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COVID-19 LA FINE DI UN’EMERGENZA SANITARIA MONDIALE

L’Oms ha dichiarato venerdì 5 maggio la fine dell’emergenza sanitaria mondiale dovuta al Covid-19, oltre tre anni dopo l’annuncio della pandemia. Da allora, ci siamo impegnati con tutte le nostre forze per contrastare la diffusione del virus, in Africa ma anche in Italia.

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    L’Oms ha dichiarato venerdì 5 maggio la fine dell’emergenza sanitaria mondiale dovuta al Covid-19, oltre tre anni dopo l’annuncio della pandemia.

    Da allora, ci siamo impegnati con tutte le nostre forze per contrastare la diffusione del virus dando priorità alla messa in sicurezza dei 23 ospedali supportati, degli operatori sanitari e delle comunità negli 8 paesi in cui interveniamo, mentre il difficile accesso ai vaccini rendeva evidente la fragilità di un sistema iniquo e l’urgente bisogno di non dimenticare i più fragili.

    Noi non lo abbiamo fatto e siamo arrivati fino all’ultimo miglio. Grazie all’istituzione di una Task Force vaccini, abbiamo analizzato con precisione la situazione epidemiologica di ciascun paese di intervento e siamo riusciti a strutturare una risposta adeguata, in linea con gli obiettivi sanitari dei governi locali e con le loro strategie di contrasto alla pandemia.

    Campagne vaccinali capillari sono quindi state avviate in ciascun paese di intervento in cui, oltre a fornire supporto logistico con mezzi e carburante, ci siamo impegnati nella fornitura di materiale sanitario necessario per la somministrazione dei vaccini, per lo stoccaggio e per la protezione del personale medico-sanitario. Coinvolgendo radio locali, associazioni della società civile e comunità religiose, abbiamo realizzato attività di sensibilizzazione ed educazione sulle buone pratiche di igiene e sul ruolo del vaccino nel contrastare la diffusione della pandemia. Attraverso incontri formativi abbiamo supportato il personale medico e sanitario implicato nella vaccinazione ma anche tutti gli agenti comunitari, leader di villaggio e rappresentanti religiosi coinvolti nella campagna. In questo modo siamo riusciti a raggiungere anche le aree più remote, siamo arrivati fino all’ultimo miglio come Pujheun, in Sierra Leone o in Karamoja, nel nord dell’Uganda. E così in Etiopia, Angola, Mozambico, Tanzania e Repubblica Centrafricana fino a riuscire a somministrare più di un milione di dosi. Un risultato straordinario, raggiunto senza mai dimenticare la difficile situazione che il nostro paese stava vivendo.

    Con “Italian Response to COVID-19”, grazie al sostegno di USAID, abbiamo potuto aprire il centro vaccinale di Rubano (PD) che ha somministrato un totale di 48.000 vaccinazioni grazie all’aiuto di 190 volontari. 19 strutture sanitarie in 6 regioni d’Italia sono state supportate nel corso della pandemia durante la quale università, associazioni di categoria e gruppi di volontari sono stati coinvolti in tutta Italia per rispondere all’emergenza sanitaria che stava colpendo duramente il nostro paese.

    Uno sforzo compiuto da molti, insieme, che abbiamo ricordato anche sabato, a Milano, in occasione della Civil Week. Un momento di incontro durante il quale abbiamo avuto la possibilità di presentare Fit4Care, il programma dedicato agli operatori sanitari impegnati in prima linea nel contrasto alla pandemia di Covid-19. È stato proprio quello degli operatori sanitari lo sforzo maggiore in questo tempo difficile e a loro va la nostra riconoscenza per averci traghettato fuori dalla crisi, con un pensiero speciale per i tanti che non ce l’hanno fatta.

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