Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
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Cuamm Bari Per migranti e homeless

Grazie al bando Community Award Program 2022 di  Gilead Sciences, parte a Bari, un progetto di lotta alle malattie sessualmente trasmesse rivolto ai migranti e gli homeless. Una nuova sfida per il gruppo locale del Cuamm.

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    Quando impegno, determinazione e professionalità si uniscono a valori come il prendersi cura dell’altro, la salute come diritto, l’aiutare gli ultimi, vicini e lontani, si possono raggiungere grandi traguardi. Risultati che si trasformano  nuovamente in sostegno, collaborazione e vicinanza e portano aiuto concreto.

    Tutto questo succede in Puglia, grazie al gruppo Medici con l’Africa Cuamm Bari, che ha vinto il Community Award Program 2022, un bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per progetti di lotta alle malattie infettive, oncologiche e oncoematologiche nel nostro paese.

    Prende così il via in queste settimane il progetto “Out-of-Hospital screening and take care for HIV, HBV, HCV and Syphilis in a homeless and migrant population: an application of United Nations decade of action” per prevenire, sensibilizzare e informare persone fragili come i senza fissa dimora e i migranti sulle malattie sessualmente trasmesse. Un’iniziativa in collaborazione con l’Università di Bari e l’Assessorato al Welfare del Comune del capoluogo pugliese.

    Motore dell’intervento, un giovane infettivologo, ricercatore dell’Università di Bari, con la passione per l’Africa e gli ultimi: Francesco Di Gennaro. Dopo un’esperienza in Sierra Leone, al Princess Christian Maternity Hospital, la più grande maternità del paese insieme al Cuamm nel 2018, e diverse altre brevi esperienze dall’Uganda all’Etiopia, passando per il Mozambico, Francesco non ha mai smesso di aiutare il prossimo più vicino.

    Il progetto, così come è stato pensato, consente di intervenire efficacemente nella lotta alle malattie sessualmente trasmesse in popolazioni particolarmente difficili da raggiungere anche dai servizi sanitari della città – spiega Francesco Di Gennaro, Responsabile del progetto e Ricercatore Università di Bari -. In questo senso può costruire e rafforzare i percorsi individuali di aggancio, di presa in carico e di accompagnamento ad altri servizi sanitari diversi da quelli specifici per le malattie infettive, nella prospettiva di un inserimento sociale e sanitario di queste popolazioni. Grazie allo screening, quindi, si può creare un percorso di salute a favore dei singoli e delle loro comunità di riferimento che spesso sono ai margini anche dei servizi sanitari. Inoltre, è un modo per la città, l’Università, il Comune e il terzo settore di porsi al fianco dei più vulnerabili, degli “sperduti della città” e questo fattore valoriale è centrale nella nostra azione di cittadini, di ricercatori e di medici.

    Hiv, sifilide, epatite B e C…: il progetto intende offrire informazione, diagnosi e terapia sulle malattie sessualmente trasmesse anche a causa dello scarso accesso ai servizi socio-sanitari. Medici e infermieri, appositamente formati, entreranno in contatto diretto con homeless e migranti della città, anche grazie al supporto di mediatori linguistici e culturali. Verranno così raccolte informazioni socio-demografiche attraverso questionari ad hoc, verrà eseguita un’anamnesi completa delle persone avvicinate e sarà rilevato il loro stato di conoscenza sulle malattie sessualmente trasmesse. Verranno infine svolti prelievi finalizzati alla diagnosi delle infezioni da Hiv, epatiti (B e C) e sifilide i cui esiti saranno condivisi in un successivo incontro. In caso di positività, sarà offerta la possibilità di approfondire ulteriormente l’esito del prelievo e di avviare alla terapia presso la Clinica Universitaria Malattie Infettive del Policlinico di Bari.

    Primo nel suo genere per la città di Bari, il progetto darà l’opportunità di conoscere l’effettiva diffusione di queste infezioni presso homeless e migranti- spiega Francesca Bottalico, Assessora per i Servizi alla persona, Inclusione sociale e Contrasto alla povertà, Accoglienza e Integrazione della città di Bari-. Sarà inoltre l’occasione per far conoscere queste patologie ed educare a comportamenti che possano ridurre il rischio di diffusione e di contagio. E, infine, per poter intervenire in caso di positività con la presa in carico della persona all’interno del sistema sanitario.