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In ricordo di Teresa Una vita spesa con l’Africa

«Quando nel cammino ci ritroveremo sfiduciati e incerti i tuoi occhi e il tuo sorriso sapranno donarci, ancora una volta, dolcezza nella fatica e coraggio nella prova”. Don Dante Carraro

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    Dopo una lunga e operosa vita spesa “con l’Africa”, Teresa Saglio sì è spenta il 6 marzo 2018 all’età di 91 anni a Tosamaganga in Tanzania.

    Ciascuno di noi ha un ricordo legato a Teresa. Partita come infermiera volontaria di Medici con l’Africa Cuamm prima in Uganda e Kenya, poi dal 1977 in Tanzania, in tutti questi anni si è spesa per dare assistenza e conforto ai bambini malnutriti e alle loro famiglie. Terminato il servizio come infermiera, ha scelto di continuare a vivere a Tosamaganga diventando il punto di riferimento del “Centro Training” di Tosamaganga.
    Nominata Cavaliere della Repubblica nel 2003, Teresa Saglio ha sempre visto come “un privilegio” il suo vivere in Africa a fianco dei più poveri.

    “Mama Teresa”, come si faceva chiamare è rimasta sempre fedele ai propri ideali di condivisione, di accoglienza, di dedizione e di amore per la Tanzania e per la sua gente, per questo resterà un esempio di tenacia, umiltà e gran cuore per tutti noi.

    In questo spazio raccogliamo i vostri pensieri, preghiere e ricordi per continuare a mantenere vivo, nella condivisione, il grande insegnamento che ci ha lasciato.


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    Ricordi

    38 thoughts on “In ricordo di Teresa Una vita spesa con l’Africa

    1. Laura
      7 Giugno 2018 at 02:11

      Cara Teresa,
      sono passati tre mesi. Era difficile scrivere di te a Tosa, a caldo, quando tutto ancora parlava di te…il tuo posto a capotavola, la tua stanza, il tuo bastone, i numerosi occhiali da sole sparsi per la casa, la TV nuova, l’app azzurra delle notizie, Bubu sotto al tavolo (chi ha fatto entrare Bubu?), la minestra a cena e l’aceto di cui siamo sempre avari, il tuo portatovagliolo e la busta delle medicine, la tovaglia con i baobab che per te erano cespugli. E poi i frangipane del giardino, gli ibiscus che facevi potare a fondo “perché così crescono più belli”, e quei fiori gialli, nuovi, che ti piacevano tanto. Pierina che è tornata, le Dade, e la gente che ti aspetta sotto al porticato. Le tue cose, le tue persone, tuo mondo da trentasei anni.
      Un mondo che ho avuto l’onore e il privilegio di condividere con te, pensavo per sei mesi come tutti i JPO che hai adottato e ti hanno adottata negli anni, e invece sono stati cinque. E chi l’avrebbe mai detto, sembravi così forte ed eterna, nonostante ormai fossimo noi i tuoi occhi e le tue orecchie, e il mal di schiena fosse da poco tornato a tormentarti. E invece, dopo una tremenda notte di pioggia stretti a te, te ne sei andata in una incredibile mattina di sole.
      Ho creduto che fossi eterna e in effetti lo sei, perché il tuo insegnamento resterà sempre con noi.
      Il tuo impegno per far sì che Fanolina (Stefano?), Zawadi e tutti i bimbi e le bimbe delle scuole avessero la loro divisa, e che la porta della nostra casa fosse sempre aperta per chi chiedeva pane, latte o mille scellini.
      Ci dicevi sempre che ci ammiravi per quello che facevamo per i nostri piccoli pazienti, come se fosse paragonabile con quello che hai fatto tu come missione di vita. Con la tua ironia ed il tuo affetto ogni giorno ci hai dato la forza per superare una notte insonne, la preoccupazione per i piccoli che non miglioravano e la tristezza per quelli che non ce la facevano, e hai condiviso la gioia per quelli che guarivano, chiedendoci di mostrarti le loro foto anche se probabilmente vedevi solo una macchia sfumata.
      Ci hai ricordato che ovunque siamo dobbiamo mantenere la curiosità su come va il mondo, per poter scegliere consapevolmente e lottare per i diritti in cui crediamo…ascoltando le immancabili notizie “urlate” a volte ti indignavi, a volte non capivi, altre ti commuovevi, e noi sempre avevamo qualcosa da imparare.
      Ma sopratutto mi hai ricordato l’importanza della pazienza e dell’ascolto, e mi hai insegnato a guardare in alto, perché è dove la notte è più buia che si vedono le stelle, quelle stelle di Tosa così luminose e vicine.
      Asante bibi Terri, ninakukumbuka sana.

    2. Anna
      14 Maggio 2018 at 18:37

      Ciao Teresa. Scrivo dopo quasi due mesi dagli ultimi giorni passati con te..E’ stato un privilegio averti conosciuta e aver accolto tante tue parole, testimonianze ed esperienze di vita. Quando ti versavo caffè e latte a colazione (e dovevano essere nella quantità giusta, ovviamente :)) pensavo alla quotidianità della tua scelta di metterti a servizio della tua Africa, e di quanto rendessi “casa” Tosamaganga a tutti quelli che arrivavano. Il tuo impegno e la tua dedizione, il tuo amore per il prossimo e per la vita sono un esempio per tutti noi: vorrei che ognuno di noi portasse una parte di te nella sua vita e nel spendersi per gli altri. Ricordo i nostri ultimi discorsi sulle donne, sul modo di affrontare il dolore del parto e la tua sempre rinnovata voglia di conoscere.
      Grazie Teresa, dal cuore.
      Anna

    3. Giovanni
      23 Marzo 2018 at 07:55

      Ciao Teresa,
      sono passate piu’ di due settimane da quel 6 Marzo, e la tua mancanza qui a Tosa si sente sempre di piu’.
      Ci manca il ritmo che ci davi in guest house, il pranzo all’una, “sbrighiamoci che Teresa ci aspetta”.
      Ci mancano i tuoi racconti, lucidi e puntuali, su questo posto, su questo paese, sulla sua storia, sul cuamm, tu sapevi sempre tutto, ti ricordavi di tutti, ma facevi finta di no. Ricordo l’intervista che ti ha fatto Agata su tutti gli episodi in cui hai contratto la malaria e che il cuamm ha pubblicato l’anno scorso per il malaria day, eravamo rapiti dalle tue parole.
      Ci mancano le notizie che Federica, Silvia, Angela e Laura ti leggevano dopo pranzo, volevi sapere tutto, dal PIL e talvolta anche allo sport (se meritava), facevi commenti leggeri che insieme ci insegnavano tanto, il punto di vista di qualcuno che ha capito quali sono le cose importanti nella vita.
      Ci manca la tua richiesta di aceto nell’insalata, non bastava mai.
      Ci manca il piccolo contributo, ereditato da Gaetano, che davamo alle tue attivita’ di supporto alle famiglie e bambini locali, cambiarti i soldi da euro in shellini, poi da shellini in euro, poi da euro in dollari …
      Ci manca osservare come ti abbandonavi alle cure di Francesco, Luca, Vito, Melody e tutti gli altri che fungevano da parrucchieri, estetisti, otorinolaringoiatri … non ho mai capito se era piu’ grande il loro amore nei tuoi confronti o il tuo verso di loro; e come ti abbandonavi negli ultimi giorni alle cure mediche di Silvia e Lorenzo, e a quelle delle dade, loro si’ sempre presenti, sempre con te, in tutto e per tutto, anche durante la tua ultima notte, non ti hanno lasciato sola un attimo.
      Ci manchi Teresa, ma la tua foto in guest house vicino a quella di Don Luigi ci guidera’ per le cose giuste da fare qui a Tosamaganga.

    4. Giulia
      12 Marzo 2018 at 22:54

      ciao Teresa,
      che fortuna e piacere averti incontrata e aver trascorso del prezioso tempo con te.
      Ricorderò sempre la tua forza e la tua serenità così percepibili e contagiose che da Tosamaganga mi sono portata in tanti altri posti, pensando a come avresti osservato e compreso persone, situazioni ed eventi.
      Mi mancherà sapere che non sei più là, sicura accoglienza a volontari e cooperanti, legame con l’Italia ed insieme motivazione ad affrontare il mondo e gli altri con apertura, altruismo ed un potente sorriso.

      Un abbraccio

    5. Anita Antonich
      12 Marzo 2018 at 12:41

      Quando più di 30 anni fa sono arrivata a Tosamagana ho trovato aria di casa, protezione, calore…ho trovato Teresa.
      E quanti suggerimenti mi ha dato (semplicemente vedendola vivere tra la gente e lavorare) per entrare, come persona e come medico, in una realtà per me ancora sconosciuta.
      Grazie, cara dolce Teresa.

    6. Francesco
      12 Marzo 2018 at 11:24

      Ho avuto la fortuna di conoscere Teresa a Tosamaganga, il posto in cui ha scelto di passare gli “ultimi” -moltissimi!- anni della sua vita. Per più di 4 mesi è stata la mia nonna africana: in lei ho trovato conforto nei momenti di difficoltà, sprone, testimonianza di coraggio, di grande fede e fiducia, di umiltà e spirito di servizio, di ironia e serietà, di ideali e concretezza, e molte altre cose che fatico a rendere ora per iscritto. È stata parte integrante della mia esperienza africana, sotto tanti aspetti, ed è uno dei regali più grandi che l’Africa mi abbia fatto.
      Grande è il dispiacere all’idea di non poterla più rivedere ma non riesco ad essere triste in questo momento. Ha vissuto fino alla fine una vita piena ed è morta là dove -credo- avrebbe voluto morire, nella terra alla quale si è donata con tutta sé stessa.
      Grazie per tutto ciò che mi hai dato.

    7. Luca
      10 Marzo 2018 at 17:07

      Ora SEI un fiore!! Credo giallo, anche se non ne sono sicuro!
      La mia prima Africa è stata con te; mi hai fatto tanto ridere, sopratutto il cuore.
      Esile ma gigante; spero di magiare ancora in tavola insieme.
      Asante sana Teresina mia!!

    8. Carlo Maria Suitner
      10 Marzo 2018 at 08:58

      TERESA

      Quando ho letto che Teresa ci ha lasciati ho provato un grande dolore accompagnato da un senso di vuoto. Tosamaganga per me era Teresa.
      Purtroppo ho conosciuto Teresa solo negli ultimi anni e per pochi ma intensi incontri, che però sono bastati a farmi cogliere le grandi qualità di questa donna coraggiosa e , nonostante l’età, ancora piena di voglia di dare il suo contributo per aiutare chi sta male e soffre per il solo fatto di essere nato in Africa.
      L’ho conosciuta quando ero in Tanzania con la S.O.S. per seguire un progetto di sostegno ai ragazzi usciti dall’orfanatrofio di Tosamaganga e l’ho incontrata al Centro Training di Tosamaganga.
      Mi ha subito colpito il contrasto tra l’apparente fragilità fisica, Teresa era molto magra ed esile, e la chiarezza, determinazione e forza in relazione alle cose da fare. Lei riusciva ad affiancare questa sua capacità organizzativa e programmatoria ad una sensibilità e un sincero e totale affetto nei confronti dei bambini che stava, anche con il nostro aiuto, assistendo e aiutando nel loro faticoso percorso di crescita.
      Nella mia, seppur breve esperienza africana, ho capito che il problema per chi si propone come volontario in progetti solidali in Africa è riuscire a conciliare un approccio tecnico-efficientista, insito nella nostra cultura europea, con il sentimento e il “buonismo” che sta alla base della scelta di lavoro e di vita del volontario. Teresa, per quel poco che ho potuto conoscerla, era riuscita a trovare e applicare il punto di equilibrio tra i due atteggiamenti culturali e per questo motivo io ho vissuto la sua conoscenza come l’incontro con un modello da cui imparare e trovare incentivi nel nostro operare.
      La perdita di Teresa è quindi una perdita importante che però lascia in tutti noi un messaggio di speranza per quello che cerchiamo di fare per aiutare chi è stato meno fortunato di noi.
      Carlo Maria Suitner

    9. sabina balducci
      9 Marzo 2018 at 20:23

      Ho avuto la fortuna di conoscere Teresa quando sono andata con mio marito a trovare mio figlio Francesco a Tosamaganga, in Tanzania. Già lui ci aveva parlato di questa persona straordinaria, subito diventata la sua Nonna africana, della sua simpatia, della sua determinazione, della sua disponibilità ad accogliere tutti.
      E così è stato anche per noi. Ci ha accolto nella casa del CUAMM con una semplicità ed un affetto veramente unici, noi che arrivavamo da un altro mondo. Ci ha aiutato a comprendere le persone, il modo di vivere su molte cose così diverso dal nostro, con un rispetto verso la cultura locale e verso le persone veramente unico.
      Ho avuto il privilegio poi di accompagnarla alle funzioni per il Natale, tutte in swahili, da lei cantate e partecipate fino in fondo.
      Ci ha raccontato della sua vita, la precedente in Italia, fatta di fatiche, di sacrifici, di lotte sindacali pagate con il licenziamento, fino alla scelta dell’Africa, per lei diventata “casa”.
      Era sempre in attività, preoccupata di aiutare le famiglie del luogo a mandare i figli a scuola, consapevole dell’importanza di questo per il loro futuro.
      Aveva un sorriso per tutti, pur guidando con forte dolcezza la casa e tutto ciò che ruotava attorno. Casa sempre aperta verso chiunque passasse di lì.
      Mancherà tantissimo.
      Resta in noi la fortuna di averla incontrata sul nostro cammino, di aver potuto vivere l’esempio forte e disarmato di una persona davvero straordinaria, che ha saputo con semplicità e naturalezza incarnare i valori più profondi del nostro essere umani: la solidarietà, la condivisione, la vicinanza nonostante le difficoltà, il dire ai fratelli “Sono qui con te. Non ti abbandono”

    10. Alberto,Annita ,Laura,Giacomo,Beatrice,Guglielmo
      9 Marzo 2018 at 16:23

      Ciao Teresa, ora sei in Paradiso, e per noi che siamo ancora qui ora sappiamo di avere un Angelo che ci protegge.
      Quanti momenti belli dal 1993. Sono e rimarranno custoditi nel nostro cuore.
      Arrivederci Mama Teresa. Mungu Akubariki.

    11. Roberta Faggionato
      9 Marzo 2018 at 13:50

      Cara Mama Teresa, nel lontano 1987 la strada sterrata che ci portava a Tosamaganga era piena di buche, era già l’imbrunire ed ero in balia del’ansia tenendo forte a me Tommaso, di soli ” anni! Finalmente siamo arrivati al centro training del Cuamm e ci hai accolti già con la tavola imbandita e il sorriso, facendoci sentire arrivati a “casa” e ci siamo rimasti per 2 anni, condividendo l’allegria con gli altri volontari alla lunga tavolata, ma anche il grave lutto per la perdita di Margherita in un sfortunato incidente. da allora abbiamo avuto la fortuna di venirti trovare ancora, l’ultimo ricordo risale alle Festività del 2015/16, nonostante l’età e gli acciacchi, siamo andati alla Messa di Natale a Mschindo, e aperto la bottiglia di spumante aperta l’ultimo dell’anno! Hai elargito a tutti quelli che ti stavano intorno il tuo sorriso e il tuo affetto e con i più poveri quello che avevi, ti penseremo in Paradiso,assieme al caro Don Luigi a “ciaccolare” e a pregare per tutti noi. Ciao!

    12. alessandra
      9 Marzo 2018 at 11:45

      Ciao Teresa,
      mi hai fatto vedere come si fa a vivere,
      mi hai fatto capire cosa vuol dire porgere le mani
      e aprire il cuore agli altri;
      con la tua tenacia e forza di volontà mi hai insegnato che non è indispensabile essere giovani e forti per servire chi ha bisogno.
      Ora, da lassù, dovrai fare ancora una cosa per me:
      darmi il coraggio, anche solo per tentare, di fare una piccolissima parte di ciò che hai fatto tu.
      Grazie cara amica!
      Alessandra

    13. dalla riva anna
      9 Marzo 2018 at 10:47

      C’erano tra me e Teresa una storia di borse vuote, erano le borse delle mamme dei bimbi ricoverati all’ospedale di Tosamagnga , che lei riempiva in qualche modo e che per me rappresentavano il miracolo ” della moltiplicazione dei pani e pesci” Così tramite qualche “piccione viaggiatore” l’ultimo di nome Mirco, mandavo a mamma Teresa la mia letterina con la scritta per le “borse vuote” il suo grazie mi giungeva puntuale come sempre. Grazie a te mamma Teresa di avervi coinvolta nel tuo piccolo povero mondo.

    14. federica
      9 Marzo 2018 at 09:08

      (In qualche giorno, tra marzo e settembre 2017)

      Buongiorno Terri, dormito bene?
      “Eh?? – rispondevi tu – Chi sei che non ti vedo?”
      Sono Fede, Terri..ti ho preparato le fette con la marmellata come piacciono a te. Il caffè con il latte, più latte che caffè, come piace a te. E due cucchiaini di zucchero, belli abbondanti.
      “Grazie! Chi è che ha fatto entrare Bubu? Fuori Bubu! – ti alzavi cercando invano il tuo bastone che avevi puntualmente lasciato alla porta, per invitare il nostro cane ad uscire dal refettorio – Hai tempo di leggermi le notizie?”
      Certo Terri, ma pranzo che ora scappo in ospedale – e ti stampavo un bacio in fronte!
      Tu eri Casa, per chiunque si trovasse a Tosa. Eri Nido, Famiglia.
      Io alla tua destra, ogni pasto per sei mesi (posizione ereditata da Melody), e tu, a capo di quel lungo tavolone. “Hai coperto la minestra? Prendimi quella giù, in fondo in fondo, che a me piace bollente!”. Certo Terri, come sempre – ti rispondevo io.
      “Ma cosa è che stanno dicendo? – mi chiedevi con i tuoi occhi felici. Diventavo amplificazione dei tuoi orecchi stanchi, e urlavo (qualche decina di decibel più su del normale) spiegandoti le chiacchiere a tavola della nostra Famiglia.
      Diventavo occhiali dei tuoi occhi stanchi, all’ora del caffè, quando non riuscivano più a vedere il telegiornale. E ti urlavo le notizie, ogni giorno, saltando lo sport (tranne i mondiali) e i media e le tecnologie perché “sono troppo difficili per me”.

      Un amore così grande per il mondo racchiuso in un corpo così minuto e fragile. Ma i tuoi occhi, quelli stanchi che tanto ti tormentavano, dicevano tutto: raccontavano la tua forza, la tua determinazione, la tua tenacia. Umile àncora, con il tuo the zuccherato (perché l’acqua non la digerivi!), le polpette (“metà..ma Federica, mica sono a dieta!”) e la macedonia delle Dade (“ma c’è oggi? – certo Terri, come tutti i giorni – “con più liquido che pezzi però eh” – come fosse la novità) sei stata la nonna che non ho più, la nonna di tutti noi, la Bibi di tutti i bambini di Tosa.
      Parlare con te era come aprire un libro di storie, non fiabe, ma storie vere, con la passione per l’Uomo. E per l’Amore. Sei il più grande esempio che l’Africa potesse donarmi. Tu, che a lei hai donato tutta te stessa.
      Non sentivi più o ci vedevi ben poco, ma il tuo cuore..lui era la tua vera Potenza, fino all’ultimo battito è esploso dell’Amore che solo tu sei stata in grado di trasmettere a chi ha avuto il privilegio di camminare un pezzetto di vita al tuo fianco.
      Dovevi esserci a settembre, al mio matrimonio. E ci sarai, te lo prometto.
      Come la promessa con cui ci siamo salutate, fatta l’una all’altra nella tua stanza, che custodirò nel mio cuore per sempre. E la manterrò, te lo prometto.
      Safari njema Bibi! Questa volta la torta delle Dade è per te.

    15. albino
      9 Marzo 2018 at 08:06

      Conoscere persone che hanno vissuto il compito a cui sono stati chamati in noi deve succedere qualcosa di grande, qualcosa che cambia la nostra prospettva, cambia il nostro modo di essere missionari, ognuno di noi e’ missionario per lavoro che svolge, se lo fa com amore, perche’ l’amore puo’ cambiare il mondo, la guerra lo distrugge…la prepotenza, l’orgoglio, il potere divulga sempre di piu’ nel mondo e ci rosica a poco a poco la nostra umanita’.
      Grazie Teresa del tuo amore, la tua “santita” diventera’, anzi diventa pane quotidiano per tutti….da cui assaporare la voglia di vivere!!!

    16. Sonia
      9 Marzo 2018 at 04:05

      Cara Teresa, è stato un privilegio conoscerti, ricorderò per sempre i bei momenti trascorsi assieme. Con grande affetto e stima, grazie

    17. Stefania Lucchi
      8 Marzo 2018 at 23:54

      Ho avuto l’onore di conoscere Teresa un mese prima che ci lasciasse, quando sono andata a Tosamaganga dove mia figlia
      lavorava in Ospedale.
      Ho conosciuto una donna di cui ho apprezzato,oltre quelle splendide doti di umiltà ,tenacia,amore e dedizione per l’ultimo, un desiderio,ancora vivissimo,di interagire con il prossimo: chiunque veniva ascoltato con interesse, chiunque richiamava la sua attenzione!
      Appassionata a tutto, voleva assolutamente votare per le elezioni politiche , così assolutamente teneva alle
      notizie che, non potendolo più fare da sola, JPO,ostetriche e infermiere le leggevano.
      Come potrà non mancare a tutti un simile,raro e prezioso esempio?
      Come possiamo non vedere l’enorme abisso che separa simili persone dallo squallore che ci circonda?
      Che la sua figura possa rimanere di esempio per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla !

    18. Silvia&Marco
      8 Marzo 2018 at 18:41

      “MAMA” Teresa…niente potrebbe esprimere meglio la tua dolcezza, la tua attenzione agli altri, la tua capacità di accogliere e donare…proprio come una “mamma”. Grazie, Teresa per tutto quello che ci hai dato: resterai una stella luminosa a cui guardare nel nostro cammino…Ora, ti pensiamo, per sempre con la tua Africa…

    19. LUCIANA SARA'
      8 Marzo 2018 at 16:39

      8 Marzo 2018.
      Ciao Teresa, oggi ti ho pensata tanto…..avrei voluto essere a Tosa ed accompagnarti per un ultimo saluto prima del riposo eterno nel piccolo cimitero che più volte visitammo insieme, fra la quiete ed il profumo degli eucalipti .
      Quanti ricordi Teresa… tutto laggiù parlerà di te per sempre.
      Come sarebbe stato bello averti potuto ancora riabbracciare. Ora mi sento più sola senza di te.
      Aiutami Teresa a non essere mai in disparte ma a vivere da “protagonista” come lo sei stata tu per tutta la vita ! e ti dico ancora una volta tutaonana Mungu Akipenda. Luciana.

    20. tiziana
      8 Marzo 2018 at 16:38

      ciao Teresa, ti ho conosciuta nel 2000 e ti ho incontrata ogni anno per tanti anni, eri sempre indaffarata per preparare le divise e i sacchetti coi quaderni matite e penne per i tuoi ragazzi sparsi per tanti villaggi che tu puntualmente andavi a trovare, il tuo amore per loro, per gli ammalati e per quella terra si percepiva subito… eri un punto di riferimento per chi arrivava a Tosa e avevi sempre un sorriso per tutti…. non ti dimenticherò Teresa e certamente per te il Signore aveva già preparato un bel posto in Paradiso, ritroverai anche Mama Rosmylia e sr. Emy, insieme continuerete a vegliare sui vostri ragazzi, ne sono sicura!!
      Buon viaggio grande donna!!

    21. Alessandra
      8 Marzo 2018 at 16:08

      Grazie per aver lasciato qualcosa di te in ognuna delle persone che hai incontrato: piccoli semi di speranza, saggezza, sacrificio e amore.
      Grazie Teresa, insieme a don Luigi continua a prenderti cura di noi da lassù!

    22. Marina
      8 Marzo 2018 at 14:59

      Ho avuto la fortuna di trascorrere tre mesi a Tosamaganga in compagnia di Teresa, di sentire le sue mani forti stringersi sulle mie. Ricordo con dolcezza le sue parole di incoraggiamento, di conforto, di affetto nei confronti di tutti quelli che si avventuravano in quella terra lontana.
      Grazie Bibi Teresa, ti ricorderò sempre con molto affetto.

    23. Maria Cecilia Fedrizzi
      8 Marzo 2018 at 14:40

      Cara Teresa, ti ho conosciuta nel 1981, in Tanzania, ero andata a incontrare mio fratello Alessandro, medico volontario a Masasi. Adesso Teresa ed Alessandro si sono nuovamente incontrati… e da lassù ci esortano a guardare oltre, a dare il meglio di sè. Un abbraccio Teresa,

    24. Gaetano
      8 Marzo 2018 at 10:43

      Carissima Teresa,
      dei 6 anni trascorsi insieme a Iringa/Tosamaganga cio’ che ora piu’ ricordo con commozione e’ il tuo sguardo su di me il quale, attraversandomi, gungeva al mio cuore.
      Ora comprendo che tu guardando me, con la coda dell’occhio, guardavi a Gesu’, a cui hai efferto, eroicamente, tutta la tua esistenza.
      Ora io so che il tuo sguardo si estende alle nostre vite con una profondita’, una precisione e quindi una pieta’ che a noi non e’ ancora data.
      Rimani con noi Teresa….
      Gaetano

    25. Donata
      8 Marzo 2018 at 10:22

      Ciao Teresa,
      proprio oggi, festa della donna, c’è la tua festa a Tosamaganga!
      Sono sicura che moltissime donne verranno a salutarti, da tutti i villaggi.
      Vorrei essere con loro e invece mi trovo proprio vicino a Ornavasso, e da quassù il tuo ricordo è continuo… di una dolce combattente, una ostinata idealista, che a 91 anni ancora lotta per lasciare il mondo un po’ migliore, una generosa Bibi sempre pronta ad aiutare e ad ingegnarsi per farlo nel modo migliore! Nella tua umiltà ti conoscevano proprio tutti laggiù e, a modo loro, ti proteggevano perchè sapevano quanto eri preziosa.
      Grazie davvero per il tuo esempio, che mi ha supportato nei momenti tristi e di sconforto laggiù e che continuerà ad illuminarmi la strada – ti abbraccio, Donata.

    26. Carmelo
      8 Marzo 2018 at 09:16

      Ci sono persone che ti riempiono il cuore e l’anima per sempre anche se non le incontri più nel corso della vita. Così pensavo quando qualche amico di rientro dalla Tanzania mi parlava di Teresa. invece un mese fa ho avuto la fortuna di reincontrare Teresa nella sua Tosamaganga : non un tuffo nel passato ma la conferma nel presente di nuovi slanci trasmessi dalla semplicità e vitalità di Teresa. Mi ha stupito la puntualità del ricordo di certi dettagli, ricordava i nomi di tutti o qualcosa di tutti (come don Luigi !) . E’ andata via Teresa per entrare nella comunità dei Santi , ma è andata via bene, circondata dalle attenzioni amorevoli dei volontari presenti a Tosa. Ora c’è qualcuno in più che ci protegge. Pole!

    27. Beppe, Sabrina e Amos
      8 Marzo 2018 at 08:15

      Conserviamo di lei un ricordo dolcissimo, una continua lezione di umiltà, di servizio, di altruismo. Per quanto gli anni e il lavoro l’avessero consumata, il suo sguardo e il suo sorriso non hanno mai perso la LUCE.
      Ciao Teresa, non possiamo essere oggi a Tosa ad accompagnarti, la nostalgia ci strugge, ti portiamo nel cuore.

    28. Valentina Stornelli
      8 Marzo 2018 at 07:53

      Cara Teresa, ti ringrazio perché hai lasciato nel mio cuore un ricordo meraviglioso. Nei tuoi occhi ho potuto vedere la felicità, parlavano della tua Africa, la tua Tosamaganga, i tuoi bambini, le tue persone, il tuo sguardo raccontava una storia. Grazie per avermi insegnato che nella vita ci vuole coraggio, tu ne avevi tanto ma avevi anche uno spirito di unione molto forte, tanto da far sentire a casa chiunque si sedesse alla tua tavola, dico “tua tavola” perché tutto in guest house ruotava intorno a te, la mamma di tutti quelli che avevano la fortuna di passarci! Asante sana Terry, Safari njema, continua a proteggere la tua gente da lassù, picccola, immensa donna!

    29. Chiara e Matteo con Gregorio, Geremia e Guglielmo
      8 Marzo 2018 at 06:05

      Teresa, a Tosa animava la casa e si ricordava di tutti, anche chi come noi arrivava solo ogni tanto dalla grande città. Era sempre un piacere ritrovarla e ascoltare i suoi racconti. E quando veniva a Dar bisognava tenere finestre chiuse e ventole spente nonostante i 35 gradi perché altrimenti c era corrente e noi tutti felici a farle compagnia sudando copiosamente. A nessuno pesava, la sua presenza rallegrava. I bambini la ricordano bastone in una mano, maglione nella altra , occhiali da sole e un sorriso contagioso senza età! Un privilegio averla conosciuta…ciao Teresa.

    30. Roberto
      7 Marzo 2018 at 20:52

      Conobbi Teresa durante il mio servizio civile a Masasi e la rivedemmo poi a casa sua in Italia: umile, sempre disponibile con tutti, sempre serena. Ci era di stimolo e supporto. Indimenticabile.

    31. Denise De Benedetti
      7 Marzo 2018 at 19:52

      Nel mio primo viaggio in terra africana mi sono sentita accolta da Teresa che mi ha trasmesso il suo amore puro e profondo per Tosamaganga e per l’Africa. Teresa aveva una forza unica. Nonostante i suoi acciacchi era sempre disponibile per gli altri e il suo sorriso lo aveva davvero per tutti. Ci mancherai “mama Teresa”
      Denise e famiglia De Benedetti

    32. Luca e Antonella
      7 Marzo 2018 at 19:26

      giugno – agosto 1987. Tre mesi a Tosamaganga prima della destinazione finale: Lugarawa. I famosi tre mesi di “ambientamento” per i giovani medici inesperti. Teresa è stata una guida sicura, decisa, sempre disponibile ad aiutarti e consigliarti. Una mamma con migliaia di figli. Tanti ricordi ancora vivi e cari, dopo trent’anni e più.

    33. Laura
      7 Marzo 2018 at 18:45

      Siamo qua a Iringa da 8 anni e Teresa era la nostra famiglia, per i miei figli era la nonna che andavamo a trovare la domenica: si pranzava assieme e poi giocavano in giardino. Ho detto loro di pensare al loro ricordo di Teresa e tenerselo nel cuore. Erasmo ricorda Teresa a capotavola, al comando della tavolata, sorridente e con il suo thé caldo. E credo sia un’immagine che abbiamo tutti. Oltre ai racconti di una vita fatta di scelte forti ma che lei raccontava con modestia, come se non le fossero costate fatica. Teresa era una gran donna forte e dolce.

    34. ANNA
      7 Marzo 2018 at 17:45

      Mi unisco alla tristezza di tutti per TERESA, non la conoscevo, ma da quello che vedo era “speciale”, e la sua vita è stata davvero vita, arrivederci Teresa…e grazie per quello che hai vissuto e l’esempio che sei stata,
      anna

    35. Giovanni Tundo
      7 Marzo 2018 at 17:42

      “non capisco perchè mi debbano dare una medaglia”.
      E in effetti la medaglia è più per noi, poveri italiani. Lei non ne aveva bisogno, ma ci ricorda la grandezza che un popolo, a volte, può dimostrare. E’ lei che ci ha regalato una medaglia, ed è di lei che possiamo essere fieri.

    36. Laura
      7 Marzo 2018 at 15:59

      Ho avuto la fortuna di conoscere Teresa 18 anni fa, accompagnavo mio marito che doveva sostituire per breve tempo un pediatra nell’ospedale di Tosamaganga, così decisi di accompagnare mio marito insieme a nostro figlio che allora aveva 2 anni. Un mese fa sono tornata insieme a mio marito per un viaggio a Tosamaganga e ho potuto rivedere Teresa che accogliendoci ci ha subito chiesto di nostro figlio. E’ stata meravigliosa come sempre, piena di accortezze affinché ognuno si potesse trovare bene lì. Sempre pronta ad aiutare chi aveva bisogno. E’ stato davvero un grande privilegio conoscerla. Spero che da lassù ci protegga e ci aiuti a superare lo smarrimento nel quale ci troviamo ora che non è più con noi

    37. Rossana
      7 Marzo 2018 at 15:42

      Ciao Teresa, per sempre nel mio cuore

    38. Francesco Sopracordevole
      7 Marzo 2018 at 15:18

      Ho conosciuto Teresa nel 2001 durante una breve missione a Tosamaganga. Mi accolse e mi accudì come un figlio, e con la sua semplicità e naturalezza mi aiutò non poco nel compito che allora dovevo svolgere. Già all’epoca diceva che avrebbe voluto morire li e restare nella “sua” Africa. Dopo una vita di servizio è stata esaudita, restando nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta