Il Cuamm ha ricevuto a Bruxelles il premio dedicato alle persone e alle associazioni che si sono distinte per rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli.
Il Cuamm ha ricevuto a Bruxelles il premio dedicato alle persone e alle associazioni che si sono distinte per rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli.
Un viaggio in Sierra Leone, per vedere come procede il lavoro del Cuamm. Fabio Manenti, responsabile Progetti, racconta impressioni e sensazioni di un paese in fermento, che ha tanta voglia di chiudere il capitolo Ebola.
Verona, 21 novembre 2015 Aula Magna dell’Università, viale Università 4 10.00 -13.00
A Verona, Sabato 21 novembre, dalle 10.00 alle 13.00, presso l’Aula Magna dell’Università (Viale Università, 4)
Dopo 1 anno e 5 mesi, la Sierra Leone, a partire da sabato, sarà dichiarata libera da quella che viene considerata la più grande epidemia di Ebola che si sia mai verificata, con 14.061 casi registrati e 3.955 morti solo nel paese. In totale, nei paesi colpiti dell’Africa sub-Sahariana, sono state contagiate 28.575 persone e ne sono morte 11.313 (dati Oms al 25/10/2015).
Matteo Bottecchia, country manager Cuamm in Sierra Leone, ci aggiorna sull’ultimo caso di Ebola registrato nel paese il 29 agosto 2015
Dopo le missioni esplorative e i primi contatti con le autorità locali, dal febbraio 2012 Medici con l’Africa Cuamm è impegnata in Sierra Leone, paese in cui ha portato il proprio contributo per la lotta all’epidemia di Ebola.
“Questa notizia ci dà un’ulteriore spinta, come medici a tutt’oggi impegnati sul campo, per portare avanti una battaglia che non è affatto conclusa”. Giovanni Putoto, responsabile Programmazione di Medici con l’Africa Cuamm, commenta la notizia data dall’Oms poche ore fa
Un meeting internazionale per fare il punto su Ebola e sulla fase di ricostruzione: oggi e domani a New York, nella sede delle Nazioni Unite. Anche Medici con l’Africa Cuamm tra le Ong inviate, per l’impegno in Sierra Leone
Oltre l’Ebola, in Sierra Leone si (ri)comincia dalla salute: prima tappa l’attivazione di un servizio di ambulanza per il trasferimento delle emergenze ostetriche all’ospedale di Pujehun
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