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Ripartire con Giuseppe Laterza e Federico Fama

Giuseppe Laterza e Federico Fama ci raccontano la loro idea di ripartenza, nel corso di questa pandemia mondiale, che tutti stiamo ancora attraversando.

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    Giuseppe Laterza, editore sarà con noi all’Annual Meeting per dare voce all’Africa. Ci racconta la sua idea di ripartenza, nel corso di questa pandemia mondiale, che tutti stiamo ancora attraversando e di come sia importante ripartire con gli altri, a partire da quelli meno fortunati di noi, come i nostri fratelli africani, per non lasciare indietro nessuno.

     

    Perché è importante partecipare all’Annual Meeting?

    Dopo un periodo così lungo di distanziamento che per molti è stato purtroppo un periodo di solitudine e anche di sofferenza, ritrovarsi a Padova con la comunità del Cuamm, non solo è una gioia dello spirito ma anche un propellente di quella immaginazione solidale di cui abbiamo e avremo nei prossimi anni particolare bisogno.

     

    Cosa significa per lei ripartire?

    Ripartenza è una parola che suscita tante immagini, tanti sentimenti. Questa pandemia mondiale ci ha aperto gli occhi su ciò che il Cuamm sa e pratica da molti anni nel lavoro di tanti volontari ogni giorno: la nostra salute è globale e non dipende solo dalla medicina o dalle condizioni sanitarie, ma da tanti fattori complessi: la demografia, la condizione economica e tanti altri. Penso che a partire da questo insegnamento, dobbiamo ripensare noi stessi come parte di una rete mondiale, con cui dialogare costantemente.

     

    Ripartire “con”…?

    Direi con gli altri, con tutti gli altri, nessuno escluso.

    Un nostro autore, un grande filosofo, Zygmunt Bauman scriveva nei suoi libri che oggi esistono nel mondo – ma anche a casa nostra – ‘scarti di umanità’: quelle persone tagliate fuori dalla vita civile e sociale solo perché non servono alla produzione e non sono valorizzate dal mercato, come dice spesso anche Papa Francesco. Penso che dobbiamo dialogare prima di tutto con loro! Come fa il Cuamm e come ha fatto in tanti anni di lavoro.

    Questo lo spiega molto bene Dante Carraro nel suo libro con Paolo Di Paolo: occuparci degli altri, a partire da quelli meno fortunati di noi, in particolare dei nostri fratelli africani, arricchisce noi. Non è una frase retorica: ci rende migliori perché avremo coltivato l’essenza della nostra umanità. Sembra un concetto semplice, ma in realtà non è facile. Questa testimonianza va fatta conoscere, va condivisa, con le parole giuste, resa popolare, allargando i pubblici. L’alleanza tra il mondo della cultura con il Cuamm e le altre associazioni che operano sul campo è fondamentale da questo punto di vista. Il mondo della cultura non può solo rielaborare qualcosa che è prodotto magari nell’università, nella ricerca o da scrittori immaginifici. Deve abbracciare l’insieme delle attività e condividerle perché possano arrivare a tanti, tantissimi, se non a tutti.

     

    La pandemia ci ha insegnato che la nostra salute è globale e lo sa bene Federico Fama, Presidente Nazionale Sism, che testimonia l’impegno degli studenti di medicina che raccolgono ogni giorno la grande sfida di stimolare un cambiamento culturale soprattutto tra i più giovani nel diventare soggetti attivi nella promozione del diritto alla salute per tutti.

     

    Perché è importante partecipare all’Annual Meeting?

    Partecipare all’Annual Meeting è un momento di rito per dare un volto all’enorme lavoro portato avanti da Cuamm anno dopo anno. Fare Salute Globale significa anche avere occasioni di confronto fra tutte le diverse realtà e figure che si occupano di salute, e l’Annual Meeting è quasi una festività in tal senso: permette di incontrarsi, di condividere assieme, e di crescere.

    Questa è anche la nostra occasione per ribadire l’impegno come studenti di medicina per una grande causa come quella portata avanti dal Cuamm: purtroppo non riusciremo ad essere tutti presenti fisicamente, ma daremo ugualmente il nostro contributo e porteremo la nostra voce di futuri professionisti sanitari interessati ad un approccio globale alla salute: una grande sfida, che siamo fieri di poter dire di affrontare assieme al Cuamm.

     

    Cosa significa per te ripartire?

    Personalmente, la parola ripartire la declino con il significato di: gli ultimi due anni sono stati una grande sfida e un’enorme sofferenza per i sistemi sanitari di tutto il mondo, impreparati davanti ad una sfida globale come quella che può essere una pandemia. Ripartire per me significa ricostruire: è necessario fare un bilancio di ciò che non funziona, e cambiare l’approccio con cui lo si affronta. La salute parte dalla formazione, e non solo da parte degli studenti di medicina: sono necessarie una vasta gamma di discipline e competenze per poter permettere di affrontare e sconfiggere le future sfide del mondo della salute, ed è cruciale che il cambiamento parta da tutti i livelli, anche da quello degli studenti in medicina, facendo scoprire loro il ruolo intrinsecamente politico di promotori di salute che ricoprono nella società.

     

    Ripartire con?

    Ripartire con determinazione, per poter affrontare le sfide del futuro con la consapevolezza del presente e le lezioni del passato, ma soprattutto ripartire con entusiasmo, che è uno dei più forti motori di cambiamento.