Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Lotta alla malaria ai tempi del Coronavirus

La lotta alla malaria in Sud Sudan rappresenta un impegno quotidiano, 365 giorni all’anno, e nei prossimi mesi sarà ancora più importante l’impegno di tutti.

Condividi con i tuoi amici:

    “Zero malaria inizia con me”, ovvero l’azzeramento dei casi comincia con me è il titolo della campagna lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si celebra il 25 aprile. Una malattia, per la maggior parte dei casi prevedibile e curabile, provoca oltre 400 mila morti ogni anno, soprattutto in Africa sub-sahariana, la regione di massimo contagio. La pandemia del Covid-19 potrebbe provocare in molti paesi un ritardo nei programmi di sensibilizzazione e di prevenzione, come le attività di lotta alla malaria portate avanti dal Cuamm. Giorgia Gelfi, responsabile dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan, dove il nostro impegno nella lotta alla malaria è una grande priorità, racconta: «In queste settimane stiamo lavorando per prepararci alla cosiddetta “stagione della malaria”: con le piogge in arrivo è fondamentale poter trasportare quanto prima farmaci e zanzariere negli ospedali e nei centri sanitari che il Cuamm supporta in diverse regioni del paese. In collaborazione con il Ministero della Salute, entro la fine del mese di maggio, prima che le strade diventino impraticabili per le piogge, trasporteremo 723 cartoni di farmaci pari a più di 4 tonnellate. La lotta alla malaria in Sud Sudan rappresenta un impegno quotidiano, 365 giorni all’anno, e nei prossimi mesi sarà ancora più importante l’impegno di tutti. Per evitare la diffusione del Coronavirus in Sud Sudan il governo ha messo in atto misure stringenti soprattutto per limitare il movimento delle persone da una zona all’altra del paese, un grande sforzo logistico è necessario per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per gli spostamenti. Negli ultimi giorni abbiamo richiesto e ottenuto l’autorizzazione dalla task force nazionale per il primo trasporto, un aereo che partirà a fine mese. Quest’anno dovremo far fronte a una stagione della malaria che rischia di diventare ancora più pericolosa se il Coronavirus dovesse diffondersi: ci stiamo impegnando duramente per evitare che ciò accada lavorando ogni giorno intensamente per formare il nostro personale a gestire un’emergenza sanitaria ma anche cercando di educare la popolazione a poche buone pratiche, come lavarsi le mani che possono fare la differenza».