Ncd MIGLIORARE QUALITÀ E ACCESSIBILITÀ DEI SERVIZI IN ETIOPIA
Ad Addis Abeba, una giornata di confronto sui risultati dell'impegno alle malattie non trasmissibili.

La diffusione delle malattie non trasmissibili (Ncd) nei paesi dell’Africa sub-Sahariana è in rapido aumento. A crescere è soprattutto la prevalenza di diabete. L’Etiopia è attualmente uno dei quattro paesi africani con la maggiore incidenza: oltre 1,7 milioni di persone vivono con il diabete mellito (Dm) che, insieme alle malattie cardiovascolari, rappresenta il 18% del totale dei decessi nel Paese.
“Migliorare la prevenzione e l’accesso alle cure per diabete e ipertensione” è il progetto avviato nel 2018 da Cuamm per migliorare le cure per il diabete di tipo I negli ospedali di livello primario, secondario e terziario in Etiopia. Da allora, l’impegno è continuato grazie alla collaborazione con l’Associazione Etiope per il Diabete (Eda) e il Ministero della Salute (FMoH) e al continuo supporto della World Diabetes Foundation.
In un workshop tenuto martedì 29 ottobre ad Addis Abeba, Cuamm si è riunito con partner e stakeholder nazionali per rendere conto dei risultati ottenuti nell’ultimo triennio in 34 ospedali coinvolti in 11 regioni del Paese. Gli ospedali, identificati in ogni regione, sono stati selezionati in base al numero di pazienti con diabete di tipo I che ricevono cure. Al centro dell’impegno: la formazione degli operatori sanitari e il miglioramento delle attività di monitoraggio e valutazione dei servizi nelle strutture sanitarie sostenute dal progetto.
«Incoraggio voi tutti a tenere fede all’impegno di questi anni e a conservare gli insegnamenti appresi. In questo modo, il vostro lavoro quotidiano e soprattutto i pazienti che assisterete, potranno trarre beneficio da questo percorso fatto insieme per rispondere alle malattie non trasmissibili» ha dichiarato Mr. Addisu Worku – responsabile per le Ncd e la salute mentale del Ministero della Salute, rivolgendosi ai partecipanti, operatori e operatrici sanitari delle 34 strutture supportate.
Come risultato: 305 operatori sanitari formati, tra cui 101 medici e 204 infermieri; 3 distribuzioni di materiale sanitario effettuate presso le 34 strutture sostenute dal progetto; 59 sessioni di mentoring e 57 sessioni di supervisione organizzate e 5 riunioni di revisione finanziate da Cuamm nell’ambito del progetto.
Ad oggi, nel continente africano, la mancanza di strutture e attrezzature per i test, il numero inadeguato di personale sanitario qualificato, lo scarso accesso alle strutture sanitarie e la mancanza di consapevolezza sul diabete rappresentano degli ostacoli alla diagnosi. Nel continente, solo il 46% delle persone affette da diabete è a conoscenza del proprio stato di salute. L’assenza di una diagnosi e il mancato accesso alle cure ha conseguenze gravissime e mette a rischio la vita delle persone, peggiorando potenzialmente la situazione nella continente che presenta già i tassi di mortalità più alti al mondo a causa di questa malattia. Secondo l’Oms, 24 milioni di adulti in Africa convivono con il diabete. Si prevede che questa cifra aumenterà del 129%, raggiungendo i 55 milioni entro il 2045 (Oms, 2022).
Con il supporto della World Diabetes Foundation, Medici con l’Africa Cuamm è impegnato nella risposta alle Mnt attraverso programmi che mirano a rendere i servizi di cura accessibili a tutti, ad ogni livello del sistema sanitario.