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CUAMM AL 1° SUMMIT SULLA SALUTE MENTALE IN TANZANIA

Il Cuamm ha partecipato al “Tanzania Mental Health Summit 2025”, un impegno per rendere l’assistenza alla salute mentale una priorità di salute pubblica.

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    Rendere l’assistenza alla salute mentale una priorità di salute pubblica: è questo il principale obiettivo al centro del Tanzania Mental Health Summit 2025”, la prima conferenza nazionale sulla salute mentale che si è svolta a Kahama, nella regione di Shinyanga in Tanzania.

    Un importante segnale per il Paese e per l’intero continente africano che si trova ad affrontare la notevole incidenza delle malattie mentali, in particolare tra i giovani, che comprende condizioni quali depressione, ansia, disturbi da uso di sostanze, comportamenti suicidi e schizofrenia. La salute mentale è un fenomeno complesso, multidimensionale, purtroppo ancora sottovalutato e non affrontato apertamente a livello globale. Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (ottobre 2023), i problemi di salute mentale colpiscono circa 116 milioni di persone nel continente africano rispetto ai 53 milioni del 1990. Un dato che si aggrava ulteriormente data la carenza di servizi dedicati e professionisti della salute mentale, di finanziamenti adeguati, l’accesso limitato ai farmaci e alle tecnologie essenziali a cui si associano stigma e discriminazione. L’assistenza per la salute mentale infatti non è generalmente inclusa nei programmi sanitari nazionali, aggiunge il rapporto Oms, sottolineando che in Africa c’è solo uno psichiatra per 500.000 abitanti, con una maggiore concentrazione nelle aree urbane rispetto a quelle rurali. Per fronteggiare questa situazione, l’Oms ha stabilito che entro il 2030 tutti i Paesi dovranno possedere una politica e una legislazione sulla salute mentale; il 60% almeno dovrà averla attuata; l’80% dovrà avere un budget dedicato ai servizi specifici.

    Medici con l’Africa Cuamm, oltre ad aver partecipato al Comitato organizzativo del Summit, ha portato il proprio contributo grazie all’esperienza maturata in vari Paesi come Mozambico, Etiopia e Sud Sudan, e in particolare con il progetto che sta implementando nella regione di Shinyanga, supportato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Al centro dell’intervento Cuamm, i giovani e gli adolescenti che vivono con HIV, le sfide che devono affrontare in termini di salute mentale e cosa si può fare per affrontarle. “La salute mentale è salute. Come Cuamm, proponiamo un approccio basato sui dati e sulle evidenze, allo stesso tempo favorendo le occasioni di sensibilizzazione delle comunità attraverso diversi canali e piattaforme, come i programmi radiofonici, le lezioni a scuola, o eventi dedicati alla salute nei villaggi. Durante il Summit abbiamo affrontato i molteplici aspetti di questa tema in diverse sessioni e abbiamo realizzato un workshop sul tema dell’influenza tra coetanei sia intensa come “peer pressure”, che spesso spinge ad adottare comportamenti a rischio, ma anche come “peer support”, promuovendo il miglioramento della consapevolezza e dell’educazione alla salute”, racconta Loide, capo progetto Cuamm nella regione.


    “Vogliamo portare più attenzione sul tema, proponendo di integrare i servizi per la salute mentale all’interno dei servizi essenziali in modo sostenibile e accettabile per la sensibilità culturale della comunità. Gli operatori sanitari e i community health workers, gli agenti comunitari, vengono formati per riconoscere i sintomi legati alla depressione e all’ansia, e poter riferire i casi che lo necessitano ai servizi specifici. La stessa cosa viene fatta con i caregiver dei pazienti HIV e con i peer educator, gli educatori tra pari”, ha aggiunto Taslo Mnenuka, medico Cuamm a Shinyanga.

    Il Summit si è proposto come momento di confronto, condivisione di esperienze tra stakeholder ma anche come luogo di sensibilizzazione, collaborazione e piattaforma per proporre delle azioni concrete e trasformative. È motivo di orgoglio e gratificazione per il Cuamm aver fatto parte della discussione a livello nazionale, sul futuro della salute mentale in Tanzania. Insieme agli altri attori, ci si impegna a garantire un accesso più equo all’assistenza sanitaria, compresa quella per la salute mentale. Perché non c’è salute, senza salute mentale.

    Un percorso già iniziato, per delineare insieme una storia, ancora tutta da scrivere.