Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Auguri d’Africa! Un coro di voci

Tante lingue e tradizioni diverse per celebrare insieme un nuovo inizio, l’anno 2023. Dalla Sierra Leone alla Tanzania, dall’Etiopia all’Uganda, per volare in Sud Sudan e in Repubblica Centrafricana: gli intensi, originali, auguri degli operatori di Medici con l’Africa Cuamm impegnati sul campo.

Condividi con i tuoi amici:

    Dalla Sierra Leone: «Il Capodanno è un momento sacro, un passaggio verso nuovi inizi, nuove sfide, nuove vette e speranze. Non importa quanto sia stato duro l’anno, c’è sempre un bagliore di speranza quando arriva il 31 dicembre! La tradizione è quella di riunirsi in chiesa, in una festa o in famiglia ed aspettare che l’orologio segni le 00:00. Tanti i canti popolari che intoniamo. Ma il più diffuso è “Happy New Year Mi Nr Die”, che recita così: “Happy New Year Mi Nr Die oo. R tell God tenki for me life ooo. Aayaaaa Mi Nr Die oo”. (Buon anno, sono vivo e felice. Buon anno, non sono morto affatto. Ringrazio Dio per la mia vita). Cantato più volte e con diverse melodie, strumenti, voci e remix. Il brano di Capodanno più popolare qui, che si adatta davvero ad ogni momento di allegria!». Momoh Sitta Turay, infermiere all’ospedale materno-infantile di Pujehun

    Dalla Tanzania: «Da noi la maggioranza della popolazione festeggia l’arrivo del nuovo anno, trascorrendo il tempo in famiglia. Sono molte le persone che vivono lontano dalla propria terra d’origine. Così, il periodo natalizio rappresenta il momento per tornare dai genitori, dai nonni e fare visita agli amici. Si prepara carne per pranzo e si bevono bevande di produzione locale. Una foto insieme per ricordare l’incontro! La vicinanza e l’intimità, in questa stagione, crescono. Quando ci si saluta, si ripete: “Heri ya sikukuu ya Krismas na Mwaka Mpya”, che significa buon Natale e felice anno. La risposta è sempre “Na kwako pia”, che vuol dire “Anche a te!”. Per l’occasione, i bambini si vestono con abiti nuovi, attesi da tempo e con emozione. I genitori fanno del loro meglio per non deluderli! Spero che il 2023 porti maggiori opportunità e un successo senza fine». Masele Kaswiza, assistente alla logistica a Dar es Salaam

    Dall’Etiopia: «Un augurio di buon anno con una poesia molto cara alla comunità: Un nuovo anno: dove gli affamati sono sfamati,/i malati sono guariti./Dove c’è pace./Un anno d’amore!/Un occhio che vede il bene,/un cuore che perdona il male,/un sogno che dimentica il male,/Dio, donaci un nuovo anno benedetto, amen!». Berhanu Gulo, capoprogetto ad Addis Abeba

    Dall’Uganda: «Un caloroso augurio di buon anno a tutti gli operatori che hanno contribuito positivamente ai numerosi successi del Cuamm nell’anno appena trascorso, lavorando intensamente per realizzare la missione dell’organizzazione: un mondo in cui la salute sia accessibile a tutti, specialmente ai più bisognosi». Juliet Hildah Namulundu, comunicazione Kampala

    Dal Sud Sudan: «Qui da noi si preparano piatti tipici, si suona musica, oggi più moderna che tradizionale. Aspettiamo la mezzanotte per riunirci nelle piazze o in campi da calcio ed assistere a danze tradizionali… ma ecco il mio augurio con i colleghi!». Joyce Dropia, addetta alla finanza a Juba

    Dalla Repubblica Centrafricana: «È stato un anno di grande impegno per il Cuamm. I numeri che lo esprimono: 1 anno di sostegno ad una rete di ambulanze nelle regioni 7 e 1 del Paese; 12 mesi di cure d’emergenza vitali in tre distretti sanitari di Bangui; 52 settimane di presenza nelle province della Repubblica Centrafricana, in particolare a Bocaranga e Ngaoundaye; 365 giorni di fornitura di farmaci e attrezzature al reparto maternità di Bangui; 8.760 ore di trattamento contro la malnutrizione acuta nei bambini; 525.600 minuti di assistenza per migliorare la qualità degli indicatori neonatali; Ma anche… 31.536.000 secondi di felicità per la Comunità e con la Comunità! Ed è solo l’inizio: ci vediamo nel 2023 per alleviare ancora di più le sofferenze dei Centrafricani». Ousman Mouhamadou, coordinatore del progetto “Impulse” a Bangui

    Argomenti: Luoghi: