamm e direttore dell’ospedale ha rivolto queste parole ricordando che “spesso la guarigione inizia dove vive la compassione”.

    Sì, perché curare richiede competenza, professionalità e precisione ma scegliere questa professione significa abbracciare una vocazione e a Wolisso 59 studenti e studentesse oggi festeggiano questo. Sono 24 corsisti di ostetricia e 35 di infermieristica che al termine di due anni di studi ricevono finalmente il diploma e diventano personale sanitario abilitato e competente.

    «Quest’anno tutti gli studenti immatricolati hanno superato l’esame di stato (Certificate of Competence COC) – ha detto Flavio Bobbio, che ha aggiunto. – è la prima volta che accade e questo, oltre ad essere vanto per gli studenti è anche una grandissima gioia per tutti noi».

    Nella scuola dell’ospedale St. Luke, sotto la guida attenta della direttrice Selamawit Tamirat Tefera, molti di loro hanno trovato una seconda casa in questi anni di impegno e dedizione lontani dai propri affetti. Nelle aule di studio e tra i corridoi dell’ospedale, sono cresciuti professionalmente e personalmente. Si sono concentrati sulle nozioni teoriche, messi in gioco nei laboratori e misurati con la pratica clinica seguendo e collaborando con lo staff ospedaliero e i medici Cuamm. Un’immersione totale nella professione e nel lavoro di cura che oggi Flavio ricorda essere “un atto radicale e potente”, se esercitato con umanità.

    La scuola di infermieristica e ostetricia di Wolisso ha aperto le porte a studenti e studentesse provenienti da varie regioni del paese già nel 2000, mentre il primo paziente è stato ricoverato nell’ospedale nel 2001 e da allora il supporto di Medici con l’Africa Cuamm è stato costante. La collaborazione ha l’obiettivo di contribuire ad aumentare il numero di risorse umane sanitarie qualificate nel paese. Negli ultimi 10 anni, come Cuamm, abbiamo lavorato fianco a fianco con la Women Hope International, una realtà internazionale che crede anche essa nel valore della formazione e riconosce nel college del St. Luke una scuola di alto livello. Insieme, lavoriamo ogni giorno per rendere studenti e studentesse professionisti sanitari qualificati.

    La carenza di personale sanitario è infatti uno dei problemi fondamentali che affliggono il sistema etiope a tutti i livelli. Il numero dei medici specialisti presenti nel Paese è ampiamente insufficiente e in questo scenario professionisti come infermieri e ostetriche risultano fondamentali per garantire l’erogazione di servizi di salute. Di anno in anno, la scuola contribuisce a colmare lentamente un divario ancora enorme che fino al 2022 teneva l’Etiopia lontana dal target di 2,3 professionisti sanitari per 1.000 abitanti fissato dall’Oms per il 2025 con una media di solo 0,7 ostetriche e infermiere ogni 1.000 abitanti.

    Fino ad oggi la scuola di ostetricia e infermieristica dell’ospedale St. Luke ha diplomato 920 professionisti sanitari.

    Ogni anno in questa struttura, riconosciuta dal Ministero della Sanità Etiope e parte del network delle scuole professionali della Regione Oromia, si immatricolano in media 60 persone: studenti e studentesse pronte ad assistere, ascoltare e costruire pace attraverso il lavoro di cura.