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Il primo viaggio in Africa per un ritorno alle origini

Sebastiano Seghesio ha concluso il Servizio civile universale a Beira, in Mozambico, dove ancora esiste un profondo senso di comunità.

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    «Ho trascorso sette mesi nella città di Beira, in Mozambico. È stata la mia prima esperienza in Africa, che considero “un ritorno alle origini”, perché ho scoperto una società dove ancora esiste un profondo senso di comunità. Quando entravo nei negozi, in prima battuta, mi domandavano: “Come stai?”.

    Il mio lavoro si svolgeva, principalmente, in ufficio come amministrativo, assieme ai colleghi mozambicani, con cui ho instaurato un legame speciale e fraterno, pur non parlando, inizialmente, il portoghese. Il mio impegno è stato massimo per imparare la lingua, porta d’ingresso per conoscere cultura e tradizioni. Si è trattato sempre di un lavoro con l’Africa, mettendo in pratica, quotidianamente, il motto “Da solo vai più veloce. Insieme vai più lontano”. In Mozambico il popolo è un mix di etnie e religioni differenti, per questo mi sono sentito di farne parte e di non rappresentare una minoranza.

    La mia attività consisteva nel controllo delle “pezze”, cioè delle spese, talvolta dell’organizzazione delle gare d’acquisto, delle risorse umane e dello screening dei CV. Sono stato testimone, spesso, di riconoscimenti di stima nei confronti di Medici con l’Africa Cuamm, che opera in Mozambico dal 1978. Una mattina, in aereo, chiacchieravo con il mio vicino di posto, giovane mozambicano che, poi, ho saputo fosse un responsabile provinciale della salute. Mi ha ringraziato per quello che stessi facendo, nel mio piccolo! “Perché il Cuamm qui non dà il pesce, ma insegna a pescare”.

    Naturale che voglia ripartire!».

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