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“Revers” il cambiamento necessario dall’emergenza allo sviluppo

Pochi giorni fa a Jigjiga, capitale della regione Somali in Etiopia, ha preso avvio l’intervento di emergenza per supportare e rafforzare la resilienza di sfollati, rifugiati, migranti stagionali e delle comunità che li ospitano nella regione Somali e nelle aree dell’Etiopia confinanti con il Kenya e la Somalia.

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    Pochi giorni fa a Jigjiga, capitale della regione Somali in Etiopia, si è svolto l’evento di avvio dell’intervento di emergenza per supportare e rafforzare la resilienza di sfollati, rifugiati, migranti stagionali e delle comunità che li ospitano nella regione Somali e nelle aree dell’Etiopia confinanti con il Kenya e la Somalia. Si tratta del progetto “Revers”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, implementato dal Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP), in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm e Action Aid.

    L’Etiopia è la seconda nazione più popolata in Africa dopo la Nigeria e nonostante la crescita economica registrata in questi ultimi anni, il Paese rimane tra i più poveri al mondo. A partire dal 2020 ha dovuto anche affrontare gli effetti causati dalla pandemia di Covid-19 e le conseguenze ancora più drammatiche della precaria situazione socio-politica, aggravata dal conflitto in corso nello Stato Regionale del Tigray. A complicare ulteriormente il quadro è proprio la crisi umanitaria nello stato regionale Somalo che è stata  innescata dagli scontri tra tribù e dai cambiamenti climatici che hanno causato lo sfollamento di migliaia di persone – 845 mila  secondo stime OCHA –  aggravando la sicurezza alimentare e aumentando la fragilità del sistema sanitario. Si stima che solo nella regione Somali ci siano 3.8 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria.

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    “Questo è un progetto da lungo atteso, che espande e rafforza la presenza e il supporto che il Cuamm fornisce nella regione, in particolare nelle due Woreda di Aw-Bere e Bloklomayo – racconta Riccardo Buson, rappresentante del Cuamm in Etiopia –. Un progetto che supporterà i rifugiati, gli sfollati interni (IDPs) e le comunità ospitanti. Ci teniamo a sottolineare in particolare l’importanza della partnership tra Cuamm e il Regional Health Bureau, il dipartimento sanitario regionale della Somali Region, perché è solo con la cooperazione e il supporto reciproco che è possibile sviluppare insieme progetti per raggiungere le comunità in estremo bisogno di supporto”.

    Sono diversi gli obiettivi e strettamente integrati fra loro: migliorare la sicurezza alimentare delle comunità supportando lo sviluppo del settore agricolo e promuovendo buone pratiche igienico-sanitarie e nutrizionali. E poi, rafforzare l’accessibilità e la qualità dei servizi sanitari, sia di prevenzione che di cura, al fine di migliorare la capacità dei centri di salute di rispondere alle emergenze, in particolare alla pandemia da Covid-19 e alle future pandemie. Inoltre, il progetto mira a rafforzare la resilienza e l’indipendenza economica delle popolazioni, creando un sistema di protezione su base comunitaria, in particolare per la prevenzione e la risposta alla violenza di genere, e potenziando l’accesso delle donne ad attività generatrici di reddito.

     

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