Il 30 ottobre si è svolto l’evento “Tubercolosi al tempo del Covid” con l’obiettivo di diffondere le linee guida e le procedure per la cura dei pazienti affetti da tubercolosi e di promuovere il confronto tra professionisti della salute.
Prevenzione, cura e ricerca operativa sul campo: è questo l’impegno del Cuamm per sconfiggere quella che resta ad oggi una grande minaccia per l’umanità. La tubercolosi colpisce in silenzio. Facciamo Rumore!
Il 30 ottobre si è svolto l’evento “Tubercolosi al tempo del Covid” con l’obiettivo di diffondere le linee guida e le procedure per la cura dei pazienti affetti da tubercolosi e di promuovere il confronto tra professionisti della salute.
Questa è l’immagine di futuro che ci regala Cristina Kadhim, JPO all’ospedale di Wolisso in Etiopia, dove ha svolto un periodo di tirocinio di sei mesi.
Una festa piena di colori e di gente, semplice e ben organizzata. È quello a cui ho potuto assistere ad Iriiri nel corso della giornata di sensibilizzazione sulla Tubercolosi, a cui ho partecipato per la prima volta come volontaria di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda.
Medici con l’Africa Cuamm continua la sua lotta concreta e quotidiana contro la “malattia dei poveri”. In Africa la Tb ha dimensioni enormi: 1,3 milioni i casi registrati nel 2016.
Si è svolto venerdì scorso a Luanda il primo Workshop su un progetto di screening di diabete e ipertensione in pazienti affetti da tubercolosi. Una nuova sfida per il Cuamm nella lotta contro le malattie croniche, un tema questo ancora poco conosciuto in Africa.
Il 13 giugno 1997 iniziava l’intervento di emergenza del Cuamm a Uige, per fornire assistenza agli sfollati della guerra civile. Oggi a Chiulo, nel sud del paese, priorità alla salute di mamme e bambini.
La storia di Lino, il primo paziente guarito dalla tubercolosi multiresistente al Centro di salute di Lorengachora, in Uganda, e i festeggiamenti per la sua guarigione.
Cosa significa fare i medici a Chiulo, nel sud dell’Angola?
Jacopo Guerrini, medico specializzando con il Cuamm in Angola, ci racconta su Whatsapp una sua giornata di lavoro, scandita dai ritmi del generatore.
Una giornata importante, alla presenza di autorità locali, giornalisti e del team di Medici con l’Africa Cuamm, per rafforzare il programma già attivo di lotta alla tubercolosi in Karamoja.
Ademe Tsegaye non ha ancora compiuto quarant’anni, i suoi lineamenti regolari e lo sguardo limpido suggeriscono un carattere buono ma determinato.
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