Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Mozambico un sistema da ricostruire

Il ciclone Idai ha messo in ginocchio i servizi sanitari di un paese con un sistema fragilissimo.Dopo l’emergenza, è tempo di ricostruzione.

Condividi con i tuoi amici:

    Nella notte tra il 14 e il 15 marzo 2019, il ciclone tropicale Idai si è abbattuto su Beira, capoluogo della Provincia di Sofala, nel Mozambico centrale. Il 90% della città è stato distrutto dai forti venti e dalle vaste inondazioni causate dal fenomeno. Si tratta della peggiore catastrofe naturale che si sia abbattuta sull’Africa negli ultimi 10 anni.

    Piogge torrenziali e forti venti hanno devastato le Province di Sofala, Zambezia, Manica e Inhambane con conseguenze devastanti per la popolazione.

    A poco più di un mese dalla devastazione di Idai, un altro ciclone, il Kenneth, si è abbattuto sul Mozambico interessandola provincia di Cabo Delgado.

    giovanni putoto cuamm ciclone idai mozambico (13)


    I NUMERI

    1.850.000 persone colpite dal ciclone

    602 i morti accertati

    130.000 sfollati

    350.000 le persone che hanno bisogno di cibo e acqua pulita

    700.000 ettari di campi coltivati persi

    Ciclone-IDAI


    LE PRIORITA’ DELLA RICOSTRUZIONE

    L’Ospedale centrale di Beira con la sua neonatologia

    4

    L’ospedale Centrale di Beira è stato gravemente danneggiato dal ciclone e attualmente molti dei servizi non sono operativi. Tra questi servizi vi è la Neonatologia, in portoghese: Berçario. La struttura rappresentava a Beira il punto di riferimento per la gestione e cura dei neonati pretermine di peso inferiore o uguale a 1,5 Kg e dei neonati di peso superiore e non pretermine considerati patologici.

    Aiutaci a garantire gli equipaggiamenti, le apparecchiature, le attrezzature danneggiate o distrutte dall’allagamento o dai crolli causati dal ciclone.

    Dona un termometro  – 25 euro

    Dona un glucometro – 50 euro

     

    La riabilitazione dei centri di salute periferici

    Centro salute Shingussura

    I centri di salute hanno un ruolo importante nel sistema sanitario locale: riavviarne il funzionamento è una condizione cruciale per far ripartire tutto il sistema sanitario. Tra i centri più colpiti ci sono quelli di Chingussura e Ponta Gea. Il Centro di salute di Chingussura serve una popolazione di 46.400 persone, con più di 2.000 parti eseguiti all’anno. A causa dello scoperchiamento del tetto in vari punti, i due blocchi della maternità e della pediatria sono andati completamente allagati e la struttura è stata gravemente compromessa. Il Centro di salute di Ponta Gea, invece, è di importanza strategica all’interno del sistema sanitario di Beira, garantisce 1.000 parti l’anno, ed è dotato di una sala operatoria che avrebbe dovuto consentire la realizzazione di interventi chirurgici e tagli cesarei. Le conseguenze del ciclone hanno messo fuori uso la nuova sala operatoria del centro e vanno acquistati nuovi equipaggiamenti e attrezzature chirurgiche per la sala operatoria.

    Dona un kit per laringoscopia per il centro di salute di Ponta Gea – 170 euro

    Contribuisci alla ricostruzione della pediatria  del centro di salute di Chingussura  – 200 euro

     

    Continua il sostegno all’Università Cattolica di Beira

    università cattolica mozambico beira (15)

    Il ciclone Idai non ha risparmiato l’Università Cattolica del Mozambico, dove dal 2007 ad oggi Medici con l’Africa Cuamm ha aiutato a laurearsi 354 ragazzi e ragazze divenuti oggi medici al servizio del proprio paese, di cui 25 laureati il 15 giugno 2019. Le strutture sono state gravemente danneggiate dalle precipitazioni violente che hanno colpito i tetti e le coperture degli edifici che costituiscono il campus universitario. Occorre prima di tutto acquistare nuovi equipaggiamenti didattici, libri, computer e cancelleria in sostituzione dei materiali e degli equipaggiamenti andati danneggiati o distrutti. Ma la sfida più impegnativa sarà continuare a sostenere attraverso borse di studio gli studenti di Medicina, le cui famiglie sono state colpite a loro volta dal ciclone e versano in difficoltà economiche e materiali molto gravi. Il timore è che molti dei ragazzi siano costretti a lasciare gli studi per mancanza di mezzi.

    Dona la cancelleria agli studenti  – 25 euro

    Dona un computer  – 500 euro

     

    Riattivazione del lavoro degli attivisti

    Attivisti

    Prima del ciclone, nell’area di Beira, Medici con l’Africa Cuamm era impegnato in azioni che con focus su prevenzione e sensibilizzazione rispetto alle buone pratiche sanitarie e nutrizionali, attraverso la figura degli attivisti comunitari nelle scuole, nei mercati, nei consultori e nei centri di salute. Tra gli obiettivi principali, la riduzione del rischio della trasmissione dell’Hiv e mitigare lo stigma sociale verso i malati, con attività quali il recupero casa per casa dei pazienti in terapia antiretrovirale che risultavano aver abbandonato il trattamento. Durante l’emergenza questi attivisti si sono spesi per il controllo della diffusione del colera e per la distribuzione presso le comunità degli aiuti d’emergenza e dei kit per la disinfezione dell’acqua. Terminata l’emergenza, gli attivisti riprenderanno il loro ruolo, ma occorre ripristinare il loro equipaggiamento per le attività di sensibilizzazione andato perduto o distrutto durante gli allagamenti.

    Assicura lo stipendio ad un attivista – 50 euro

    “Tutti sono stati vittime, nessuno non è stato colpito dai cicloni,ma c’è stata una reazione collettiva di ricostruzione.La forza per reagire a tutto quest osi trova proprio nel gruppo”.

    Giovanna De Meneghi Country Manager Mozambico