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Una nuova Neonatologia “resiliente”

Avvio dei lavori al Berçario di Beira, Mozambico

 

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    Lo scorso anno, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo preso un impegno importante con le comunità colpite dal Ciclone Idai: ricostruire e ampliare la Neonatologia (Berçario) dell’Ospedale centrale di Beira, una struttura rimasta gravemente compromessa, ma indispensabile per un ospedale dove si assistono ogni anno quasi 6.000 parti.
    Un grande lavoro di preparazione ha prodotto in questi giorni un primo passaggio concreto: l’avvio dei lavori. Da Beira, dove coordina i lavori di ricostruzione della Neonatologia Filippo Alessandro Cavallari ci scrive: «Alla definizione del progetto di ricostruzione e ampliamento della neonatologia dell’Ospedale centrale di Beira hanno collaborato attivamente gli specialisti di diverse aree del Cuamm, della Direzione della Pediatria dell’Ospedale di Beria e della Direzione di salute della Provincia di Sofala. Il progetto esecutivo è stato realizzato dai tecnici delle infrastrutture del Cuamm, tenendo in considerazione le linee guida emanate dal Governo del Mozambico e dalle Agenzie internazionali (UNDP, UNHABITAT) dopo il Ciclone Idai. Insieme vogliamo garantire la costruzione di architetture “resilienti”, concepite con l’obiettivo di ridurre il rischio di calamità, nel caso specifico del Mozambico, legate ai cicloni tropicali. Si è posta quindi particolare attenzione alla solidità delle coperture e all’orientamento e dimensionamento di porte e finestre. I lavori di ricostruzione della Neonatologia dei Beira sono ufficialmente iniziati con la cerimonia di consegna dei locali all’impresa di costruzione aggiudicataria del concorso. Si tratta di un’opera estremamente importante essendo quella dell’Ospedale centrale di Beira la Neonatologia principale dell’intera zona centrale del Mozambico».

    NEONATOLOGIA
    Negli ultimi anni presso la Neonatologia il Cuamm aveva investito molto con la formazione del personale locale, migliorando gli spazi del servizio, procurando attrezzature e materiali, ottenendo un’importante riduzione della mortalità neonatale e miglioramenti nella qualità delle cure offerte. Un risultato ancora più grande se si considera che la Neonatologia, come del resto tutto l’ospedale centrale, è un servizio pubblico, fruito soprattutto dalla popolazione più povera. Anche il nostro aiuto prova dunque a essere “resiliente” e a ripartire nonostante le difficoltà, con un la gratitudine più grande verso i tantissimi che si sono impegnati per rendere possibile questo nuovo inizio.

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