Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Un “semaforo” che orienta mamme e operatori

Una ruota che punta su diversi colori: rosso per i servizi prima del parto, giallo per prepararsi al parto e verde per i servizi dopo il parto e la vaccinazione del bambino. Uno strumento semplice e parlante per tutti.

Condividi con i tuoi amici:

    A Goro, in Etiopia, ricordare gli appuntamenti presi al centro di salute non è così semplice per le donne incinte, soprattutto quando sono impegnate nella cura della famiglia, dei campi e della casa. Sono molte, poi, le donne etiopi restie ad annunciare la gravidanza, finché non diventa visibile. Queste abitudini possono rappresentare un rischio per la salute di mamme e bambini: dalla gravidanza al post parto, sono fondamentali le visite prenatali, l’assistenza adeguata durante il travaglio e il parto, le visite postnatali, le vaccinazioni.

    Per questo, Medici con l’Africa Cuamm ha collaborato con l’organizzazione “Women and children first” per avviare, nel novembre 2020, il progetto pilota RE-CAL-L, della durata di 18 mesi, per abituare le madri a richiedere i servizi di cui hanno diritto, tramite un semplice sistema di promemoria personalizzato.

    Così, nel maggio 2021, sono stati distribuiti calcolatori di gravidanza e manuali di implementazione ai 50 volontari per la salute della comunità (Chv), formati per mettere in campo il programma. Da giugno ad aprile 2022, i Chv hanno identificato e iscritto allo screening 839 donne, distribuendo loro calendari per il tracciamento degli appuntamenti nei centri di salute. Il Cuamm, in collaborazione con il personale sanitario locale, ha condotto visite di supervisione e supporto ai volontari e alle donne iscritte a RE-CAL-L.

    Il progetto è stato accolto con entusiasmo dalle neomamme e dalle loro famiglie, come sostengono gli operatori: “Quando affiggiamo il calendario sulla parete di casa, le future mamme sono felici, apprezzano ciò che spieghiamo loro sui servizi”. Gli strumenti sono comprensibili per tutte: “Il calendario è molto semplice. I tre colori trasmettono messaggi diversi: rosso per i servizi che riceviamo prima del parto, giallo per prepararsi al parto e verde per i servizi dopo il parto e la vaccinazione del bambino”. Inoltre, nei casi in cui il riconoscimento appare più difficile, perché la mamma non ha avuto accesso all’istruzione, non manca l’aiuto del personale sanitario e dei parenti: “Il calendario non è difficile da capire, ma poiché non sono istruita, i miei figli lo hanno letto per me!”. Con mezzi come questo, le donne sono riuscite ad avvisare i sanitari per tempo al momento del parto: “Ho chiamato un’ambulanza quando si avvicinava il giorno del parto sulla base del calendario e sono tornata a casa in sicurezza con il mio piccolo”.

    Particolarmente soddisfatta Rahmat, 22 anni, da poco madre di una bambina: “Il calendario mi ha ricordato tutte le date delle visite durante la gravidanza e dopo il parto. Mi ha reso consapevole dei miei diritti. Ho già portato mia figlia a fare la prima vaccinazione. Non vedo l’ora che ci sia la prossima!”.

    Il progetto è stato un successo, ha raggiunto l’82% delle donne incinte nell’area di Goro e ha consentito un aumento significativo della percentuale di future mamme che ha effettuato almeno 4 visite prenatali nei centri di salute e il primo controllo prenatale entro le prime 16 settimane di gravidanza. I risultati sono stati così promettenti che i principali funzionari dell’ufficio sanitario hanno assicurato che continueranno ad usare i calcolatori di gravidanza anche dopo la fine del progetto. Una dimostrazione che esiste un grande potenziale per il sistema RE-CAL-L in Etiopia, in particolare per massimizzare i risultati in un contesto a risorse limitate. Ci auguriamo che questo sistema possa essere applicato non soltanto in altre aree dell’Etiopia, ma anche in altri contesti: in questa prospettiva, Goro e le sue 839 donne sono il punto di partenza.