«Happy aspetta un bambino. Arriva all’ospedale di Tosamaganga a fine novembre, il parto è imminente. Tutto sembra procedere per il meglio, sino a quando partorisce un piccolo di soli 1500 grammi. Dopo qualche minuto, lo staff del reparto di maternità si rende conto che le contrazioni, anziché cessare, continuano e di lì a poco, viene al mondo un altro piccolo di 1600 grammi!

I neonati vengono subito trasferiti nelle incubatrici della Neonatologia dell’ospedale, supportata da Cuamm dal 2016. Qui, dopo poche ore, li raggiunge la mamma, con il cuore colmo di gioia, ma anche di preoccupazione. Sa quali sono i rischi a cui possono andare incontro i suoi figli, che hanno bisogno di cure intensive e assistenza continua. Dopo una settimana, i piccoli passano nell’unità di Kangaroo Mother Care, in stanze riscaldate e accoglienti, in cui le mamme si prendono cura dei loro bambini, con il supporto dello staff Cuamm. La tecnica Kangaroo è riconosciuta dall’OMS come una strategia nei paesi a basse risorse per ridurre la mortalità dei nati prematuri; permette la prevenzione di complicanze severe come l’ipotermia, le infezioni, le apnee e stimola l’allattamento e il legame mamma-bambino.

Happy sa che le condizioni di salute dei suoi bambini sono fragili, a causa del basso peso alla nascita, ma non si scoraggia e, grazie alle sue cure e all’impegno dello staff del Cuamm, i bambini crescono. Oggi è felice, sia di nome che di fatto, perché può finalmente tornare a casa con i suoi figli e condividere la sua “sorpresa” con tutta la famiglia!». Happy si impegna a praticare la tecnica Kangaroo e a portare i suoi bambini ai controlli periodici.

È una storia di speranza e di felicità. Ci motiva a trovare l’energia per affrontare le sfide dei giorni che verranno, continuando a portare cure essenziali per la salute di mamme e bambini. A raccontarla è Martina Borellini, pediatra Cuamm in Tanzania, che vede ogni giorno tante mamme come Happy, ma anche tante che non ce la fanno. Purtroppo in Africa ancora troppe mamme muoiono di parto, il più delle volte per complicanze ostetriche prevenibili o curabili in presenza di un’adeguata assistenza. Per questo il nostro programma “A casa mia” ha un obiettivo ambizioso: formare 10.000 operatori sanitari locali, tra medici, ostetriche e infermieri, che possano garantire cure di base alle donne in gravidanza e far nascere in condizioni di sicurezza i bambini. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche del tuo!

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