Medici con l'Africa Cuamm

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MOZAMBICO E’ FORTE IL DESIDERIO DI VACCINARSI

L’impegno di Medici con l’Africa Cuamm, in prima linea nella campagna vaccinale in Mozambico, grazie al supporto dell’Unione Europea passa anche attraverso la ricerca.

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    Nel pieno dell’ultima ondata di Covid-19 il Mozambico, paese confinante con il Sudafrica dove è stata sequenziata la variante Omicron, risponde rafforzando e implementando la campagna di vaccinazione, ora che le dosi di vaccino sono arrivate. Medici con l’Africa Cuamm, partner del Ministero della Salute mozambicano, supporta questo processo con un intervento nelle Province di Tete e di Sofala sostenuto da tanti donatori istituzionali e privati.

    Il lavoro sul campo, che vede il Cuamm impegnato nell’affiancamento al sistema locale per la distribuzione dei vaccini, con supporto nella logistica, nella formazione del personale locale e nella sensibilizzazione della popolazione, avanza in parallelo all’analisi del contesto. In questa cornice si inserisce la ricerca operativa sull’atteggiamento della popolazione mozambicana nei confronti della vaccinazione, presentata oggi a Beira e in videoconferenza, alla presenza dei rappresentanti dell’Agenzia Europea per le emergenze umanitarie, delle autorità locali, di Cuamm e di altre ong presenti nel paese.

    Attraverso una survey realizzata da Cuamm con il supporto dell’Unione Europea, si è riusciti ad approfondire la conoscenza dell’ambiente sociale di Tete e Sofala, analizzando le esitazioni alla vaccinazione per individuare il modo più consono di intervenire.

    Si tratta di un’indagine effettuata su un campione di 450 persone delle Province di Tete e di Sofala, il 52% donne, con più di 18 anni. La ricerca ha messo in luce che il 73% del campione è pronto a farsi vaccinare, appena le dosi saranno disponibili, mentre il 25% è resistente al vaccino e il 2% è ancora indeciso. Gli uomini sono più favorevoli delle donne.

    Diverse le motivazioni che portano a questa esitazione: oltre il 50% è molto diffidente e non ritiene necessaria l’immunità di gregge, pensa che ci siano interessi economici, geopolitici e cospirazioni globali dietro la campagna vaccinale; il 34% teme gli effetti collaterali del vaccino; il 14% rivendica la libertà di decidere sul proprio stato di salute; un 10% è ancora indeciso; mentre il 7% basa il suo rifiuto su motivazioni di fede religiosa.

    «Abbiamo davanti a noi una grande opportunità: il recente arrivo dei vaccini e i risultati di questa ricerca possono dare una spinta alla campagna vaccinale ed è risultato chiaro da questo incontro che solo grazie alla collaborazione tra gli attori coinvolti ai diversi livelli sarà possibile convincere anche i più reticenti a vaccinarsi – spiega Giorgia Gelfi, rappresentante Paese del Cuamm in Mozambico –. L’incontro di oggi è un esempio di come sia possibile portare allo stesso tavolo autorità, donatori, ong per definire strategie comuni e coordinare l’implementazione di una campagna vaccinale che sta dando già i suoi risultati. Come Cuamm continueremo nell’impegno degli attivisti comunitari per arrivare a tante persone, grazie alla loro diffusione capillare».

    Mozambico

    «Davanti alla diffusione della nuova variante Omicron, è necessario riconoscere che il vaccino è l’unico strumento che ci permetterà di minimizzare l’insorgenza di nuove varianti, ridurre il tasso di infezione, il numero di ricoveri e di morti per causa del virus Covid – 19» aggiunge Alexander Castellano, direttore per il Sud Africa e la regione dell’Oceano Indiano della Commissione Europea e direzione generale ECHO.

    La campagna di vaccinazione in Mozambico ha preso il via, ufficialmente, lo scorso 8 marzo, procedendo un po’ a singhiozzo quando le dosi di vaccino arrivavano nel paese. Ad oggi, degli oltre 31 milioni di abitanti, solo il 13,73% ha completato la vaccinazione e il Ministero della Salute ha espresso la volontà di vaccinare con la prossima campagna il 50% della popolazione.

    «Più di un anno fa il Cuamm ha lanciato Un vaccino per “noi” per impegnarsi nella campagna vaccinale nel continente africano. Una sfida globale come quella che stiamo affrontando con la pandemia, esige una risposta globale e l’Africa non può essere lasciata sola. La bella notizia è che oltre il 70% della popolazione in Mozambico desidera vaccinarsi. Per rispondere alla loro domanda, il Cuamm è impegnato concretamente nella campagna di vaccinazionedichiara don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm–. Finalmente ai primi di dicembre sono arrivate nel paese molte dosi di vaccino: 470.427 dosi a Sofala e 412.619 a Tete, le due Province in cui il Cuamm è presente, e ne aspettiamo molte altre. Stiamo attrezzando in collaborazione con le autorità distrettuali locali 12 punti vaccinali. L’intervento prevede la predisposizione di punti vaccinali, la distribuzione di materiale sanitario e di protezione, l’informazione e la sensibilizzazione delle comunità. In parallelo siamo impegnati nella formazione del personale sanitario addetto alla vaccinazione e nella mobilitazione degli attivisti locali: 78 operatori sanitari che stiamo formando nelle 2 Province e 90 attivisti comunitari. Possiamo farlo grazie al sostegno dell’Unione Europea, centrale nella realizzazione dell’analisi di contesto condotta per pianificare una campagna vaccinale efficiente, e per questo la ringraziamo, insieme ai tanti donatori privati che non ci fanno mancare il loro appoggio».

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