Paolo Franceschi è tornato in Africa, tanto tempo dopo il 1985, quando assieme alla moglie Marina, ha svolto la sua prima missione con il Cuamm. Che cosa è cambiato?

Paolo Franceschi è tornato in Africa, tanto tempo dopo il 1985, quando assieme alla moglie Marina, ha svolto la sua prima missione con il Cuamm. Che cosa è cambiato?
Un impegno rilevante di capacity building che ha lo scopo di assistere la Chiesa cattolica etiope nello sviluppo della governance e del management delle strutture sanitarie diocesane
L’impegno a Lui per rispondere al cronico bisogno di risorse umane qualificate in ambito sanitario
Un intervento per aumentare accessibilità, equità e qualità dei servizi di cura rivolti a mamme e bambini presso l’ospedale di Aber, di prorietà della Chiesa cattolica ugandese
Obiettivo raggiunto: accompagnare nella crescita il personale sanitario che si occuperà della salute di 270.000 persone nella Regione di Iringa e di 145.000 nella Regione di Njombe
Un intervento per sostenere la gestione e migliorare i servizi del St. Kizito Hospital di Mikumi, riconosciuto nel 2008 come “ospedale di primo livello”
Al lavoro per un servizio sanitario di qualità, in grado di rispondere ai bisogni delle mamme e dei bambini delle contee di Mustri East, Mundri West e Mvolo
Il nostro impegno per curare anche chi, in particolare mamme e bambini, vive nelle aree più isolate della contea di Rumbek North
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