Italia-Costa d’Avorio presentati due nuovi interventi
Al via due iniziative chiave del settore sanitario attuate nell’ambito del Piano Mattei che vedono il coinvolgimento dell’Università di Padova e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in partenariato con Medici con l’Africa Cuamm, grazie al sostegno della Cooperazione italiana.

Prende il via ad Abidjan, in Costa d’Avorio, un nuovo grande impegno per la salute di mamme e bambini. Venerdì 9 maggio, presso il Municipio di Abobo, si è tenuta la cerimonia di presentazione ufficiale di due importanti progetti realizzati dall’Università di Padova e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in partenariato con Medici con l’Africa Cuamm, grazie al sostegno della Cooperazione italiana, nella cornice del Piano Mattei.
All’evento è intervenuto il Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo, Stefano Gatti, in visita ad Abidjan alla guida di una delegazione del sistema italiano di cooperazione. Con loro le autorità ivoriane, il Ministro della salute della Costa d’Avorio Pierre N’gou Dimba e Madame Kandia Camara, sindaca di Abobo, nonché i partner di progetto, dott.ssa Annamaria Merola e dott.ssa Francesca Priolo in rappresentanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e don Dante Carraro direttore di Medici con l’Africa Cuamm.
I progetti, realizzati in stretta collaborazione con le autorità sanitarie ivoriane, si concentrano su due assi principali.
Un primo intervento interessa la profonda riqualificazione del Centro Ospedaliero Regionale Félix Houphouët-Boigny di Abobo e il potenziamento delle Strutture Sanitarie Urbane a base Comunitaria (FSUCom) di Abobo Avocatier e Abobo Baoulé. Con una popolazione stimata di circa 750.000 abitanti, Abobo Est rappresenta un contesto urbano in rapida espansione. Il Centro Ospedaliero Regionale Félix Houphouët-Boigny che nel solo 2024 ha registrato 8.000 parti, si trova a dover rispondere a una domanda crescente di servizi, in una situazione di pesante sovraffollamento. Da qui, la necessità di un notevole intervento infrastrutturale per l’ampliamento della capacità recettiva, con il potenziamento delle unità di maternità e di neonatologia e l’introduzione di servizi di supporto come la banca del sangue e il centro per l’ossigeno.
In parallelo, un secondo intervento prevede il rafforzamento del supporto tecnico e funzionale a 30 strutture sanitarie confessionali appartenenti all’Unione dei Religiosi per la Salute e il Sociale in Costa d’Avorio (Urssci) con l’obiettivo di migliorarne l’integrazione nel sistema sanitario nazionale. Tra le attività programmate: il rafforzamento delle competenze gestionali e cliniche; la promozione di meccanismi di coordinamento e integrazione con il sistema sanitario nazionale; la fornitura di attrezzature sanitarie; il miglioramento infrastrutturale e la creazione di sistemi di riferimento.
Ad integrazione di queste, attività trasversali di salute comunitaria, formazione e ricerca saranno poi realizzate grazie al coinvolgimento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università di Padova.
«Questo progetto è per voi, per la comunità ma è anche per noi, perché nasce da un partenariato autentico, fatto di persone, di organizzazioni, di impegno reciproco. Questa è l’essenza di questo modello di cooperazione. Le iniziative presentate oggi sono uno straordinario esempio di questo approccio in un paese che dal 2024 è diventato prioritario per il Piano Mattei, a dimostrazione dell’importanza strategica che la Costa d’Avorio ricopre per lo sviluppo dell’intera regione» ha dichiarato Stefano Gatti, Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo.
Più tardi, la parola a don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm che dopo aver rivolto i ringraziamenti al Ministro della Salute Dimba, all’ambasciatore Luzzi, al capodelegazione Gatti e all’intera comunità di Abobo, si è rivolto a tutti i presenti dicendo:
«Oggi siamo qui non per fare cerimonie ma per rinnovare il nostro impegno. Abbiamo un unico, ostinato obiettivo: vogliamo che nessuna mamma muoia più di parto, che nessun neonato muoia nel suo primo mese di vita. Sappiamo che non possiamo salvare il mondo ma siamo determinati nel fare la nostra parte, questo è il nostro impegno e oggi siamo qui a ribadirlo».
« Investendo nella salute di Abobo, investiamo nel cuore vivo di Abidjan, e attraverso Abidjan favoriamo lo sviluppo di tutta la Costa d’Avorio. Oggi, insieme, costruiamo le fondamenta di una società più giusta, equa e solidale» ha detto S.E. Arturo Luzzi, Ambasciatore d’Italia in Costa d’Avorio.
Poi, la parola alle Università.
«Fin dalla sua fondazione l’Università Cattolica ha avuto particolare attenzione alla formazione dei medici ai valori di solidarietà, ascolto, accoglienza che sono alla base della cura del fratello, soprattutto del più debole e del più sofferente. É una missione affascinante che impegna tutta la persona. É con questo atteggiamento che ci accingiamo a cominciare il progetto» Prof.ssa Annamaria Merola, Università Cattolica del Sacro Cuore.
«Siamo convinti che la qualità delle cure ostetrico-neonatali passi da un partenariato autentico, fondato su una conoscenza profonda del contesto locale, sull’ascolto dei bisogni e sulla co-progettazione di interventi innovativi, sostenibili e misurabili. L’integrazione tra cura del dato, formazione e innovazione clinica è il contributo distintivo che il nostro Dipartimento è orgoglioso di offrire al progetto» le parole che il Prof. Eugenio Baraldi, Direttore Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino-Università di Padova ha affidato ad un messaggio, non potendo essere presente.
A concludere l’incontro, il Ministro della Salute ivoriano, Pierre N’gou Dimba che ha chiosato:
«L’area urbana di Abobo rappresenta in modo emblematico tutte le sfide sanitarie che il nostro sistema affronta oggi. Con questo progetto intendiamo migliorare in modo strutturale e duraturo le condizioni di salute della popolazione ma non si tratta solo di infrastrutture: si tratta di investire nella salute, nella dignità e nel futuro delle nostre comunità. Si tratta di un progetto strategico, perché risponde ai bisogni reali di chi, ogni giorno, cerca cure e servizi in condizioni difficili. Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine per questo spirito di collaborazione. La professionalità, l’entusiasmo e la dedizione che ho visto da parte di tutti i partner coinvolti mi riempiono di orgoglio».
Le iniziative, volte a rafforzare i servizi sanitari nel Paese e a migliorare l’accesso alle cure per la popolazione, si inseriscono nel quadro del Piano Mattei, lanciato dal Presidente del Consiglio in occasione del Vertice Italia-Africa del gennaio 2024.