Medici con l'Africa Cuamm

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Addio a Narne Luminare e grande uomo

È mancato all’affetto dei suoi cari e di tutta la famiglia Cuamm, il dott. Narne Surendra. Uno dei primi “figli” generati dal Cuamm delle origini, giovane studente indiano formato all’università di Padova con l’aiuto del Collegio Cuamm, diventato poi un grande medico specialista dalla straordinaria umanità.

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    È mancato all’affetto dei suoi cari e di tutta la famiglia Cuamm, il dott. Narne Surendra. Aveva 87 anni.

    “È stato uno dei primi “figli” generati dal Cuamm delle origini, giovane studente indiano formato all’università di Padova con l’aiuto del nostro Collegio e diventato poi un grande medico specialista con tratti di un’umanità e di un’attenzione all’altro fuori dal comune” così lo ricorda don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

    Era arrivato a Padova a 21 anni nel 1956, accolto dal fondatore, il Prof. Francesco Canova nel collegio Cuamm che allora stava muovendo i primi passi. È stato il quarto indiano ad entrare in Collegio e così ricordava quella speciale accoglienza:

    “Sono arrivato qua nel 1956 dopo aver frequentato in India una scuola dei Gesuiti. Ero il quarto indiano a mettere piede al Cuamm e avevamo difficoltà con la lingua – raccontava Surendra -. Per aiutarci il professor Canova ci invitava a casa sua e la figlia Giordana è stata la mia prima insegnante di italiano. Si prendeva cura di noi più di un padre, aveva sempre il sorriso, era sempre di buonumore.  Noi stranieri restavamo soli durante le vacanze e lui chiedeva alle famiglie amiche di ospitarci a turno”.

    Laureatosi n Medicina e Chirurgia nel 1969, si è specializzato in Otorinolaingoiatria nel 1973 ed in Odontostomatologia nel 1982. Nel 1997 è stato nominato direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Endoscopica delle vie aeree superiori dell’Azienda Ospedaliera di Padova dove ha prestato servizio fino al 2005. Tra il 1990 e il 2004 ha ricoperto la carica di consigliere comunale per due mandati. Ha pubblicato più di 250 articoli nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale e prodotto 90 filmati scientifici in Otorinolaringoitaria.

    Ha vissuto la sua formazione al Cuamm – prosegue don Dante – dove ha assorbito lo spirito di un mondo multietnico (africano, indiano, mediorientale) e ha poi reinterpretato quei valori colti e vissuti, facendoli  suoi con un originalissimo modo di viverli anche nella sua vita professionale, nella quale aveva raggiunto livelli di eccellenza diventando  direttore della delle Chirurgia endoscopica. Li potrei sintetizzare in tre caratteristiche. Una è quella dell’ottimismo: sempre capace di evidenziare, sia nella vita professionale che in quella di servizio pubblico come Consigliere Comunale, la fiducia nel futuro, sempre propositivo, più che lamentoso, sempre suggeritore di proposte più che bloccato nel lamento che stanca. La seconda è quella di una speciale ilarità: simpatico, giocherellone, capace di dirti anche cose non semplici ma sempre con un sorriso, schietto e sincero ma altrettanto leggero. E infine, una grande capacità di amicizia: una capacità di relazione che tutti hanno apprezzato e che lo hanno fatto diventare un riferimento intellettuale, professionale e di servizio al bene comune per la città di Padova. Questi erano sicuramente suoi tratti personali che si sono impastati con i valori acquisiti in quel confronto e in quella capacità di interagire in un mondo universale, come nel suo piccolo è stato ed è il Collegio del Cuamm. In tutto questo mantenendo sempre un filo rosso che l’ha guidato in tutta la sua vita giovanile, e poi adulta e anziana, con il carissimo don Luigi di cui era un profondo amico”.

    Siamo vicini ai figli e alla famiglia con tanto affetto e tanta riconoscenza per il cammino percorso insieme. I funerali sono fissati per mercoledì alle 15.30 a Padova, nella Chiesa di Santa Sofia.

    Così raccontava Narne Surendra nel 2011 a Luigi Accattoli, giornalista del Corriere della Sera:

    “Anche l’insegnamento a non speculare sulla salute altrui mi è venuto dal Canova. Io sono diventato cristiano – il battesimo lo ebbi nel 1959 – vivendo con la sua famiglia e con il Cuamm”.

    Rileggi l’intervista di Luigi Accattoli a Narne Surendra, realizzata per “La radice di un grande albero” libro dedicato alla figura del fondatore del Cuamm Francesco Canova.