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Marina Panarese un riconoscimento per il suo impegno

Country Manager nel 2019, ha ricevuto un importante riconoscimento dal Comune di San Biagio di Callalta, dalla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana e dalla Prefettura di Treviso.

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    “Be-Afrika”, nella lingua sango, è il nome della Repubblica Centrafricana e significa “il cuore dell’Africa”. E’ uno degli Stati più poveri e destrutturati al mondo. Ha vissuto anni di guerre civili e dall’ultimo conflitto del 2013 un susseguirsi di violenze e conflitti tra i 14 gruppi armati ribelli. Solo lo scorso anno è stato firmato l’accordo di pace. Anche per questo è il penultimo paese al mondo in termini di sviluppo umano, uno dei paesi con il tasso di mortalità infantile più alto e un sistema sanitario disfunzionante. In questo quadro critico e fragile il Cuamm ha iniziato il suo intervento nel 2018 al Complesso Pediatrico di Bangui, unico ospedale pediatrico del paese; unica struttura che serve la capitale e il paese intero; principale centro di specializzazione per il futuro di medici e pediatri, tanto che solo nel 2019 la RCA ha visto formare i primi 5 pediatri del paese. Nel 2019 il Cuamm ha allargato il suo intervento nel territorio con interventi di salute pubblica per rafforzare la capacità delle autorità locali lavorando su 6 delle 7 regioni sanitarie presenti.

    A guidare l’impegno del Cuamm in RCA, fin dall’inizio è stata Marina Panarese, Country Manger nel 2019. Una giovane donna di Treviso che nei giorni scorsi ha ricevuto un importante riconoscimento dal Comune di San Biagio di Callalta, dalla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss n. 2 Marca Trevigiana e dalla Prefettura di Treviso. Insieme a lei, altri 5 giovani trevisani, che si sono distinti per lo spirito di abnegazione, nell’anno della pandemia.

    «La Repubblica Centrafricana è un paese molto difficile. Le sfide da affrontare ogni giorno sono tantissime. Il Complesso pediatrico, per esempio, è un ospedale grande, da 257 posti letto, molto affollato, 2-3 bambini per letto, oltre 900 interventi chirurgici, alle prese con malattie come la malaria, la malnutrizione, l’epidemia di morbillo. Da poco è stato dichiarato free dalla poliomielite, ma su tutto questo è arrivato il Covid-19» spiega Marina Panarese, che oggi continua il suo impegno con il Cuamm in Sierra Leone. «Ringrazio davvero molto chi ha deciso di darmi questo riconoscimento che mi fa piacere e mi motiva ad andare avanti ancora con determinazione a fare la mia parte per questo paese, insieme a Medici con l’Africa Cuamm».

    Questa la motivazione della premiazione: “Marina da tempo si è distinta per i suoi compiti di rappresentanza e relazione con le istituzioni nazionali, con i donatori internazionali, la gestione del personale, dove si è distinta per la piena adesione alla missione volontaria che si ispira all’ONG di cui fa parte. Durante l’emergenza Covid-19 ha inoltre dimostrato di saper gestire con lucidità e abnegazione situazioni di particolare difficoltà, rimpatri di connazionali in quarantena, acquisizione di dispositivi di protezione per tutto il personale in servizio internazionale e locale. È stata da esempio anche in questa occasione per quanti credono nella cooperazione internazionale e nel servizio fra gli ultimi”.

    La consegna, che si è svolta lo scorso venerdì 1 ottobre presso l’Auditorium Fondazione Cassamarca, ha visto la partecipazione del prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, del presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2, Paola Roma, del direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi e del sindaco del Comune di San Biagio di Callalta, Alberto Cappelletto.