25 anni di cure e formazione a Wolisso
Compie 25 anni l’Ospedale San Luca di Wolisso, in Etiopia. Un quarto di secolo dedicato alle cure dei più fragili e alla formazione di giovani professionisti sanitari, grazie all’annessa scuola di infermieristica e ostetricia.
Compiono 25 anni l’ospedale San Luca di Wolisso, in Etiopia e l’annessa Scuola di formazione in infermieristica e ostetricia. Un’ampia struttura della Chiesa Cattolica Etiope, costruita da Medici con l’Africa Cuamm principalmente grazie ai fondi della Conferenza Episcopale Italiana quale segno di solidarietà del Giubileo del 2000, e grazie a tanti altri piccoli e grandi donatori. Una collaborazione destinata a trasformare in profondità l’accesso alla salute nella South West Shoa Zone, una regione di circa 1.240.000 abitanti.
Un quarto di secolo dedicato alle cure dei più fragili e alla formazione di giovani professionisti sanitari grazie anche al costante supporto di Medici con l’Africa Cuamm che dal 2000 ne ha sempre sostenuto l’operato attraverso l’invio di medici strutturati e di giovani specializzandi oltre che con un costante supporto finanziario. Oggi l’ospedale San Luca conta 163 posti letto, un pronto soccorso, reparti medici e chirurgici e una maternità da oltre 3.000 parti l’anno. Negli ultimi 25 anni, l’ospedale ha registrato: 250.000 ammissioni, 1.600.000 visite ambulatoriali, 70.000 parti, 160.000 visite prenatali, 255.000 vaccinazioni e 67.000 interventi chirurgici maggiori.
Fondamentale è anche il ruolo della scuola di infermieristica e ostetricia dove in media, ogni anno, si qualificano 30 giovani anche grazie alle borse di studio sostenute dal Cuamm. Ad oggi, oltre 906 professionisti si sono diplomati.
A 25 anni di distanza, nell’anno giubilare, Medici con l’Africa Cuamm celebra questo traguardo con una cerimonia commemorativa a cui hanno preso parte, tra gli altri: Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi – Segretario Generale della Cei, Abune Lukas Teshome Fikre – vescovo di Embeder, don Dante Carraro – Direttore Generale di Medici con l’Africa Cuamm oltre ad una delegazione del Ministero della Salute Etiope e le autorità sanitarie della regione Oromia.
«Siamo felici di celebrare oggi i 25 anni dell’Ospedale San Luca, un traguardo reso possibile dalla comunità, dalla Chiesa e dalla generosità di molti sostenitori. Festeggiamo, ma soprattutto rinnoviamo il nostro impegno a servire le persone più fragili, in particolare madri e neonati, per ridurre ancora la mortalità materna e infantile.» ha affermato don Dante Carraro durante la cerimonia.
La costruzione, voluta, a suo tempo, dall’Ufficio per la prevenzione e la gestione delle emergenze dell’Oromia, dall’Ufficio Sanitario dell’Oromia e dalla Chiesa Cattolica Etiope, rappresentava una risposta concreta a un bisogno reale: in una fascia di territorio lunga 350 km tra Addis Abeba e Jimma non esistevano ospedali né scuole di formazione sanitaria. Il progetto era ambizioso: per la prima volta, invitava le autorità locali a considerare un accordo di partenariato pubblico-privato, senza scopo di lucro, con la Chiesa Cattolica Etiope. Inoltre, la “geografia religiosa” dell’Etiopia rendeva l’ospedale un punto di crescita ecumenica, dove imparare ad esercitare dialogo, rispetto, pazienza e confronto per il bene comune.
«Questo ospedale è come la vita – ha detto Mons. Baturi nel suo discorso.- l’abbiamo aiutato a nascere e ora vogliamo continuare a farlo crescere. Ringraziamo tutte le persone impegnate nella sua gestione. La fede ci chiama a condividere la carità con la comunità, costruendo un mondo nuovo, dove i bambini possano nascere in sicurezza e donne e giovani crescere in salute.»
Fin dai primi anni, l’ospedale ha offerto servizi di salute materno-infantile e ha promosso gradualmente la medicina di comunità in tutto il distretto di Wolisso. Nel 2008, per rafforzare le cure primarie e integrare i servizi territoriali con quelli ospedalieri, il Cuamm ha dato il via anche a interventi di salute pubblica a supporto di 20 centri sanitari in quattro distretti: Wolisso Rural, Wolisso Town, Goro e Wonchi. Negli anni successivi, ha esteso il sostegno anche ai distretti di Bacho, Amaya, Sadan Soddo e Tole, inclusi gli ospedali di Tullu Bollo e Amaya.
«Il San Luca continuerà a radicarsi nel sistema sanitario garantendo assistenza alle persone più bisognose in un clima di pace, giustizia e speranza. L’aggiornamento della scuola migliorerà la qualità e le competenze degli studenti, offrendo scambi professionali in Etiopia e all’estero. Puntiamo a qualità, equità e finanziamento della salute per arrivare alla copertura sanitaria universale. Il futuro sarà il “nuovo volto” dell’ospedale: i prossimi 25 anni iniziano oggi!» ha affermato Abune Lukas Teshome Fikre.
Oggi l’impegno del Cuamm si concentra sia in ospedale che nel territorio garantendo interventi di salute materno-neonatale, prevenzione e cura delle malattie infettive, screening per malnutrizione e attività comunitarie come le dimostrazioni culinarie, per promuovere interazioni sociali e una corretta alimentazione basata su prodotti locali. Tra i le iniziative più significative del Cuamm anche lo scambio Italia-Etiopia con studenti e specializzandi. Un’iniziativa che ha coinvolto 342 studenti del Sism dal 2002 ad oggi e 86 specializzandi con il progetto Jpo, dal 2005 al 2025.