Dal 1958 Medici con l’Africa Cuamm si impegna per garantire l’accesso alle cure alla popolazione dell’Uganda. Un impegno lungo, che nonostante alcuni momenti di difficoltà non si è mai interrotto.
Dal 1958 Medici con l’Africa Cuamm si impegna per garantire l’accesso alle cure alla popolazione dell’Uganda. Un impegno lungo, che nonostante alcuni momenti di difficoltà non si è mai interrotto.
Da quasi cinquant’anni Medici con l’Africa Cuamm affianca i medici della Tanzania nella lotta all’Hiv/Aids, alla malaria e alla malnutrizione infantile e per garantire la salute di mamme e bambini.
Dopo le missioni esplorative e i primi contatti con le autorità locali, dal febbraio 2012 Medici con l’Africa Cuamm è impegnata in Sierra Leone, paese in cui ha portato il proprio contributo per la lotta all’epidemia di Ebola.
Il Sud Sudan ha passato negli ultimi anni momenti molto difficili, tra indipendenza, tensioni interne e crisi umanitarie. Il Cuamm, presente dal 2006 sul territorio ha sempre prestato aiuto alla popolazione.
Medici con l’Africa Cuamm inizia a operare in Mozambico alla fine degli anni Settanta, rimanendo presente fino a oggi, nonostante le difficoltà legate a tensioni politiche interne al Paese. Oggi offre un importante contributo alla formazione di personale sanitario locale.
Il primo medico del Cuamm arriva in Etiopia nel 1980, oggi gli abitanti raggiunti dal nostro intervento sono più di un milione e duecentocinquantamila.
Presente sul campo dal 1997, oggi le attività del Cuamm si concentrano nella capitale Luanda e nelle provincie di Uige e Cunene, nell’ambito della salute materno infantile e della lotta all’Aids.
Il Cuamm – Collegio universitario aspiranti medici missionari – nasce da un’idea del professor Francesco Canova, già medico missionario in Giordania. Canova propose la sua idea al vescovo di Padova, monsignor Girolamo Bortignon, il quale «fu pronto a dare il suo assenso».
Il tumultuoso decennio degli anni Sessanta non risparmia l’Africa. E nemmeno il Cuamm, i cui giovani medici pensano e agiscono in sintonia con il loro tempo.
Gli anni Settanta iniziano con l’approvazione, nel dicembre 1971, della legge 1222 sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo che permette anche di realizzare accordi bilaterali tra l’Italia e alcune nazioni africane nel campo della sanità.
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