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Donare sangue salvare vite

Nei paesi a risorse limitate il sangue diventa un vero e proprio farmaco. Nella giornata mondiale della donazione, Steven Ngoma, medico Cuamm in supervisione nel distretto di Bo in Sierra Leone, ci racconta la sua esperienza.

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    In un paese come la Sierra Leone dove la mortalità materno infantile è molto elevata, la medicina trasfusionale è fondamentale. Il sangue diventa un vero e proprio “farmaco” ed è essenziale porre l’attenzione sull’importanza che ha. Continua ad essere infatti molto forte la diffidenza verso la donazione e quindi ancora più forte la necessità di investire nel fare sensibilizzazione e advocacy.

    A causa della scarsità di sangue presente nelle banche del sangue, spesso in emergenza è lo stesso personale sanitario a donare, come è successo la settimana scorsa a Steven Ngoma, medico Cuamm in supervisione nel distretto di Bo.

    “Abbiamo avuto un’urgenza di una donna incinta con una grave pre-eclampsia che aveva assolutamente bisogno di una trasfusione per poter essere operata. Nella blood bank però non c’era nessuna sacca di sangue disponibile, in quanto le ultime donazioni risalivano a dicembre 2020 – racconta Steven –. Fortunatamente il mio gruppo sanguigno coincideva con quello della donna e così ho donato il mio, in modo che potesse essere portata il prima possibile in sala operatoria.”

    Quella di Steven Ngoma è una storia che spesso si ripete non solo in Sierra Leone ma in tutti i paesi in cui operiamo.

    Nella giornata mondiale della donazione di sangue vogliamo richiamare l’attenzione su questo semplice gesto che può fare la differenza e salvare vite.