Medici con l'Africa Cuamm

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UN PONTE TRA ITALIA E AFRICA

In occasione della giornata internazionale dell’ostetrica, storie di dedizione e solidarietà dall’Africa e dall’Italia.

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    Si celebra domani, nel mondo, la giornata internazionale dell’Ostetrica.

    Sono tante le donne e gli uomini Cuamm impegnati negli ospedali, all’interno dei centri di salute, nelle cliniche mobili ma anche nelle case, nei villaggi, nei luoghi di educazione, in Africa come in Italia, per promuovere ogni giorno il diritto alla salute, specialmente quella di mamme e bambini.

    «Il mio desiderio più grande è vedere un paese di bambini sani e di madri sane. In un paese come il Sud Sudan, che ha una delle più alte mortalità e morbilità materna al mondo, il ruolo dell’ostetrica e degli infermieri è fondamentale. È indispensabile, quindi, investire nella formazione di giovani studenti perché conoscano i pericoli e le difficoltà che si possono presentare durante la gravidanza» queste sono state le parole di Magdalene Awor all’indomani del premio che le è stato conferito quest’anno dalla Pontificia Accademia per la Vita.

    Quella di Magdalene è la storia di una donna che ha avuto la possibilità di studiare nel proprio paese, l’Uganda, per poi scegliere di condividere le proprie competenze con i più giovani: gli studenti e le studentesse della scuola per ostetriche e infermiere di Rumbek, in Sud Sudan, dove è tutor dell’istituto.

    Ogni anno, nell’Africa sub-Sahariana, 265 mila donne muoiono a causa del parto e 1.2 milioni di bambini perdono la vita nel loro primo mese. Professionisti sanitari qualificati come le ostetriche, sono fondamentali nella prevenzione di morti materne e neonatali eppure nell’Africa sub-sahariana queste figure sono ancora troppo poche; 2,4 ogni 100.000 abitanti secondo l’ultimo rapporto dell’UNFPA. Investire nella formazione significa rafforzare sistemi sanitari fragili e contribuire alla riduzione di indicatori ancora estremamente preoccupanti. Riconoscendo il valore di questo impegno, Medici con l’Africa Cuamm supporta oggi 4 scuole per ostetriche e infermiere in Etiopia, Sud Sudan e Uganda attraverso il programma Persone e Competenze che mira a garantire l’accesso ai servizi materno-infantili investendo nella formazione di risorse sanitarie qualificate.

    «Quello che mi piace insegnare ai miei studenti, prima di qualsiasi nozione tecnica, è l’etica che esiste dietro a questo lavoro e l’attitudine con cui devono affrontare le sfide quotidiane. Vorrei che fossero precisi e ambiziosi perché acquisire delle conoscenze tecniche solide vuol dire poi rendere un lavoro di qualità alla comunità, rispondere in modo efficace ai bisogni delle persone più vulnerabili» dice oggi Lucy Abalo, ostetrica ugandese in partenza per Lui, Sud Sudan.

    Quelle di Magdalene e Lucy sono storie di impegno e dedizione, di un’Africa che aiuta l’Africa nel nome della solidarietà. Ed è proprio la solidarietà a permettere di seminare bene e portare luce anche nelle situazioni più buie, costruendo ponti e dando respiro a nuove speranze. Lo ha dimostrato la famiglia di Federica Canneti, giovane studentessa di ostetricia tragicamente scomparsa lo scorso ottobre a causa di un incidente. Alla vigilia della Giornata internazionale dell’ostetrica, la sua famiglia, insieme all’Università di Siena e in collaborazione con l’Ordine delle ostetriche di Siena, presenta il premio di studio intitolato alla sua memoria. Un premio di studio annuale, per otto anni, rivolto a studentesse e studenti del Corso di laurea in Ostetricia desiderosi di implementare le proprie conoscenze e competenze professionali in contesti difficili e con risorse limitate. L’iniziativa vuole ricordare il desiderio di Federica, originaria di Castiglion Fiorentino (Arezzo), di fare un’esperienza professionale con Medici con l’Africa Cuamm.

    Leggi qui approfondire sul Premio di studio Federica Canneti.