L’incontro con un neonato pretermine è come vivere una scena a rallentatore. Bisogna fermarsi. Tutto va piano: è così fragile – pensi – che il tuo respiro può diventare un vento di tramontana, un tuo sguardo più profondo di una radiografia; sfiorarlo poi è come tenere tra le mani un cristallo di inestimabile leggerezza e valore.
