Medici con l'Africa Cuamm

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MOLDAVIA UNA TASK FORCE DI FORMATRICI

28 marzo 2024 – Creata una task force, tutta al femminile, per potenziare il personale sanitario, rafforzare competenze in ambito di emergenza e rianimazione neonatale e garantire cure materno-infantili di qualità in tutto il paese.

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    A Chişinau, Moldavia, Medici con l’Africa Cuamm ha organizzato una formazione di 5 giorni in emergenza e rianimazione neonatale, al fine di creare una task force altamente qualificata. L’attività, implementata da CUAMM UK, fa parte del progetto R.I.S.E., guidato dai Medici con l’Africa Cuamm e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

    Un gruppo interamente al femminile, che conta cinque neonatologhe dell’ospedale IMAC di Chişinau e due rappresentanti del Ministero della Salute moldavo, ha preso parte all’attività di formazione dei formatori (Training of Trainers – ToT) tenutasi nella capitale da Daniele Trevisanuto – neonatologo e medico Cuamm. Il corso, progettato in collaborazione con l’Associazione nazionale di pediatria è stato ideato per rafforzare le competenze tra un gruppo ristretto di professionisti sanitari e creare una task force in ambito di emergenza e rianimazione neonatale. La task force avrà il compito di condividere le competenze acquisite con un più ampio numero di professionisti in una seconda fase dell’attività, garantendo così il rafforzamento del sistema sanitario nazionale e la sostenibilità dell’intervento. Al completamento della formazione è stato rilasciato un attestato di partecipazione che riconosce 20 crediti formativi, riconosciuto dal Ministero della Salute moldavo.

     

    Completato il corso ToT, la task force condurrà una seconda attività di formazione destinata a 84 operatori sanitari provenienti da 7 ospedali regionali di secondo livello situati in 7 diverse regioni del paese, da nord a sud, con l’obiettivo finale di potenziare il personale medico locale in tutto il paese. Questo approccio evita il trasferimento di personale qualificato e mira a capacitare un più ampio numero di operatori garantendo così cure di qualità ad ogni livello del sistema sanitario. Infine, un workshop finale alla presenza dei partecipanti ai corsi di formazione, esperti internazionali e principali stakeholder permetterà di monitorare e valutare le competenze acquisite, oltre che discutere insieme le prospettive future.

    Sebbene il tasso di mortalità materno-infantile si sia notevolmente ridotto in Moldova negli ultimi 10 anni, passando da 26 per 1.000 nati vivi nel 2010 a 14,2 per 1.000 nati vivi nel 2022, il valore rimane ancora al di sopra dell’indice OMS per i paesi europei. In Moldavia ci sono 32 ospedali che gestiscono un totale di 27.000 nascite all’anno. Tuttavia, molte di queste strutture realizzano solo pochi parti all’anno: meno di 500, limitando quindi la possibilità, per il personale sanitario, di rafforzare le proprie competenze nell’ambito delle cure neonatali. Inoltre, i dati ospedalieri registrano un alto tasso di trasferimenti post-parto dalle strutture periferiche, prive di unità di terapia intensiva neonatale, a strutture di terzo livello, presenti solo nella capitale. Cure tempestive e di qualità dopo il parto sono altamente necessarie per stabilizzare il neonato. Per questo motivo è importante offrire attività di formazione nelle strutture periferiche, ed evitare così di lasciare scoperti tali servizi.

    Dall’inizio del conflitto russo-ucraino, circa un milione di rifugiati sono stati accolti in Moldavia, uno dei paesi più fragili d’Europa. Per evitare il collasso del sistema sanitario nazionale e per far fronte ai bisogni sanitari della popolazione, anche rifugiata, è parso necessario pianificare degli interventi mirati. L’impegno del Cuamm nel Paese, avviato ad aprile 2022 nella capitale Chişinau in accordo con il Ministero della salute e l’Oms, è stato guidato dal duplice obiettivo di fornire assistenza medica di base all’interno dei RAC e formazione specifica per il personale medico locale in tema di emergenza neonatale. Le attività oggi continuano grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’impegno prosegue anche in Ucraina. Al centro dell’intervento: invio di farmaci, di equipaggiamenti e di materiale di consumo per le strutture sanitarie; distribuzione di generi alimentari, di beni di prima necessità e di attrezzature per combattere il freddo, oltre al sostegno psicologico ai più fragili.

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