Da oggi Medici con l’Africa Cuamm è partner di United Nations Humanitarian Response Depot (UNHRD), una rete di sei basi di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite parte del World Food Programme (WFP).  Grazie a questo accordo, l’organizzazione avrà accesso gratuitamente a diversi servizi dell’agenzia, per agire in maniera più tempestiva nelle situazioni di emergenza in Africa.

UNHRD è uno dei servizi comuni che l’agenzia ONU World Food Programme mette a disposizione della comunità umanitaria globale attraverso sei basi logistiche dislocate in sei punti strategici del mondo: Brindisi in Italia e poi Accra in Ghana, Dubai negli Emirati Arabi Uniti, Kuala Lumpur in Malesia, Panama e Las Palmas in Spagna. Questa rete offre alle sue organizzazioni partner un’ampia gamma di servizi logistici per la preparazione e la risposta alle emergenze, dall’immagazzinamento e all’acquisto fino alla spedizione, permettendo a diverse agenzie e organizzazioni umanitarie di rispondere in tempi brevi negli scenari di crisi tutto il mondo.

Già forte della conoscenza dei sistemi sanitari africani e della sua capacità di intervenire anche in situazioni di emergenza quando necessario, come accaduto con Ebola in Sierra Leone e con il ciclone Idai in Mozambico, Medici con l’Africa Cuamm ora potrà contare anche sui servizi di UNHRD per rispondere ancora più rapidamente ed efficacemente nelle crisi umanitarie.

Un accordo ancora più importante in questi giorni: nelle ultime settimane, infatti, Medici con l’Africa Cuamm ha cominciato ad attrezzare i propri ospedali per contrastare la diffusione del coronavirus in un contesto già molto difficile come quello del continente africano.

Grazie al partenariato con UNHRD, Medici con l’Africa Cuamm potrà non solo avere accesso ai magazzini di Brindisi, Dubai e Accra per stoccare il proprio materiale e spedirlo sul campo con una logistica facilitata, ma anche di reperire beni di prima necessità con procedure di procurement più efficienti e riconosciute dalla Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (ECHO). Un passo importante nel segno della trasparenza e dell’efficienza, in vista delle sfide che il coronavirus e altre possibili emergenze ci pongono davanti in Africa.