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Semi di futuro

Il progetto “Semi di futuro”, realizzato dal Cuamm e Cefa in Etiopia, offre una serie di training alle famiglie per lo sviluppo cognitivo e motorio dei bambini, spesso in condizione di malnutrizione.

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    «Quando ci si avvicina all’ospedale St. Luke di Wolisso, si percepiscono tante voci. Visitando il reparto pediatrico, poi, si coglie una sinfonia di pianti e di risate. Seduti sul tappeto di gomma, che non è mai abbastanza grande, si trovano le mamme e i papà con i loro bambini, che giocano e chiacchierano. I figli di 2-3-4 anni gattonano, si nascondono tra le giacche dei genitori e osservano con curiosità il gruppo intorno a sé».

    Così, Fede Bagolin, in Servizio Civile Universale in Etiopia, racconta il suo ingresso all’ospedale cattolico di Wolisso, dove è stato realizzato, accanto alla Pediatria, uno spazio dedicato all’Early childhood development, lo sviluppo cognitivo e motorio: qui i più piccoli possono giocare, mentre gli adulti ricevono formazione e supporto su come fare crescere i propri figli nel modo migliore possibile.

    «I bambini – prosegue Fede – sono quasi sempre ricoverati per malnutrizione acuta o grave, su segnalazione dei centri sanitari vicini; ricevono assistenza dal Cuamm e dal personale dell’ospedale, in collaborazione con Cefa, grazie al progetto “Semi di futuro”, finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo.

    Due volte alla settimana, Sisay, infermiera, assieme a Besha, psicologa che lavora all’ospedale St. Luke grazie al supporto del progetto “Semi di futuro”, incontrano le madri e i loro bambini per alcune ore di gioco. Sì, perché anche giocare è fondamentale per diventare grandi! Le operatici studiano le famiglie, analizzano i comportamenti, individuano le lacune nella relazione e i fattori che inibiscono i bambini a giocare liberamente quando le mamme sono presenti.

    Dopo una prima fase di osservazione, Besha inizia ad interagire con i bambini, mettendoli alla prova con nuovi giocattoli e input. La maggior parte dei giocattoli viene prodotta con materiali riciclati, durante le sessioni che si tengono periodicamente con le famiglie, utilizzando vecchie bottiglie, piccoli sassi, semi, tappi per aumentare il tempo che i genitori trascorrono con i figli e per stimolare la creatività».

    In questo modo, Sisay e Besha cercano di suscitare curiosità, partecipazione, comunicazione verbale e non verbale, rafforzando il legame tra grandi e piccoli. «Questo tipo di interazione – sottolinea Sisay – è importantissima per invitare le mamme a migliorare il proprio approccio e per mostrare il grande impatto della vicinanza per lo sviluppo cognitivo e fisico dei bambini. Un percorso per sostenere i genitori nella cura».

    La seconda parte dell’attività si focalizza sull’alimentazione, è sempre condotta da Sisay e si struttura come un momento educativo per sviluppare le conoscenze delle mamme, dall’allattamento al seno allo svezzamento, alla dieta corretta a seconda dell’età. «La maggior parte delle volte la malnutrizione non è causata dalla scarsità di risorse economiche o di disponibilità di cibo, ma dalla mancanza di un’adeguata cura nella preparazione dei pasti e nell’attenzione ai bisogni dei bambini», evidenzia Worku, responsabile del progetto del Cuamm “Semi di futuro”.

    Durante il training, si spiega come trattare le verdure, i semi più comuni disponibili nel mercato locale, per predisporre una dieta equilibrata contro la malnutrizione. Dopo la formazione da parte di Sisay, le mamme sono incoraggiate a cucinare nell’apposita postazione per fare pratica. Alcuni genitori giocano con i loro figli, altri sono impegnati ai fornelli e altri ancora ricevono consigli individuali da Besha e Sisay.

    «La consulenza individuale riduce la paura del giudizio che alcune madri provano quando le questioni vengono affrontate in una situazione di gruppo, aumenta la comprensione e aiuta a fornire indicazioni su come imparare ad ascoltare e a cogliere i bisogni del bambino», testimonia Eleni, pediatra del Cuamm.

    La consulenza individuale, le sessioni di gruppo sulla cura, il gioco, l’alimentazione e la condivisione di conoscenze sullo sviluppo precoce del bambino sono attività che non solo rafforzano il legame tra genitori e figli, ma accelerano il processo di recupero dei bambini in condizione di malnutrizione, incoraggiando e sostenendo la loro crescita fisica e cognitiva.