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Malnutrizione: è allarme in Cunene

Allarme malnutrizione in alcune regioni dell’Angola tra cui anche il Cunene, dove si trova l’ospedale di Chiulo. È quanto emerge da uno studio condotto dalle autorità sanitarie angolane che riporta, ad aprile 2015, livelli di malnutrizione severa molto alti, nei bambini con meno di 5 anni.

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    Le stime del WFP (World Food Programme) dicono che la situazione è molto critica e l’instabilità alimentare aumenterà a causa delle perdite nel raccolto. La mancanza di cibo colpirà circa 700.000 persone solo nel Cunene.

    Fabio Battisti, medico Cuamm a Chiulo è appena rientrato in Italia, dopo 6 mesi di lavoro sul campo come capo progetto: «Nel periodo in cui sono stato a Chiulo è piovuto solo una settimana, in dicembre. In quello che doveva essere il periodo delle pioggia si sono visti solo 3, 4 temporali. Questo ha generato una grande siccità e danneggiato i raccolti. Ora il problema più grosso è che l’acqua scarseggia e così aumentano i casi di diarrea nei bambini che bevono acqua inquinata. Il prossimo passo è di certo un aumento dei casi di malnutrizione».

    I dati dell’indagine condotta dal Dipartimento di Nutrizione del Ministero della Salute angolano parlano chiaro: il SAM è al 4,8%. Significa che la Severe Acute Malnutrition è ad alto rischio perché supera il 3%, secondo le indicazioni dell’Oms. Anche il GAM (Global Acute Malnutrition) ha un livello molto alto, pari al 16,4% (l’Oms dice che la situazione è critica se il tasso supera il 15%).

    «Ieri abbiamo perso un bambino di 6 anni, arrivato con malaria e grave anemia – racconta Corrado Cattrini, pediatra di Medici con l’Africa Cuamm a Chiulo -. La situazione è un po’ complessa. Nel mato a circa 800 metri dall’ospedale c’è un piccolo avvallamento con una raccolta di acqua dove bevono gli animali. Intorno sono stati costruiti 7 pozzi (cachimba, li chiamano). 7 piccole elettro-pompe aspirano acqua in un tank di raccolta. Una grossa pompa alimentata da un generatore a gasolio spinge l’acqua all’ospedale. Nel giro di qualche anno, una dopo l’altra, le pompe piccole hanno cominciato a bruciarsi (quando il pozzo seccava, la pompa aspirava a vuoto). Ne è rimasta solo una funzionante. A fine aprile, con il secco, è bruciata anche l’ultima che funzionava. Cosi è cominciata la caccia ai pozzi, tutti a prelevare acqua a secchi, con conseguente esaurimento. Il problema poi è che ora si preleva acqua fangosa e in pessime condizioni igieniche (il tasso di gastroenteriti di questi mesi è aumentato infatti) e il livello del tank, ora mezzo pieno ora mezzo vuoto, impedisce la raccolta di un dosaggio appropriato di ipoclorito per il suo trattamento».

    Come rispondere? «Per far fronte all’emergenza, ci stiamo attivando per riparare la pompa e garantire acqua all’ospedale. A Chiulo, Medici con l’Africa Cuamm, inoltre, gestisce un’unità nutrizionale ben funzionante, realizzata grazie al supporto della Fondazione Parole di Lulù, che accoglie gratuitamente tutti i bambini malnutriti, che possono quindi essere visitati da un pediatra e ricevere le cure adeguate – affermano dalla sede di Padova -. A breve poi arriverà un medico esperto di Salute pubblica così da intensificare il controllo e il monitoraggio nutrizionale nei villaggi e nelle unità periferiche del Municipio di Ombadja».

    Sostieni l’ospedale di Chiulo e contribuire a far fronte alla situazione.

     

     

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