Una nuova banca del sangue per Moroto
Cuamm e l’Ambasciata di Irlanda in Uganda, in una cerimonia di inaugurazione per la nuova banca del sangue presso l’Ospedale Regionale di Riferimento di Moroto.

Si è tenuta ieri, 23 luglio 2025, presso l’Ospedale Regionale di Riferimento di Moroto, la cerimonia di posa della prima pietra per la costruzione di una nuova banca del sangue, un’infrastruttura fondamentale volta a migliorare l’accesso al sangue sicuro in Karamoja. Il progetto è realizzato da Medici con l’Africa Cuamm, con il sostegno finanziario dell’Ambasciata d’Irlanda in Uganda. L’evento è stato presieduto dall’Ambasciatore d’Irlanda in Uganda, S.E. Kevin Colgan.
Tra le personalità presenti: il Dott. Joseph Okware, Direttore dei Servizi Sanitari del Ministero della Salute; il Dott. Peter Lochoro, Rappresentante Paese Cuamm; l’amministrazione dell’ospedale; rappresentanti dei Servizi di Trasfusione Sanguigna dell’Uganda; funzionari del distretto di Moroto e altri stakeholder.
La costruzione della banca del sangue rientra in un’iniziativa più ampia che come Cuamm stiamo portando avanti per rafforzare i sistemi sanitari nelle aree meno servite. Una volta completata, la struttura garantirà accesso tempestivo al sangue, in particolare per le madri che affrontano complicazioni durante la gravidanza e il parto.
Nel suo intervento, il Dott. Peter Lochoro ha sottolineato l’importanza del progetto: «Questa banca del sangue è il risultato di sforzi costanti per affrontare le gravi lacune sanitarie in Karamoja. Grazie a questa struttura, l’Ospedale Regionale di Moroto rafforza il suo ruolo di centro di riferimento regionale. Ringrazio il distretto di Moroto per l’eccellente collaborazione con donatori e partner come Cuamm, che ha portato ai risultati positivi che oggi celebriamo. Un ringraziamento speciale va all’Ambasciata d’Irlanda, il cui generoso contributo ha reso tutto ciò possibile».
Il Dott. Lochoro ha inoltre evidenziato che, grazie alla già esistente banca del sangue, il numero di persone trasfuse è passato da 5.200 a oltre 6.600 in un solo anno. È stato inoltre registrato un aumento del 110% nelle trasfusioni per madri in gravidanza o in fase di parto, con una conseguente riduzione dei decessi materni da 29 a 20 nello stesso periodo.
Anche l’Ambasciatore S.E. Kevin Colgan ha preso la parola, affermando: «L’accesso a servizi di trasfusione di sangue sicuro e tempestivo è uno degli elementi più critici – e troppo spesso trascurati – di un sistema sanitario efficace. Può fare la differenza tra la vita e la morte per una madre che soffre di emorragia post-partum, un bambino con grave anemia o una vittima di trauma in condizioni critiche. Per troppo tempo, la mancanza di capacità di conservazione e approvvigionamento del sangue nel Karamoja ha limitato la possibilità di salvare vite. Oggi compiamo un passo importante. Questa nuova banca del sangue garantirà la disponibilità del sangue dove e quando sarà più necessario. È un simbolo di speranza e resilienza per questa regione, e un traguardo significativo nel nostro cammino condiviso verso un’assistenza sanitaria equa per tutti».
Ha aggiunto che l’Ambasciata è orgogliosa di sostenere questo progetto, parte integrante della propria visione: «Crediamo che ogni madre meriti un parto sicuro, ogni bambino un inizio di vita sano e ogni operatore sanitario gli strumenti per fornire cure di qualità».
L’amministrazione dell’ospedale e i rappresentanti del distretto di Moroto hanno accolto con favore l’iniziativa, sottolineando che la struttura contribuirà a ridurre la mortalità materna e infantile e a migliorare la capacità di risposta alle emergenze nella regione. Negli anni, in Karamoja, i servizi di assistenza e cura ai pazienti sono stati fortemente compromessi dalla carenza cronica di sangue, con esiti spesso drammatici. Per questo, le autorità locali si sono rese disponibili a collaborare affinché venga garantito un uso efficace della struttura.
La nuova banca del sangue, dal valore di 1,8 miliardi di scellini ugandesi, comprenderà unità di refrigerazione, laboratori per lo screening e la lavorazione del sangue, e spazi per i donatori. La costruzione dovrebbe concludersi entro cinque mesi e la struttura sarà gestita da personale formato del Ministero della Salute, con il continuo supporto tecnico di Cuamm.
Inoltre, sarà realizzato anche un centro di accoglienza per le mamme, destinato ad ospitare le donne i cui neonati sono ricoverati nella terapia intensiva neonatale e che attualmente attendono all’aperto, sui marciapiedi dell’ospedale.
La posa della prima pietra di queste due strutture rappresenta un passo fondamentale per la costruzione di una regione più sana. Mentre tutti i partner e gli attori coinvolti rinnovano il loro impegno per un sistema sanitario più efficace e sostenibile, questi progetti mostrano la forza delle partnership tra governo, donatori internazionali e organizzazioni implementatrici impegnate a migliorare la salute nella regione.