Medici con l'Africa Cuamm

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Promuovere l’allattamento al seno per prevenire la malnutrizione

Medici con l’Africa Cuamm ha partecipato alla settimana mondiale per l’allattamento materno, promuovendo l’importanza dell’allattamento al seno per garantire uno sviluppo sano dei bambini.

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    Come sempre e ancora di più quest’anno, Medici con l’Africa Cuamm ha partecipato alla settimana mondiale per l’allattamento materno lanciata dalla World Alliance for Breastfeeding Action (WABA), sostenendo e promuovendo nel suo impegno quotidiano sul campo l’importanza dell’allattamento al seno per garantire uno sviluppo sano dei bambini e prevenire la malnutrizione.

    Perché?

    Il 9,8% della popolazione mondiale non ha accesso regolare e quotidiano al cibo. Ben 828 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021: un aumento di 46 milioni di persone dal 2020 e 150 milioni in più dal 2019. Si stima che 2,3 miliardi di persone nel mondo (29,3%) hanno vissuto in condizioni di insicurezza alimentare moderata o grave nel 2021, 350 milioni in più rispetto all’anno precedente. Circa 45 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni sono denutriti.

    L’Africa porta il fardello più pesante

    Una persona su 5, il 20,2%, ha sofferto la fame nel 2021. Sono i dati allarmanti del Rapporto SOFI 2022 delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione nel mondo, riflesso dell’impatto sanitario ed economico della pandemia di Covid-19, dell’intensificarsi di cambiamenti climatici estremi e di conflitti, con una conseguente e drastica crescita delle disuguaglianze. Un quadro ulteriormente aggravato dalla guerra in corso in Ucraina che ha bloccato le catene di approvvigionamento globale, causando un aumento dei prezzi del grano, dei fertilizzanti, dell’energia, dei cibi terapeutici pronti all’uso (RUFT) necessari per i bambini affetti da malnutrizione acuta grave.

    L’impegno sul campo

    Questa settimana diventa quindi un’ulteriore opportunità per rafforzare il lavoro fatto nei vari Paesi di intervento per la salute materno-infantile, anche nell’ambito del programma “Prima le mamme e i bambini. Persone e competenze”.

    Dall’Etiopia al Mozambico, dall’Uganda e alla Repubblica Centrafricana, sono tante le iniziative per sensibilizzare ed educare sull’importanza dell’allattamento esclusivo al seno, in particolare nei primi sei mesi di vita del bambino, determinante per la salute e lo sviluppo e, di conseguenza, per il benessere dell’intera società.

     

    In Etiopia

    In Etiopia solo il 58% dei bambini è alimentato con latte materno per i primi 6 mesi (EDHS 2016). Spesso, agli altri bambini viene data acqua, medicine a base di erbe o vengono svezzati prima dei 6 mesi. “Durante il recente conflitto nelle città vicine a Jinka, in South Omo, abbiamo visto bambini sopravvivere alla crisi solo con l’allattamento al seno – racconta Eleni, pediatra etiope del Cuamm -. Quando le madri si recano all’ospedale con i loro bambini, a volte non riescono a procurarsi cibo a sufficienza durante il tragitto e per la loro permanenza. Il più delle volte l’unica fonte di sopravvivenza per questi bambini è il latte materno. Abbiamo ricoverato, poi, alcuni neonati perché gli erano stati dati cibi solidi e “medicinali” a base di erbe che gli hanno causato gastroenterite, disidratazione, emorragia gastrointestinale e sepsi. Queste pratiche culturali sono profondamente radicate e diffuse. Perciò, cerchiamo di insegnare a tutte le mamme ricoverate che cos’è l’allattamento esclusivo al seno e quanto sia importante per la loro salute e quella dei loro piccoli. Inoltre, è stata fatta la formazione agli operatori sanitari, secondo le linee guida dell’Oms – continua Eleni -. Sono gli operatori, poi, ad insegnare alle mamme le buone pratiche durante le attività di educazione sanitaria negli ospedali e nella comunità. A giugno, abbiamo tenuto un corso di aggiornamento per più di 30 operatori, concentrandoci sull’importanza dell’avvio dell’allattamento al seno nelle prime ore di vita, su come facilitarlo e praticarlo correttamente, utilizzando video didattici”.

    In Mozambico

    “La neonatologia dell’ospedale centrale di Beira è suddivisa in due aree: la kangaroo e la terapia intensiva – racconta poi Elena Altieri, pediatra Cuamm a Beira, in Mozambico -. Nella prima si incentiva, anche proprio tramite la pratica della kagaroo, il contatto pelle a pelle tra mamma e bambino, l’allattamento al seno o la somministrazione di latte materno estratto nei neonati prematuri che hanno ancora problemi di suzione. Nella seconda area invece si trovano i neonati più critici, ricoverati senza le madri, ma anche in questo caso si cerca di privilegiare sempre la somministrazione di latte materno estratto. Ogni giorno, quando le madri vengono in visita, vengono incoraggiate a tirare il latte, spiegando gli innumerevoli benefici che il latte materno ha per i loro bambini. Nelle scorse settimane si è tenuto un corso per la gestione delle emergenze ostetriche e neonatali per le infermiere delle ambulanze e dei centri di salute periferici – continua Elena -. Nella parte riguardante il neonato è stato ampiamente sottolineata l’importanza dell’avvio dell’allattamento precoce già in sala parto nella prima ora di vita”.

    Non mancano, però, le difficoltà e gli effetti indiretti di Covid-19 hanno colpito anche l’ospedale di Beira, come racconta Maria Luisa, infermiera locale della neonatologia: “Rispetto alle aree rurali, qui abbiamo il problema del trasferimento di neonati anche da località molto distanti da Beira. Quando le mamme non sono ricoverate, la distanza e il costo del trasporto impediscono loro di venire in ospedale più volte al giorno, perciò di allattare al seno il proprio bambino tutte le volte necessarie. Con la pandemia queste difficoltà si sono acuite e solo ora la situazione sembra migliorare ed è nuovamente aumentato l’uso del latte materno estratto”.

    In Uganda

    Anche in Uganda la promozione dell’allattamento al seno fa parte del normale “pacchetto” di attività previsto per la salute materna e neonatale. A livello di centri di salute, il Cuamm supporta la formazione delle ostetriche e la pratica dell’allattamento al seno viene spiegata soprattutto durante le visite prenatali. A livello di villaggio poi, la sensibilizzazione avviene attraverso messaggi radio e durante i dialoghi comunitari e gli incontri con i village health teams, gli operatori comunitari di villaggio. Ci sono alcune regioni, però, in cui opera il Cuamm, come la Karamoja, dove i cambiamenti climatici degli ultimi anni e l’attuale crisi alimentare stanno avendo un forte impatto sull’allattamento: le mamme, non avendo cibo vario e di qualità per sé, non riescono nemmeno a produrre latte nutriente per i propri bambini.

    Mai come oggi la diffusione e la promozione dell’allattamento al seno è fondamentale: può prevenire 20.000 morti materne per tumore alla mammella e 823.000 morti infantili l’anno (The Lancet), oltre a ridurre le perdite economiche e il carico sui sistemi sanitari dei Paesi.

    In Sierra Leone

    “Ho avuto la mia prima figlia a 24 anni e non sapevo nulla sull’allattamento. Non avevo nessuno che mi “insegnasse” a crescere un bambino perché avevo perso mia madre sette anni prima – racconta una mamma durante un incontro di sensibilizzazione all’ospedale PCMH di Freetown, in Sierra Leone -. In quel periodo, nutrivo la mia bambina di una sola settimana di vita sia con il mio latte sia con l’acqua e perciò si è ammalata di polmonite. È stato solo con la mia seconda gravidanza che in ospedale, grazie alle operatrici sanitarie, ho iniziato ad imparare molto sull’allattamento esclusivo al seno, sull’igiene, sullo svezzamento e sul prendermi cura dei miei bambini. Sono grata per il supporto che ho ricevuto”.

    In Repubblica Centrafricana

    In RCA l’attività di sensibilizzazione ed educazione alla salute si svolge nella sala d’attesa dei codici gialli, nel triage e nei reparti. I principali messaggi riguardano l’igiene, prima e dopo l’allattamento e i vantaggi dell’allattamento esclusivo per rafforzare il sistema immunitario e migliorare la crescita del bambino e lo sviluppo cognitivo.

    Il sostegno all’allattamento è un tema di salute pubblica, una responsabilità collettiva che richiede un investimento a tutti i livelli.