Dare forza alle risorse umane
La Repubblica Centrafricana è uno dei paesi con il più alto tasso di mortalità neonatale al mondo. Medici con l’Africa Cuamm lavora a fianco delle risorse umane locali presso l’Ospedale universitario pediatrico di Bangui, investendo nella formazione continua per migliorare conoscenze e competenze in ambito neonatale e pediatrico.
La Repubblica Centrafricana è uno dei paesi con il più alto tasso di mortalità neonatale al mondo, 40 neonati su 1.000 nati vivi. Numeri che preoccupano ancora di più se confrontati con quelli dei paesi più “sviluppati”, come l’Italia ad esempio, dove la mortalità neonatale è di 2 neonati su 1.000 nati vivi.
“Dal momento che nessuno di noi sceglie il luogo in cui nascere, questa differenza è ancora più difficile da accettare e porta con sé il dovere morale di fare qualcosa” afferma il dottor Hovaire, pediatra all’Ospedale Pediatrico Universitario di Bangui.
Secondo il rapporto 2020 del Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per le stime sulla mortalità (United Nations Inter-Agency Group for Child Mortality Estimation-UN-IGME), la mortalità materna e infantile nel mondo, seppur in calo, rimane elevata e con ampie disuguaglianze. Donne e bambini africani affrontano un rischio di morire significativamente superiore rispetto a chi vive in altri continenti. I neonati hanno 10 volte più probabilità di morire entro il primo mese di vita rispetto ai neonati dei paesi ricchi, e appartiene all’Africa Subsahariana il tasso più elevato di mortalità neonatale: 28 decessi ogni 1.000 nati vivi (UNICEF).
Ma cosa determina una mortalità così elevata? Tra i fattori, sicuramente una diffusione ancora molto bassa del parto assistito da personale qualificato, attorno al 40%.
“È fondamentale fornire un sostegno continuo per migliorare le competenze degli operatori sanitari centrafricani, in particolare in ambito di rianimazione neonatale e di gestione delle complicanze – continua il dottor Hovaire-. Questo aiuterà a ridurre il tasso di mortalità neonatale, a cui l’asfissia neonatale contribuisce per il 30%”.
Per raggiungere questo obiettivo, Medici con l’Africa Cuamm lavora con gli operatori locali presso l’Ospedale Universitario Pediatrico di Bangui facendo formazione continua in ambito neonatale, anche in rianimazione, e affiancando alla parte teorica, simulazioni di casi reali utilizzando manichini. Solo investendo nelle risorse umane e nel rafforzamento delle competenze si potranno ottenere risultati concreti nella riduzione della mortalità neonatale, tutto questo sempre nello spirito di sostegno e accompagnamento di Medici con l’Africa Cuamm.
Il Cuamm interviene nell’ambito del progetto “Supporto al Complesso Ospedaliero Universitario Pediatrico di Bangui”, finanziato dal Fondo Bekou dell’Unione Europea e realizzato in collaborazione con Action contre la Faim. I contenuti sono di sola responsabilità di Medici con l’Africa Cuamm e non riflettono necessariamente la visione dell’Unione Europea.