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Leadership in formazione in Centrafrica

Formare i quadri e i capi servizio di un grande complesso come quello pediatrico di Bangui porta segni tangibili nell’immediato. Piccoli cambiamenti che fanno la differenza nella gestione e nel lavoro di ognuno.

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    «È stato un progetto piccolo, limitato nel tempo, ma sta portando già dei segnali positivi di cambiamento. È commovente vedere come le persone si siano messe in gioco e stiano cercando di migliorare le cose dal di dentro. Mi dà molta speranza». È convinta di quello che dice, Donata Galloni, medico Cuamm, quando ci racconta del Corso in Leadership, realizzato lo scorso ottobre a Bangui, al Complesso Pediatrico, insieme a Humanitas University e alla Direzione dell’ospedale e grazie al supporto di Aics. Ne è convinta perché ha toccato con mano dei cambiamenti reali nelle persone che vi hanno partecipato e che hanno imparato tecniche utili a migliorare il contesto lavorativo, spesso segnato da incomprensioni e scarsa comunicazione.

    Trenta persone, di età compresa tra i 35 e i 60 anni, uomini e donne insieme, tutti capi-servizi con ruoli chiave nella gestione dei reparti e dell’ospedale, per una settimana, hanno seguito il corso e hanno sperimentato nuove tecniche grazie alle competenze e la professionalità di Lucia Zambon, docente di Humanitas University. Le dinamiche del lavoro d’equipe e la cooperazione, gli stili di comunicazione e i modelli di leadership, l’individuazione di obiettivi precisi e condivisi, le procedure e i metodi, i ruoli definiti: questi i temi trattati durante il corso. Interessati alla proposta, i partecipanti si sono lasciati coinvolgere anche in situazioni di gioco e di “sfida” che li hanno aiutati a sperimentare, e riflettere, su soluzioni pratiche da applicare nel lavoro quotidiano.

    «Ricordo che un giorno siamo stati divisi in piccoli gruppi. Ad ogni gruppo è stato dato un bastone lungo, tipo il manico di una scopa, e dovevamo far fare dei movimenti a questo bastone, reggendolo, ciascuno di noi, solo con due dita. Un modo semplice per sperimentare il coordinarsi, il muoversi nella stessa direzione, il trovare la soluzione giusta per raggiungere il risultato, senza far cadere il bastone», racconta Donata. E prosegue: «Sono appena tornata da Bangui e quello che mi ha fatto più piacere è vedere come ciascuno di questi capi-servizio abbia appeso nel proprio ufficio un foglio con lo slogan del corso: “Insieme ci riusciremo”. Lo ripetono come un mantra. E al tempo stesso, nel lavoro quotidiano e nella gestione delle risorse umane di cui hanno la responsabilità, stanno applicando quanto appreso».

    Insieme si superano gli ostacoli, insieme si ottengono risultati migliori, insieme si fa più strada. E in un contesto così difficile come quello del Centrafrica, non è scontato. «Il corso è stato voluto fortemente dal direttore dell’ospedale, il prof. Gody, che aveva avuto già un’esperienza simile negli anni passati – conclude Donata Galloni – e quando come Cuamm abbiamo avuto l’appoggio della Cooperazione Italiana con il progetto “Programma integrato a favore della popolazione vulnerabile della Repubblica Centrafricana nei settori Salute, Protezione e Sicurezza Alimentare” abbiamo pensato di proporlo. Il risultato è incoraggiante. È la formazione come leva di miglioramento, anche a livello gestionale. Sono cambiamenti che potrebbero sembrare poca cosa, ma hanno un grande valore, perché incidono sull’approccio al lavoro, sulla gestione delle situazioni e delle risorse che dipendono da questi responsabili e anche sulla dedizione verso il lavoro, condizioni indispensabili per lavorare bene e gestire meglio un reparto o un ufficio. È un’onda positiva che si propaga anche agli altri livelli e ad altro personale. E questo può solo far bene!».

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