Medici con l'Africa Cuamm

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“CON” LE CONGREGAZIONI NELL’ULTIMO MIGLIO

Nell’ambito della cooperazione sanitaria internazionale, le Congregazioni religiose hanno assunto nel tempo un ruolo cruciale nel fornire servizi sanitari ai più vulnerabili, senza lasciare indietro nessuno.

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    Sabato 19 febbraio ore 12:40, aeroporto di Venezia, in una giornata in cui ancora l’epidemia di Covid-19 non agevola gli spostamenti internazionali. Dopo le tante procedure pre partenza, insieme alla dott.ssa Arianna Bortolani siamo dirette in Costa d’Avorio, paese dell’Africa Occidentale sul golfo di Guinea e un’eredità coloniale francese.

    Una nuova sfida quella che ci aspetta; un nuovo progetto che coinvolge 25 paesi del continente africano, 26 congregazioni religiose e 75 strutture sanitarie.

    Nell’ambito della cooperazione sanitaria internazionale, le congregazioni religiose svolgono un ruolo fondamentale nel fornire servizi sanitari ai più vulnerabili nell’ultimo miglio. Medici con l’Africa Cuamm, che da più di 70 anni opera con questo approccio, ha deciso di rispondere alle tante richieste provenienti da diverse congregazioni religiose e lanciare un programma di formazione e assistenza tecnica al personale delle strutture sanitarie cattoliche.

    Durante la missione in Costa d’Avorio, abbiamo visitato sei strutture sanitarie di cui un ospedale situato ad Anyama, nel distretto autonomo della capitale Abidjan, e cinque centri di salute in zone periferiche e molto povere indispensabili per gli abitanti che altrimenti non potrebbero avere accesso a servizi di più alto livello.

    Ciò che abbiamo potuto constatare è la grandissima devozione e impegno quotidiano che le congregazioni hanno per i più vulnerabili specialmente mamme e bambini. Ognuna di loro si dedica ad aree diverse, l’amministrazione, la gestione delle risorse umane, l’acquisto e distribuzione dei farmaci, la relazione con il governo e il ministero della salute ma soprattutto la cura costante di tutti i pazienti che arrivano con problematiche sanitarie molto complesse.

    Sono congregazioni appartenenti ad ordini religiosi diversi ed ognuna con tanti anni alle spalle di esperienza in contesti difficili, ma ciò che hanno in comune è la capacità delle Sorelle di essere sempre a servizio dei più poveri senza lasciare indietro nessuno. Proprio di recente Papa Francesco ha nominato tre donne, consacrate e laiche, in ruoli chiave per il dicastero. Sempre di più le donne vengono chiamate a ricoprire ruoli decisivi sia all’interno della Chiesa sia in ambito sanitario nei paesi in via di sviluppo.

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