«Medici con l’Africa Cuamm e la World Diabetes Foundation (WDF) si conoscono da molto tempo e da molti anni collaborano e hanno un rapporto di grande fiducia, credo si possa dire che il Cuamm è uno dei partner più fidati della WDF in Africa». Questo il commento di Marianne Kjærtinge Faarbæk, program manager WDF, al termine di una intensa mattinata di scambio e confronto sull’impegno del Cuamm nella lotta alla malattie croniche in Mozambico, che ci vede impegnati in prima linea in particolare a Quelimane, ma non solo.

E prosegue: «In Mozambico, il lavoro realizzato in partnership con il Cuamm sta portanto risultati importanti nel campo dell’assistenza all’ipertensione e al diabete di primo livello. Uno degli aspetti più significativi del modo di intervenire del Cuamm è l’attenzione a una programmazione basata sulle evidenze e sulle reali necessità dei malati. Assicurarsi che qualsiasi cosa si faccia sia fondata sulla conoscenza di ciò che funziona in questo particolare contesto e di ciò che non funziona; l’attenzione al coinvolgimento della comunità e allo sviluppo delle capacità a diversi livelli del sistema sanitario e, infine, l’attenzione alla sostenibilità di un intervento».

E il lavoro prosegue perché le sfide sono tante.

«In Mozambico c’è ancora molta strada da fare nel trattamento delle persone affette da malattie croniche. La prima sfida è quella delle barriere culturali da superare: il rendere le persone consapevoli del fatto che malattie come il diabete o l’ipertensione sono croniche e le medicine devono essere assunte continuamente, per tutta la vita. Poi c’è il problema della fornitura di farmaci, in tutte le aree del paese, anche quelle più remote. Ci sono le differenze di trattamento tra uomini e donne. C’è poi il problema della diagnosi e dell’accesso all’assistenza sanitaria. Medici con l’Africa Cuamm è nella posizione ideale per comprendere tutti questi fattori e implementare una risposta adeguata».