Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Giannino Busato tra i primi medici partiti alla fine degli anni ’50

La testimonianza di Giannino Busato in Africa.

Condividi con i tuoi amici:

    Giannino Busato, un pioniere andato in Uganda nel 1960, è stato il primo missionario laico in quell’ospedalino della savana Hangar, dove la popolazione non aveva mai visto un chirurgo, è così?

    Giannino: “È proprio così. Sono passati 60 anni e io sono felice di seguire nella mia vita la vita del CUAMM”.

    Tra l’altro non solo la sua vita, ma anche quella di sua moglie, che dopo sei mesi l’ha raggiunta. “Vai avanti tu e poi e poi io ti raggiungo”, non è andata così?

    Giannino: “Sonia è stata con me tutta la vita, anche quando siamo tornati, perché dopo 10 anni di Uganda, abbiamo continuato a mantenere la nostra attività. Tra l’altro, l’Africa mi ha costretto a diventare ostetrico ginecologo, cosa che mi ha impegnato moltissimo. Ma tornato in Italia, abbiamo intrapreso la carriera di anestesia, soprattutto sotto la spinta di Sonia che ha sempre avuto molta attenzione per la cura del dolore, e con l’attività di anestesista siamo tornati in Africa. Abbiamo impegnato molti dei nostri mesi di vacanza, di permessi in tutti questi anni in praticamente tutta l’Africa, perché una delle cose importanti del CUAMM, sono quelle che io chiamo la “gemmazione”, cioè qualcosa che non va sotto il distintivo CUAMM, ma ha la radice stessa del CUAMM. Per esempio, in Congo la gemmazione CUAMM di un gruppetto di anestesisti di Padova, ha mantenuto la scuola di anestesia a Bukavu per 8 anni, 2-3 mesi l’anno, al punto che alla fine di questi 8 anni è stato il governo del Congo che ha installato sulla nostra indicazione una definitiva scuola di anestesia”.

    Oltre alla gemmazione, voi vi siete inventati un modo per ridurre il dolore dei malati e magari far lavorare meglio i chirurghi. Che cosa vi siete inventati?

    Giannino: “Ci siamo inventati l’anestesia frugale. L’anestesia costa una quantità di soldinon sostenibile in Africa. Noi abbiamo recuperato un tipo di apparecchio da anestesia che funziona senza ossigeno e con cose semplicissime. Un apparecchio che era stato inventato dagli inglesi in vista della grande battaglia d’Inghilterra. Poi noi, con l’aiuto di tecnici in Italia, abbiamo inventato un apparecchio che funziona con solo l’aria d’ambiente, ed eventualmente un po’ di ossigeno. È veramente un apparecchio che, di fronte alle decine di migliaia di euro che costa un apparecchio di anestesia in Italia, costa pochissimo, è affrontabile e soprattutto su questo noi abbiamo educato parecchia gente”.